Insomma un’isola vagante, che dalla realtà di qualche sbiadita mappa nautica è scivolata lentamente nell’oriente più misterioso e indefinito. Le sue coste mobili e infestate di sirene sono le stesse della mia Eutopia.
Avril -Les Très Riches Heures du duc de Berry, codice miniato 1412-1416 |
Lì in mezzo, come in ogni Hortus Conclusus che si rispetti zampilla una meravigliosa fonte della giovinezza, dove i miei cari dolci vecchierelli possono farsi il bagno e ringiovanire immediatamente come nella più verde speranza umana.
La fonte della giovinezza, Maestro del castello della Manta (Sala Baronale). |
che si amano…altrove molto più lontano della notte, molto più in alto del giorno nell’abbagliante
splendore del loro primo amore!*
Elenco Ufficiale degli abitanti dell’Isola dei dolci sperduti
2023
Torta alsaziana con lievito ALSA (1930 circa).
2019
Bruscadela di Kippur degli ebrei piemontesi
2018
Montebianco con castagne fresche e violetta
Risòle cuneesi (fagottini farciti con confettura e fritti tipici del periodo di carnevale).
Copeta di Dogliani o Coppette di Sant’Antonio (cialde di ostia farcite con miele cotto e aromatizzato con scorza di limone e frutta secca – nello specifico noci e nocciola tonda gentile di Langa).
Pritin (pupazzo in pasta di pane zuccherata e arricchita di burro preparato per Capodanno delle vallate alpine del Cuneese).
2017
Pupa e Cavallo (dolci della tradizione pasquale abruzzese, preparati il Giovedì Santo per i bambini).
Biscotto di Savoia, dall’antico ricettario di Tota Bice
2016
Buzolài triestini di Maria Stelvio.
Biscotto Garibaldi, biscotti inglesi con uvetta dedicati all’eroe dei due mondi.
Pet d’nona (letteralmente “scoregge della nonna”), frittelle di carnevale nelle vallate alpine del cuneese.
Budino di castagne di Santa Ildegarda, budino di castagne liberamente ispirato alle indicazioni nutrizionali della mistica medievale Ildegarda da Bingen
Cognà, confettura di mosto e frutta settembrina (mele, cotogne, pere Martin Sec, fichi, noci, nocciole, cannella, chiodi di garofano) utilizzata nelle Langhe e nel Roero come accompagnamento per bolliti, formaggi e polenta.
michela dice
Complimenti per il sito! Scrivi molto bene e con estro..non vedo l’ora di leggermi per bene sia le ricette che altri articoli
Betulla dice
Grazie Michela è un piacere conoscerti! A presto!
Valerio D'agnese dice
E’ un bellissimo blog,che spero in molti consulteranno,per tenere in memoria dolci poveri dei nostri avi .Mi permetto di segnalare la torta “TIMBALLA”(di nome e di fatto)ha il peso specifico del piombo,ma e’ buonissima e prodotta solo piu’ nel basso vercellese a Cigliano,Livorno Ferraris