
Inauguro questa nuova veste del blog con un dolce terribilmente romantico. Niente cuori, glasse e confetti rosa, ma un ingrediente segreto e nerissimo: il tè gallese!!!
Ricomincio: sapete come ha fatto la dolce metà a conquistare definitivamente ogni recondito e segretissimo angolino del mio cuore? Dopo neanche un mese di appuntamenti, gelati e timide passeggiate mi ha proposto un viaggio! Ora cancellate subito l’idea di spiagge, drink al tramonto, palme e tutte le cose che le persone normali fanno per farsi cascare ai piedi una ragazza. La dolce metà è uno originale sino all’eccentricità: la meta del viaggio era il Galles, o meglio, un minuscolo campus universitario per un INTERESSANTISSIMO convegno! Il sospetto più grosso mi è venuto quando cercando informazioni sul campus ho notato che dal centro della cittadina si vedevano colline e pecore a perdita d’occhio! E infatti ci aspettavano curve infinite, colline verdissime, pecore come palloncini bianchi, un campus degno di Hogwarts e un conclave di accademici impolverati che sembravano usciti da un libro dell’800. Mentre lo studioso assisteva rapito alle dotte riunioni io scorrazzavo entusiasta per il verde Galles nonostante il volante a destra, i marciapiedi troppo vicini e una lingua che non è inglese. Turista di lago, nel senso che sono andata a vedermi ogni specchio d’acqua, a leggermi ogni storia sullo spirito (femminile) custode della pozza, ho visitato tutte le rovine possibili dei dintorni (castelli e chiese), mi sono incantata nei parchi maestosi, di fronte al mare gelido (e a una piccola foca solitaria) e nella quiete di certi cimiteri antichi. Ogni sera tornavo al campus con un bagaglio di bizzarre avventure (e fotografie) giusto in tempo per una robusta cena gallese e per una intensa serata di biliardo e birra! Secondo me sono stata messa alla prova. Il pensiero sottile della dolce metà doveva essere: se questa resiste a tutte le mie bizzarrie ci potrebbe essere un futuro! Bene, non solo sono sopravvissuta, e sono qui a raccontarvelo, ma il Galles sarà per sempre un luogo del cuore, meta del nostro strampalato primo viaggio insieme, e inizio di un reciproco graduale addomesticamento (la principessa è stata iniziata alla birra vera e l’uomo rude alla camomilla notturna)!!!

BARA BRITH
Bara Brith significa “pane chiazzato, o macchiato” perchè inizialmente era un semplice avanzo di pasta di pane a cui venivano aggiunte spezie ed uvetta sultanina. Quello che rende speciale questo dolce è la sua “umidità”, ovvero il fatto di miscelare all’impasto un tè particolarmente intenso che lo mantiene morbido in cottura. Nel suddetto viaggio mi sono appassionata a queste miscele gallesi di té nero (con il red dragon sulle scatole)… la dolce metà con suo solito cinismo sostiene che la bevanda sia così scura semplicemente perchè nel filtro viene aggiunto un po’ del carbone per cui il Galles è celebre (oltre al Rugby naturalmente)!! Voi sostituite questo tè con un classico English Breakfast abbastanza carico. In Galles il Bara Brith è servito spalmato di burro a merenda con una bella tazza di tè caldo. Ah, naturalmente le proporzioni di frutta secca sono modificabili a piacere, così come il tipo di frutta. Queste dosi di zucchero sono forse più adatte ai sacchetti di frutta secca del Regno Unito (principalmente già zuccherati), oppure alla tradizione che vorrebbe il Bara Brith spennellato di miele liquido, io sono rimasta comunque sui 150 g di zucchero di canna, perché ho già la dolce metà per sdolcinarmi in zucchero e miele!!!
Infine, spazzolato il BaraBrith classico mi è rimasta la voglia di provare a farlo partendo da un té aromatizzato, tipo al bergamotto…Vi farò sapere!

Ingredienti:
325 ml di tè nero caldo gallese
250 g di frutta secca mista (uvetta, scorzette di arancio e di cedro candite)
325 g di farina
10 g (2 cucchiaini) di lievito in polvere per dolci
5 g (1 cucchiaino) di mix di spezie per gingerbread o tipo quatre épice di cui ho parlato qui (pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano e cannella)
i semi di 3 cm di bacca di vaniglia (0 una bustina di vanillina)
100 g di burro sciolto
150 g di zucchero di canna
1 uovo
Procedimento:
Mettere la frutta in una tazza e coprirla con il tè caldo. Lasciarla in infusione per circa 30 minuti, poi scolare la frutta e conservare il tè.
In una ciotola capiente setacciare la farina con il lievito e il mix di spezie. A parte in un altro recipiente mescolare con una frusta il burro sciolto, il tè avanzato dall’infusione, lo zucchero e la polpa della bacca di vaniglia. Unire poi l’uovo intero e infine la frutta. Quando il composto sarà omogeneo versarlo sulla farina setacciata e mescolare rapidamente con un cucchiaio. L’impasto sarà molto liquido. Colatelo in uno stampo per plum cake imburrato o foderato con carta da forno, e cuocere in forno preriscaldato a 160° per circa 70 minuti. La superficie deve essere dorata e facendo la prova con uno stuzzicadenti questo deve essere ben asciutto e pulito. Trascorsi i 60 minuti di cottura fate molta attenzione agli ultimi 10 o 15 minuti per evitare che la superficie del dolce si annerisca e il dolce si asciughi troppo.


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n.b: tutte le foto di questo post sono mie…non rubare grazie!
Uh, questo tè mi manca! Eppure ho assaggiati tanti tipi, da vera appassionata! Dovrei prenderlo sul posto, facendo un bel viaggio… ho trovato la scusa buona! 😉
Mi piacciono i cambiamenti e i miglioramenti, l'header ha acquistato spazio!
Il primo viaggio insieme non si dimentica mai..il tuo poi credo sia proprio impossibile data la stravaganza della situazione ^_^ Sono sicura che siate una coppia ben assortita e proprio x questo la noia non fa parte della vostra quotidianità ^_^
Bellissimo e golosissimo questo dolce..chissà che goduria a colazione 😀
E meno male che non ti ha portato a sorseggiare cocktail all'ombra delle palme… Così ci hai fatto scoprire questo dolce curiosissimo che ho una gran voglia di provare! Vanessa
Ebbè qui ci scatta l'applauso per la creatività dell'approccio e anche…. per le ricadute panificatrici