
Di recente ho letto cose molto interessanti sugli antichi cibi rituali del Basso Piemonte. In particolare sono rimasta affascinata da un Pane di Natale tradizionale del Roero * arricchito da quell’uva lasciata sulla vite fino a novembre (fino all’11, San Martino), appassita cioè dal freddo e dalle nebbie autunnali. Non ho trovato una vera e propria ricetta, solo la sommaria indicazione della forma rotonda e rigonfia proprio per lo speciale ripieno di “uva passita”. E questa è l’ispirazione…il resto è fantasia betulliana, che nonostante l’apparente, gotica complessità, ha immaginato un dolce di Natale semplicissimo, la cui ricchezza è tutta nell’uso di ingredienti buoni per davvero (dall’uva accudita per mesi, allo zucchero alla cannella e alla vaniglia).





è sempre bello riscoprire queste ricette regionali e sembra davvero qualcosa di molto goloso 😀
Buone feste cara <3
La fantasia betulliana lascia sempre senza parole… Un'ispirazione che ha dato ottimi frutti, è il caso di dirlo!! Grazie per quest'altra bellissima ricetta. Amica mia, voglio augurarti un bellissimo Natale. Io tra un po' sarò presa dal vortice e mi rintanerò in cucina fra farine e creme ma non volevo correre il rischio di non fare gli auguri alle persone che mi sono care…come te! Tantissimi auguri anche in famiglia e un bacio ros-sastro 🙂
Buon Natale!