
Les recettes de la joie avec sainte Hildegarde, 150 recette culinaires
Daniel Maurin J.Fournier-Rosset
Paris, Edition Téqui,1993.
Mi incuriosiscono molto, anzi mi attraggono, le persone che riescono ad essere contemporaneamente spirituali e pratiche. Dagli scritti che ha lasciato Santa Ildegarda doveva essere così: una donna capace di “vedere dentro nella luce divina” e allo stesso tempo osservatrice attenta della natura e dell’umano. Come potesse conciliare la profetessa con il medico, la teologa con lo scienziato, la mistica con la linguista è un grande affascinante mistero. (D’altronde anche io, quando risulto eccessivamente complessa per chi mi sta intorno dico che la mia anima contiene moltitudini- per altro in contrasto tra loro). Quello che mi rende veramente simpatica questa Santa dell’ undicesimo secolo, è che io l’ho incontrata con i suoi biscotti. Un giorno d’autunno la cucina profumava di cannella. Sono i biscotti della Gioia, mi hanno detto. Sono i biscotti che una badessa medievale consigliava per il buon umore. Abbiamo comprato il suo libro di ricette in un monastero. Così ho conosciuto Ildegarda di Bingen, donna coltissima dai molti interessi (poesia, filosofia, musica, fitoterapia) e dalla vita straordinaria.
Leggendo il libro di ricette (versione francese) ho capito che la Santa Signora, a parte i biscotti della gioia e qualche infuso, non ha lasciato propriamente un libro di cucina, piuttosto degli insegnamenti generali sull’alimentazione, sulle erbe e sui diversi rimedi in caso di malattia. Credo negli anni Ottanta, dopo la pubblicazione di questi testi, gli editori Téqui hanno capito che ai lettori interessava avvicinare tali indicazioni alla vita di tutti i giorni. Così hanno cercato Jany Fournier-Rosset, madre di famiglia, cuoca esperta e soprattutto donna impegnata nelle attività delle oblate benedettine. Ecco l’anello di congiunzione tra i principi dietetici della profetessa Ildegarda e la modernità. Certo non sono proprio gli appunti di cucina della Santa, ma sembrano comunque ricette abbastanza vicine alla sua ricerca di Armonia e benessere attraverso l’alimentazione semplice.
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Con questo post inauguro ufficialmente lo scaffale delle Buone Letture, una serie di post dedicati ai miei Buoni libri di cucina. Buona lettura e buon Budino di Jany-Ildegarda. (I biscotti sono rimandati a quando il freddo e l’inverno si faranno sentire).
Ah, dimenticavo, dato che un buon libro tira l’altro, per sapere qualcosa di più sullo spirito di Santa Ildegarda suggerisco
Medioevo al Femminile, a cura di Ferruccio Bertini, Roma-Bari, Laterza, 1996.


BUDINO DI CASTAGNE di SANTA ILDEGARDA
Ingredienti:
300 gr di castagne pelate
200 gr di zucchero di canna
4 uova
mezzo litro di latte
un goccio di Kirsch o di Rum,
+ lo zucchero per caramellare lo stampo
Procedimento:
Cuocere le castagne in acqua bollente leggermente salata (circa 20 minuti, meglio se con l’aggiunta di qualche seme di finocchio). Scolarle e privarle della seconda pellicina. In una terrina schiacciare le castagne con una forchetta, mescolare con il latte e le uova. Aggiungere lo zucchero e il liquore.
Caramellare il fondo di uno stampo da budino (oppure da plum cake). Versare il composto di castagne nella teglia. Fare cuocere in forno caldo a media temperatura (170°) per 30/40 minuti.
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