Che cosa faceva Monet il 5 febbraio del 1883 verso 5 del pomeriggio? Dipingeva “Scogliera a Étretat al tramonto”, (North Carolina Museum of Art di Raleigh negli Stati Uniti). Come facciamo a saperlo? Lo ha scoperto Donald Olson, astrofisico della Texas State University, esperto in una curiosa disciplina definita“astronomia forense”, ovvero lo studio dell’astronomia per risolvere gli enigmi della storia e dell’arte. Nel 2012 Olson ha visitato la costa nei pressi di Étretat, nel nord della Francia, le cui impressionanti falesie sono state immortalate da Monet in numerosi quadri. Con l’aiuto di una riproduzione dell’opera del pittore, Olson ha individuato il punto esatto dove è stata realizzata. Quindi, utilizzando un software che simula un planetario e considerando la configurazione del cielo nel quadro, ha ristretto il periodo possibile tra il 3 e il 7 febbraio 1883. A questo punto, aiutato dall’epistolario di Monet (il 3 febbraio si trovava in un’altra zona, il 4 trascorse la giornata con il fratello), dal calendario delle maree (il 6 il livello dell’acqua non corrispondeva a quello riprodotto nel quadro) e dallo storico meteorologico (il 7 c’era tempesta), ha concluso che la celebre opera deve essere stata dipinta il proprio il 5 febbraio. E grazie all’altezza del sole rispetto alla caratteristica “aiguille”, lo sperone roccioso a largo della “falaise d’Aval”, si è potuta stabilire anche l’ora: le 16.53.*
Probabilmente questa data non è che un minuscolo tassello nella straordinaria vita di un uomo (intrecciata alle sue straordinarie opere), di cui già conosciamo molto… Ma quello che mi diverte di questo tipo di ricerche è l’investigazione “con il naso all’insù”, o meglio, l’uso del cielo come riferimento concreto (e non spirituale) nella vita di chi ci cammina sotto. Insomma, questo tipo di notizie mi fanno sorridere… E naturalmente ammiro gli abbinamenti insoliti, anche tra discipline, come astronomia e storia dell’arte! Detto questo cosa ho fatto subito dopo aver visto la foto del prof. Olson con i suoi studenti sulle scogliere della Normandia? Ho immaginato il sig. Monet intento a dipingere… Impegnatissimo nel rendere quella sfumatura di cielo e mare lievemente velati dalla luce aranciata del sole… E poi? Poi dopo tanta fatica una bella merenda con una fetta di burroso Quatre-Quarts!!
La ricetta è proprio sua, cioè di Monet!!! Lo sapevate che oltre ad essere un meraviglioso artista Monet era anche un amante dell’arte del ricevere? Con sua moglie Alice amavano coccolare gli ospiti (innumerevoli e illustri) di Giverny, tant’è che esiste un “carnet de cuisine de Monet”. Quindi, direttamente dalla sua deliziosa cucina, ecco le Quatre-Quarts de Monet.
(Foto tratte dal sito Fondation Claude Monet).
La ricetta è semplicemente perfetta, chiara e ben spiegata. La riuscita del Quatre-Quarts è assicurata, ed è anche emozionante pensare che intorno allo stesso dolce genuino si riuniva la bella e numerosa (8 figli) famiglia dell’insuperato pittore.
QUATRE-QUARTS
Questa è la ricetta originale**:
“Pesez 5 oeufs, le même poids de beurre, de sucre et de farine (je l’ai fait pour vous !). Mettez le beurre dans une casserole sur un coin du fourneau afin qu’il fonde en pommade, retirez-le aussitôt.
Mélangez le sucre et les jaunes d’oeufs et un peu de zeste de citron haché finement. Lorsque la préparation blanchit, ajoutez le beurre en pommade. Mélangez et ajoutez la farine peu à peu. Quand le mélange est homogène, incorporez les blancs battus (montés en neige ferme) sans les brusquer, en les soulevant plutôt qu’en les tournant.
Beurrer un moule assez grand pour contenir le gâteau quand il va monter, versez-y la pâte et enfournez, à four moyen (180°C°), pendant 1 h.”
Ad uso e consumo di chi non sa il francese, o di chi vuole fare un Quatre-Quarts più piccolo (la dose originale è su 5 uova, quindi circa 250 gr per tutti gli altri ingredienti):
Ingredienti:
3 uova medie (150 g circa sgusciate)
150 g di burro
150 g di zucchero
150 g di farina
la buccia grattugiata di mezzo limone non trattato
Procedimento:
-Accendete il forno, e portatelo a 180°. In una terrina montate i 3 bianchi a neve fermissima.
-Mettere il burro tagliato a dadini in una ciotolina vicina ad una fonte di calore (il fornello acceso oppure un termosifone), affinchè diventi morbido “a pomata”.
-Mescolate energicamente con una frusta lo zucchero con i rossi d’uovo e la buccia gratuggiata del limone. Quando il composto cambia colore e diventa bianco (blanchit), aggiungete il burro a pomata. Mescolate bene, infine aggiungete la farina setacciata poco alla volta. Infine incorporate molto delicatamente i bianchi montati a neve, sollevando il composto piuttosto che girando bruscamente!!
-Imburrate uno stampo per plum-cake da 20×11 cm, rovesciatevi l’impasto e livellatelo bene. Infornate e cuocete per 40 minuti circa.
*I dati della ricerca sono stati pubblicati sul numero di febbraio del periodico “Sky &Telescope” (con tanto di foto che documentano la spedizione).
** Testo estratto da“Carnets de cuisine de Monet” éditions Chêne.
Silvia Pesce dice
Oh O.O Monet, ma io non lo sapevo 🙂 caspiterina.. voglio quel libro 🙂 tu ce l'hai? sapresti dove posso comprarlo? sarebbe un'ottima fonte per la mia tesina d'esame 🙂
che bello, non pensavo proprio che fosse appassionato di bon-ton 🙂
la torta è perfetta 🙂 come d'altronde i suoi quadri 🙂
un bacio,
Silvia
Marina dice
Praticamente fra un'ora sarà l'anniversario ! E' affascinante venire a sapere le cose di questo tipo, no? Se ci penso che quest'estate ci sono stata sia a Giverny sia sulla spiaggia di Etretat…adoro Monet e la Normandia e penso che i paesaggi con le scogliere e la bassa marea siano i più belli in assoluto…li trovo commoventi quasi ! Il tuo quatre quarts è di un giallo intenso come la cucina di Giverny…
gwendy dice
Questo è uno di quei dolci della quale non potrei fare a meno…semplici e buonissimi!!!!E perfetti per la colazione!
Betulla dice
Ciao Silvia, io non possiedo il libro, ne ho copiato soltanto qualche ricetta qua e là dall'edizione francese!! Comunque si trova facilmente su Amazon (in lingua). Una versione italiana dovrebbe essere "Alla tavola di Monet. L'autentico ricettario di famiglia del maestro di Givery" di Claire Joyces (Guido Tomasi Editore). Cmq Monet aveva un gran gusto. Hai mai visto la cucina di Giverny con le piastrelline smaltate??Ti consiglio un giretto sul sito ufficiale…è un incanto! e anche la tavola apparecchiata! Diciamo che il suo senso straordinario per i colori è riflesso anche nella sua casa!! Chissà che bella la tua tesina…
Cristina D. dice
I tuoi post letterari-storici-artistici mi piacciono un sacchissimo !!!!! Con la quattro quarti si va sul sicuro: veloce di riuscita certa. Io di recente ho postato la versione di Santin con il mascarpone al posto del burro
Ros Mj dice
Mi associo a Cristina…adoro questi post. Mi affascina enormemente scoprire spaccati della vita quotidiana di persone straordinarie, motivo per cui visito con piacere le case dove hanno vissuto. Non sapevo che Monet avesse anche quest'altra qualità! Riuscitissima la torta! Un bacione
Silvia Pesce dice
Grazie mille tesoro, andrò subito a dare un'occhiata, ogni cosa è importante e fonte di curiosità e ricerca 🙂
speriamo proprio venga bene la tesina <3
grazie <3
Annalisa B dice
Mi piace moltissimo il tuo post…ricco di atmosfera!
Brava brava!
Baci 🙂
Annalisa
Betulla dice
sono sicura che sarà interessantissima e ben fatta! Tienimi aggiornata sull'evoluzione del lavoro! Ci tengo…
Betulla dice
giallissimo vero? Ma quanto è bella la cucina di Giverny??e la sala da pranzo e i piatti? è tutto armonioso e colorato, giardino e casa…
Betulla dice
hai proprio ragione, è semplice semplice eppure perfetto!! mi piace proprio per la sua genuinità!
Betulla dice
ohh grazie Cri…il quattro quarti è proprio una certezza, oltre a essere una bontà golosissima e semplice per la colazione che mi fa sentire in Francia! Devo dire che mi sembra molto interessante anche di quello che hai postato tu con il mascarpone! (devo ancora esplorare il Mondo-Santin…ma con i tuoi dolci mi hai messo una gran curiosità)!!!
Betulla dice
La Ross è proprio vero, è affascinante…e vedo che anche tu sei curiosssa di sbirciare nelle case e nella vita quotidiana delle persone che ammiri (potrei fare una sezione speciale dedicata alle case degli artisti, oltre che al loro cibo…)!! E in fondo è un po' quello che facciamo con i nostri blog no??curiosiamo, sbirciamo e scopriamo piccoli mondi e anime straordinarie…
Betulla dice
Grazie Annalisa…ci tenevo proprio a questo post…Ci sono tante ricette interessanti nel quaderno di cucina di Monet, ma ho voluto fare proprio questa perchè me lo sono immaginato a mangiucchiare una fetta di dolce subito dopo la fran fatica di dipingere un'opera così toccante e ricca di atmosfera!
Betulla dice
La cucina e la tavolozza hanno molte cose in comune…a partire dal dosare con equilibrio, al gesto del mescolare, per finire con l'equilibrio e l'armonia che si vuole raggiungere…E a me piace davvero tantissimo sbirciare un po' dietro agli artisti, dietro all'immagine che abbiamo di loro per vedere l'essenza e il quotidiano della loro esistenza!