Cari amici, avrei fatto volentieri a meno di scrivere questo post, specialmente in questo periodo in cui tutti noi abbiamo altre preoccupazioni e pensieri. Però, proprio in virtù del tempo abbondante che tanti impegnano in cucina ricevo quotidianamente messaggi in cui mi chiedete: perché non è possibile salvare i testi delle ricette che hai sul blog?
Privatamente ho risposto a questi messaggi, ma alla fine ho deciso che era meglio spiegare a tutti voi lettori perché su www.betulla.eu il vostro tasto destro non funziona, e praticamente l’intero blog è fruibile solo on-line.
Purtroppo la devo prendere un po’ alla lontana: quest’estate mia mamma mi ha regalato una piccola pubblicazione dedicata alla mia amata Valle Gesso acquistata in edicola. Mentre la sfogliavo mi sono resa conto che conteneva una mia fotografia, presa ovviamente senza permesso. Ho contattato la redazione, sempre in maniera gentile ed educata, per chiedere spiegazioni. Dopo rimbalzi estenuanti finalmente riesco a contattare telefonicamente il responsabile, che si giustifica dicendo che la pubblicazione, estratto di una guida più corposa, non era stata una sua idea, che aveva avuto “pressioni politiche”, e che la mia foto gli era stata data da Tizio, Caio e Sempronio pur di fare trovare ai “turisti” la guida fresca di stampa per la stagione estiva. Quando gli ho fatto notare che io in Valle Gesso ci sono cresciuta, che Tizio, Caio e Sempronio li conoscevo di persona, che avrei verificato e che dubitavo andassero in giro a offrire foto altrui, allora la colpa è diventata di un collaboratore stagista “povero-fesso” che aveva inserito l’immagine nei loro archivi (sappiate che questa nelle redazioni è la scusa principe: ogni pubblicazione è in mano ad uno stagista neolaureato che sbaglia tutto!). In ogni caso i fotografi più famosi della “granda” (?) erano onorati di partecipare gratuitamente alle sue pubblicazioni dedicate alle vallate alpine, anzi simbolicamente i migliori non fatturavano più di 20 euro a foto. In base a questo mi offriva 2 delle sue splendide guide come ricompensa. Se non fosse che ovviamente le due guide avrei dovuto andarle a prendere nella sede a Cuneo, perché non aveva intenzione di spendere gli 8 euro di spese di spedizione!
Insomma, la miseria di questo dialogo si commenta da sola, naturalmente ho chiuso il telefono in faccia al brillante editore e ho deciso che sarei passata oltre perché questo era il classico caso in cui vince chi scappa (avvalersi di un avvocato mi sembrava sinceramente ridicolo per una foto a dimensione francobollo).


Peccato che l’episodio ribaltone, in cui da essere la vittima di un furto passavo rapidamente ad essere una specie di fastidiosa questuante a caccia di non so quale elemosina, avesse attivato il rosicchiare di un tarlo terribile…. Infatti è bastato mettermi a fare una ricerca per immagini delle foto pubblicate sul blog per scoperchiare un vaso di Pandora senza fondo: ho trovato foto mie in ogni dove, prese con leggerezza e faciloneria e utilizzate per i motivi più disparati, dal menù dei ristoranti, ai siti di libri di cucina, per le promozioni turistiche, e per farcire articoloni fuffa di enogastronomia on-line (tanto per farvi capire la portata della cosa TUTTE queste foto sono state prese senza premesso):
Il problema però non è che ci sia ancora tanta gente convinta del fatto che le cose su internet siano senza autore e quindi a disposizione “di tutti,” bensì che case editrici e redazioni (tenute a conoscere la legge sul copyright, e cosa bene più grave che guadagnano con le pubblicazioni) non si facciano problemi a saccheggiare a mani basse lavori altrui senza il minimo scrupolo. Non entro nel dettaglio, perché ormai la questione mi fa venire la nausea, ma vi dico che mi sono armata di pazienza certosina e ho mandato mail, segnalato a Fb, scritto e riscritto per fare rimuovere almeno una parte di queste mie immagini a zonzo nel web, prese senza permesso, e specifico, usate con scopo di lucro.
Non ho risolto molto, non ho ricevuto scuse (in ogni caso lo sapete: è colpa dello stagista e lui non deve chiedere mai), anzi ho guadagnato un variegato ventaglio di insulti sottili e sessisti, oltre la proposta indegna «se adesso ti riconosciamo i crediti possiamo continuare a usare la foto? » (risposta: no perché, non è che nei negozi si paga solo quando ti sorprendono a rubare! Giusto?).
Poi, nei giorni scorsi, cavalcando l’onda di un’Italia triste in cerca di distrazioni e di lievitati per attraversare la quarantena un amico mi ha segnalato una mia ricetta pubblicata su una testata on line di news e cronaca piemontese. Peccato che l’autore non si sia reso conto di rimaneggiare la mia ricetta di famiglia e non quella del dolce tradizionale. Peccato anche che per altre due volte la stessa testata avesse pubblicato nei mesi scorsi articoli di enogastronomia corredandoli con fotografie mie (il direttore mi aveva garantito che avrebbe monitorato l’operato dei suoi collaboratori ma evidentemente non l’ha fatto). Non hanno battuto ciglio. Alla fine mi hanno aggiunta come “fonte” della ricetta. L’autore dell’articolo non pervenuto evidentemente sazio e felice per i 1000 e più like. Il direttore non ha neanche scritto la parola scusa.





Perchè vi racconto tutto questo? Perché credo di fare foto uniche e meravigliose? No, perché io ho aperto un blog di cucina credendo nella forza e nella bellezza della condivisione (e l’ingenuità di non controllare le mie immagini in 8 anni lo dimostrano). Ci credevo, e ci credo. Ma ultimamente ho spesso l’amaro in bocca, e mi ritrovo a scrivere post che poi rimangono sul pc perchè mi chiedo: e se poi la “Fiera della verruca d’oro sabauda” userà le mie foto per acchiappare gonzi? Se le mie ricetta venissero usate di nuovo come esca per l’ennesimo sciacallaggio di cui nessuno sente il bisogno (evidentemente la cucina si aggiunge a mascherine e amuchina). E se mi ritrovassi la leggenda alpina che mi ha raccontato un vecchietto incontrato su un cucuzzolo dopo tre ore di cammino sventolata su un libro di tradizioni cuneesi venduto a 25 euro in tutti i giornalai la provincia? Certo, sono sempre convinta che le persone non siano stupide, e che prima di mettere le mani in pasta sappiano distinguere una ricetta fatta con passione, tempo, dedizione e foto autentiche (quello che vedete è ciò che ho cucinato e mangiato), da un collage realizzato cucendo foto di arraffate a caso con ricette copiate da autori che evidentemente non sanno cucinare…
Eppure il tarlo dello sconforto continua a rosicchiare… così ho pensato che era meglio avvertirvi pubblicamente, senza rabbia né vittimismo, per farvi capire che c’è un motivo se ho rallentato con i post, e se ho deciso di limitare la copia di testi e immagini. Mi dispiace infinitamente per tutti i lettori abituati a copiare le mie ricette per usarle in un secondo momento o per salvarle in archivio, ma l’unico modo per tutelare almeno parzialmente il mio lavoro al momento è questo blocco (rimango sempre disponibile a mandarvi le mie ricette via mail, scrivetemi: info@betulla.eu betullacostantini@gmail.com ).
Che dire? Ha senso continuare a cucinare, pagarmi dieci corsi per migliorare il mio pane, studiare e comprarmi millemila libri sull’alimentazione, dedicare ogni minuto libero alla lettura, alle biblioteche, agli archivi e ai mercatini delle pulci, o perdere ore per trovare la luce giusta prima di scattare una fotografia? Ha senso costruire un rapporto di fiducia con voi lettori, fare esperimenti, essere disponibile con tutti, per poi vedere otto anni di blog e 500 post usati come una miniera da sfruttare senza ritegno?
Torneranno i vecchi tempi, per il mondo e per questo piccolo blog? Non lo so. Spero.
p.s: a scanso di equivoci sul mio blog è da sempre attivo un disclaimer che dichiara che tutti i diritti di immagini e testi sono riservati. Lo scrivo sotto ogni post, citando spesso anche la legge che in Italia regola il diritto d’autore (L. 633/1941), con successivi aggiornamenti (L. 3 maggio 2019, n. 37). Cito ancor più spesso scherzose maledizioni augurando torte mosce o briciole nel letto a chi ruba, ma neanche questo funziona. Non funzionano i loghi in sovra impressione sulle foto (qualunque grafico è capace di rimuoverli rapidamente, e ovviamente mi è successo). E anche se tanti rispondo che è sufficiente rimaneggiare e ritagliare le foto per diventarne proprietari, questo proprio NON è vero! Rimane naturalmente la possibilità di rivolgersi a un legale (più consigliata in caso di carta stampata, che per il furto di effimere immagini sul web). Finora mi è sembrata assurda l’ipotesi di spendere soldi per fare recuperare ciò che ingenuamente io stessa ho reso disponibile al web. Non nego che ormai la stanchezza è tanta e la tentazione è forte, che dite la carta intestata di un avvocato convertirebbe i rampanti giornalisti/editori copia&incolla e arraffatutto in gentiluomini? Secondo me no, nel frattempo vi delizio con una carrellata di furti, che così qualche soddisfazione me la tolgo pure io 😉
Preciso che sono tutte attività che guadagnano con questi siti, o vendendo prodotti o in pubblicità e inserzioni, e vi risparmio l’emittente radio che si è presa la foto di mia mamma con lo storico Orso di Segale di Valdieri e pretendeva di tenerla come copertina di un suo podcast, oppure il venditore di sciroppi alla marijuana che usava la foto del mio Bloody Mary per “ingolosire” i clienti)!











Cara Bea, mi spiace quello che ti è successo anche se non mi stupisce. Ormai tutto è su internet e spesso pagine, siti e anche libri sono fatti con molta superficialità da chi deve comunque produrre qualcosa.
Coraggio il tuo lavoro è prezioso.
E’ capitato anche a me in passato. Hai fatto bene! Mi dispiace molto.
Io darei in mano ad un legale. Hanno rotto con questo rubare
Prima di tutto, complimenti per il blog e soprattutto per le fotografie che sono veramente professionali.
Occupandomi di social, volevo darti un piccolo consiglio.
Invece di disabilitare il tasto destro (cosa scomoda per chi voglia aprire più di una ricetta in pagine separate) potresti applicare alle tue foto un watermark. Se uno vuole prenderti una foto lo può fare comodamente con uno screenshot e tu non avresti risolto niente.
E’ soltanto una mia opinione, neh, niente di più.
Ciao Paola, ma grazie di cuore per il commento e anche per la tua opinione: un parere in più è sempre utile. Mi rendo conto io per prima della scarsa efficacia di questa “soluzione”…ma ero veramente esasperata perchè oltre alle fotografie c’è un infimo giornaletto di NEWS piemontesi che ha “scoperto” la gastronomia del territorio e per offrirla ai lettori con dignità ha iniziato a saccheggiare a mani basse foto ma anche ricette dal mio blog. Purtroppo quello del diritto d’autore sul web è un discorso penoso che sembra non avere risposte nè pace: il mondo food in questi giorni è scosso da tre pubblicazioni uscite in edicola e fatte ad arte ritagliando e incollando oltre 300 fotografie dei più famosi blogger italiani (alcuni davvero famosissimi), ovviamente senza il loro consenso. Insomma, se neanche le celeb sono al riparo dai furti, figurati io che sono una formica. Detto questo avevo tentato la strada del watermark tantissimo tempo fa, ma evidentemente era troppo discreto perchè anche lui era stato ritagliato ad arte (preciso che non è assolutamente un discorso di “belle foto”, ma semplicemente di necessità, nel mio caso le più rubate sono sistematicamente ricette desuete, le cui immagini scarseggiano nel web). Comunque ti ringrazio moltissimo per il suggerimento e per il confronto: cercherò di attivarmi prestissimo per trovare un watermark migliore! A presto…
Cara Beatrice ,alcuni giorni prima di Natale ,in un negozietto del centro della mia città ,vedo esposto il libro “Profumo di casa” Provo gioia e una forte emozione xche’ anni fa avevo regalato lo stesso libro alla mia mammma. Entro e lo compro subito: sarà il regalo di Natale x mia sorella Facendo poi una ricerca in internet,scopro il tuo meraviglioso blog e la recensione bellissima che hai fatto di “Profumo di casa ” Sorrido xche’ sai che hai molto di Laura la protagonista? Come lei hai la passione della cucina e della scrittura. Ai miei nipotini mentre preparavo la tua Torta di mele ho parlato di te e ci siamo letti il tuo racconto della Marti. Che bello! Complimenti e non te la prendere x le foto che ti rubano,fossero brutte non lo farebbero ! CIAO!
Cara Roselva, che tenerezza il tuo caro messaggio! Sono così contenta che un libro tanto speciale, delicato e significativo come “Profumo di casa” ti abbia portata sin qui facendoci incontrare. Hai ragione sai? Laura mi somiglia sicuramente per sensibilità, cucina, ragionamenti e voglia di scrivere…E io non posso che esserti grata per queste tue parole che custodirò nel cuore tra i pensieri più preziosi sbocciati in questo spazio. Grazie davvero…e sono sicura che tua sorella abbia gradito un dono così particolare! A presto…Beatrice
Se pensi che il blocco del tasto destro abbia risolto i tuoi problemi, sei una povera ingenua. A me hanno rubato un intero sito Web, trovato in Messico un anno dopo.
Dieci anni fa segnalai tutto a Facebook e a Google: Devono ancora rispondermi perché è noto a tutti che proprio i Social Network vendono i nostri testi, foto, video e quanto altro.
Ciao