Altro dolcetto abruzzese (dopo il Parrozzo di qualche mese fa). Altro dolcetto abruzzese poverissimo: farina, olio, zucchero. Eppure sapore impagabile…e leggerezza (sarà per questo che si chiamano anche Neole, cioè nuvole?), e profumo che riempie la cucina, e croccantezza che dura per giorni e giorni (anche 15 o 20 se conservate in una scatola di latta ben chiusa). Da dove comincio? Da quando i ferri per pizzelle si aprivano come una tenaglia e avevano bracci lunghissimi per cuocere i dolci direttamente sul fuoco del camino? Da un ferro antico ritrovato in un sottoscala con incise le iniziali della famiglia? Da una nonna, che pur di avere le pizzelle il giorno del suo matrimonio (era l’ottobre del 1945) ha accumulato uova nella paglia per 4 mesi? O dalla ormai numerosa (e dispersa) famiglia divisa in due fazioni: quelli che fanno le pizzelle come hanno imparato a farle più di 80 anni fa…e quelli che hanno ammodernato la ricetta, avvicinandola ai gusti moderni?? Bhe, chiariamo subito, io faccio parte dei moderni…per cui la ricetta di oggi NON è la stessa ricetta fatta sulle colline di Pescara nell’ottocento. É un suo aggiustamento! Microscopico come un semino di vaniglia, come una punta di lievito e una grattata di scorza di limone, ma pur sempre una variazione. (Per cui, se siete integralisti togliete questi tre ingredienti).
N.B: per fare le pizzelle occorre l’apposito ferro: antico (su e-bay) o moderno (in alluminio C.B.E elettrodomestici), per il fuoco o tipo piastra elettrica. Se ne trovano ormai di ogni forma (rotonda o rettangolare) e sono comunque un buon investimento (20 euro circa per un ferro da fornello che vi durerà tutta la vita). In Abruzzo la Pizzella era il dolce tipico dei matrimoni: nel ferro rettangolare si cuocevano due piccole cialde. Queste, farcite di “Scurpuccete”, un misto di marmellata d’uva montepulciano, biscotti secchi, caffè e noci erano dette “cupurchiole”. In effetti la marmellata (di qualunque tipo) ammorbidisce la cialda molto friabile. Questa ricetta può essere usata come base per innumerevoli varianti: aromatizzate all’anice, alla cannella, al cardamomo, con liquori, al cacao, all’arancia e anche salate e arrotolate tipo cannolo. Legate a 10 a 10 con un nastro sono un regalino da the simpatico e gradito.
PIZZELLE ABRUZZESI (dette anche FERRATELLE, NEOLE, CANCELLE, CIANCIARELLE)
Ingredienti:
4 uova
80 ml di olio extravergine d’oliva + l’olio necessario ad ungere il ferro
80 gr di zucchero
300 gr di farina (circa)
i semini di mezza bacca di vaniglia (o mezza bustina di vanillina)
la scorza grattugiata di mezzo limone non trattato
la punta di un cucchiaino di lievito per dolci
Procedimento:
– In una ciotola capiente setacciare la farina e il lievito per dolci. Unire lo zucchero, i semi della bacca di vaniglia e un pizzico di sale. Rompervi al centro le uova e la scorza grattugiata di limone. A poco a poco aggiungere l’olio. Lavorare energicamente fino ad ottenere un impasto omogeneo e abbastanza molle (vedi foto).
-Ungere il ferro con un poco di olio (aiutarsi con un foglio di scottex), e scaldarlo sul gas (da entrambi i lati). Nel frattempo mettere un po’ di olio in una coppetta in cui immergerete i due cucchiai che userete per depositare l’impasto sul ferro.
-Non appena il ferro vi sembra abbastanza caldo fate cuocere una cucchiaiata (piccola) di impasto.
Chiudete il ferro e giratelo dall’altro lato. Aspettate qualche istante (c’è chi dice il tempo di una preghiera, ma sinceramente non so quale!) e prelevate la cialda dal ferro con una forchetta. Appena estratte sembrano mollicce e gommosette, poi asciugando su una gratella diventando croccanti. La prima pizzella non sarà un capolavoro: dovete solo prendere confidenza con il ferro e con la fiamma, o meglio bisogna trovare l’equilibrio e il ritmo di tutto ciò.
Naturalmente questa è una di quelle preparazioni che vengono meglio in due…Diciamo ricetta social che favorisce la chiacchiera tra donne (anche se poi i signori non disdegnano di essere gli addetti alla cottura). Continuate così (ricordate di girare il ferro dopo aver deposto l’impasto e di ungerlo ogni tanto) fino all’esaurimento del composto. Calcolate che per ogni uovo si ottengono in media 10 pizzelle. Se le fate asciugare bene, e poi le conservate in un contenitore ermetico si mantengono fresche e friabili a lungo.
Luciana Rizzo dice
Saranno buonissime!!!!!!! devo farle anche io appena compro il ferro però….. 🙂
Carla dice
Ciao. Io sono argentina, miei nonni sn italiani e ricardo di aver mangiato le cancelle.da piccola. Vivo in spagna ma non trovo da nessuna parte il ferro. Sai dove posso comprarlo forse qualche sito online…graziecmileeee
Betulla dice
Cara Carla, per prima cosa mi scuso per il ritardo: non so perchè ma il commento era finito nello spam! Io per le pizzelle/cialde&C. uso volentieri i ferri della CBE elettrodomestici (qui in Italia si trovano anche su Amazon), ma loro hanno un bel sito con lo shop e magari scrivendo sapranno dirti se distribuiscono le loro piastre anche in Spagna, oppure se spediscono direttamente.
Questo è il link:
https://cbeelettrodomestici.it/categoria-prodotto/biscottiere-elettriche/
Un altro sito molto affidabile per questo genere di acquisti è sicuramente Peroni di Roma (sono fornitissimi e davvero gentili). Hanno diversi ferri (biscottiere) elettriche e non…sicuramente se provi a contattarli ti daranno indicazioni per le spedizioni all’estero.
https://peronisnc.it/content/31-risultati-ricerca?q=biscottiere%20
Intanto in bocca al lupo per la tua ricerca…aggiornami e fammi sapere se riesci a trovare il ferro. Ci tengo. Un abbraccio …w le pizzelle! 😉
Mammalorita dice
amo molto le ricette regionali!!!complimenti per il blog…se ti va passa a trovarmi…un saluto…
Any dice
Anche da noi si fa una cosa del genere solo che sono salati e molto molto sottili.
Uno tira l'altro, mi piace molto questa versione dolce!
Ely dice
Non le conoscevo e devo dire che è una ricettina che mi ispira parecchio! Complimenti e un grosso grosso bacio! <3 <3
Betulla dice
@Luciana:Si, sono un dolce semplicissimo, e proprio per questo deliziose!Merita l'acquisto del ferro, se uno non ha già gli armadi stracolmi di attrezzatura da cucina come ho io!
@Mammalorita: uh, che bello, una nuova conoscenza!Piacere!
@Any: sono curiosa la versione salata di cui parli da dove arriva?io ne faccio una in cui lo zucchero è sostituito dal parmigiano (prossimamente sul blog, dato che ho un nuovo ferro da provare!!)
@Ely: Anche a me piacevano un sacco, ma è stato un po' difficile tradurre questi dolcini in una ricetta, perchè praticamente le donne di famiglia fanno tutto a occhio, e ognuna ha la sua versione !! Quello che leggete in questo post è frutto di un compromesso tra bilancia e cucchiaiate aggiunte di nascosto!Ma alla fine ce l'ho fatta: ricetta perfetta (cioè testata e approvata).
Diego Jagod dice
con la nutella-marmellata spaccano! garantisco….Forza Pescara!
Ale dice
mmm che ricettina e che blog stupendo!mi unisco ai tuoi lettori.
passa a trovarmi:
http://www.dolcementeinventando.com
jcciccio dice
yeeee nuovo lettore per betulla!!
Alessandro Zaccaro dice
Ciao hai proprio un blog carinissimo complimenti!
Bellissime foto e bellissimi piatti!
mi sono unito subito ai tuoi followers 😉
Un caro saluto
Alessandro
fancyfactorylab.blogspot.it
p.s. passa da me e fammi sapere cosa ne pensi del mio blog 😉
Briciole di Bontà dice
Ciao, nuove iscritte, io ho un'amica che è andata a vivere in Abruzzo e mi ha parlato spesso di questo dolcino!
Mammalorita dice
mi sono unita con piacere ai tuoi lettori aspetto anche te!!!
Maria dice
CHE MERAVIGLIA E' UNA VITA CHE SOGNO DI FARLE MA NON HO IL FERRO……VENUTE BENISSIMO CARA bETULLA, COMPLIMENTI …UN ABBRACCIO
Daniela Sarale dice
Questa ricetta, con alcune varianti, si trova anche in Austria, in Belgio chissà se sono state inventate autonomamente o c'è stata l'influenza delle emigrazioni?
ciao
daniela
Betulla dice
Ciao Daniiiii,
siii in italia si trovano delle cialde fatte con il ferro in diverse tradizioni regionali (anche in Piemonte, per esempio esistono i Gofri della valle Chisone e della val Germanasca). Perchè in realtà questo metodo di cottura è antichissimo e la sua diffusione in Europa risale addirittura al medioevo. In un quadro molto famoso di Bruegel (intitolato Combattimento tra Carnelave e Quaresima) è raffigurata una vecchina che cuoce le pizzelle, o almeno delle cialdine simili!
A questo link trovi quadro e storia
http://win.casoli.info/casoli/notizie/articolo.asp?articolo=1481
Naturalmente è impossibile stabilire la paternità di questi ferri…le ferratelle sono più Europee di quanto crediamo!!
pippo dice
dove posso acquistare la piastra a gas per gofri
Betulla dice
Gent. Signore, purtroppo i ferri per gofri piemontesi non sono facili da trovare:a quanto ne so io si possono acquistare solo in alcune ferramenta della Val Chisone!La cosa più simile al ferro per gofri (commerciale ed elettrica) è la piastra per coni gelato…su amazon se ne trova una vasta scelta tra i 20 e i 30 euro…però sinceramente la piastra di ghisa è un’altra cosa. Mi spiace non poterla aiutare di più!
Francesco Di Giovanni dice
Buongiorno,
vi chiedo una grossa cortesia. Dove posso comprare il ferro rappresentato sopra per le neole?
Betulla dice
Buonasera Francesco, il ferro che vede nelle foto è un po’ vecchiotto ed era stato comprato in Abruzzo. Li può trovare comunque su Amazon (sia elettrici che per fornello) o su e-bay. Le allego i link qui sotto. Forse anche direttamenet contattando la CBE elettrodomestici, i cui ferri sono molto validi e si trovano nei negozi di casalinghi di tutto il mondo (magari sanno dirle un rivenditore di fiducia vicino al luogo in cui abita Lei). Spero di averla aiutata…buone neole!
https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss_2/259-9730392-8022449?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=ferro+per+ferratelle
https://www.ebay.it/sch/i.html?_from=R40&_trksid=p2380057.m570.l1313.TR11.TRC1.A0.H0.Xferro+per+ferratelle.TRS0&_nkw=ferro+per+ferratelle&_sacat=0
http://www.cbeelettrodomestici.it/ita/index.php
CBE Elettrodomestici
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65010 Spoltore (Pescara) Italy
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