
Cari Amici,
la mia piccola Isola dei dolci sperduti mi ha portato molta fortuna: la settimana scorsa sono stata invitata in anteprima alla “MerendaReale”: un’ adorabile “rievocazione storica” da pasticceria(tutta da mangiare)! Per mezza giornata mi è sembrato di vivere nella Torino di Alberto Viriglio, l’acuto scrittore di fine Ottocento che ha raccolto preziose memorie sulle tradizioni della città (anche quelle gastronomiche). Tra le tante abitudini descritte, Viriglio racconta di una Torino innamorata dei suoi dorati caffè e delle sue belle pasticcerie.
In questi locali la bevanda più richiesta, trasversale a tutte le classi sociali, dai Reali ai notabili, all’ultima lavandaia, era il delizioso «bicerin». Fino a mezzogiorno era consueto concedersi la popolarissima bevanda da 15 centesimi, che poteva essere pur-e-fort (se composta solo da latte e caffè), pur-e-barba (caffè e cioccolato), oppure un po’ de tut (caffè, latte e cioccolato). In tutti e tre i casi il Bicerin era accompagnato dalla stissa (la goccia), ovvero un bicchierino di latte, caffè o cioccolato servito a parte con un piccolo sovrapprezzo per regolare a proprio gusto la miscela originale. Così come oggi chiediamo al bar “cappuccino e cornetto”, i torinesi del tempo ordinavano con il Bicerin un «Bagnato», ovvero un dolcetto che doveva finire inzuppato nel bicerin. La varietà di Bagnati era notevole, così come la fantasia nell’attribuire loro un nome, a seconda delle mode, e dei personaggi più in voga al momento. Accanto alla piccola pasticceria secca già molto apprezzata nel secolo precedete (canestrelli, torcetti, confortini, amaretti baci di dama…) nascono nuovi dolci che incuriosiscono e appassionano l’esigente pubblico. C’erano il chiffel (« panino lungo mezzo palmo, rattorto da spire su di sé e ripiegato a forma di mezza luna », erede diretto del croissant viennese sbarcato a Torino con l’arrivo di Maria Adelaide d’Austria), il bicciolano (biscotto vercellese dagli intensi sentori di spezie -garofano, coriandolo, noce moscata e macis-), la briòss («sorta di panetto di fior di farina, con finocchio o senza, ova e burro»), i piccoli parisien(biscottini fragili e leggeri, tanto che “assomigliare a un parigino” voleva dire indicare un «giovanotto attillato di tutto punto, un damerino»), i democratic (piccoli paninetti dolci), i foré (le ciambelle forate di mais/meliga), il Garibaldi (biscottoni di pasta frolla farcito di uvette e confettura di albicocche inventati in Inghilterra in onore dell’eroe dei due Mondi), da non confondere con il garibaldin (semplice fetta di pane imburrato).






Con il tempo questa straordinaria varietà, così come l’abitudine del bicerin mattutino è andata scomparendo, sorpassata e dimenticata a favore di nuove mode, e più moderne abitudini…fino ad oggi, perchè grazie ad un certosino lavoro di ricerca la Merenda Reale torna al suo antico splendore. Dal prossimo sabato, il 7 marzo, durante tutti i week end dell’anno, senza prenotazione, a qualunque ora del giorno, è possibile degustare questa antica golosità, sia in chiave settecentesca -caratterizzata da cioccolata e pasticceria mignon– sia in versione ottocentesca -con bicerin e i bagnati di dimensioni più importanti!-

La Merenda Reale del Settecento costa 10 euro a persona e comprende: cioccolata calda servita con una selezione di “bagnati” (tra paste savoiarde, canestrelli, torcetti, amaretti, pazientini, confortini, eporediesi al cacao, anisini, ventagli di sfoglia, meringhette, baci di dama, novaresi a seconda della disponibilità del locale); un piattino con torroncini e “diablottini” (cioccolatini fondenti).
É disponibile presso:
-Caffè Reale
-Caffetteria Castello di Rivoli

La Merenda Reale dell’Ottocento costa 12 euro a persona e comprende: bicerin e una selezione di “bagnati” (tra chifel, forè, bicciolano, brioss, parisien, democratic, biscotto Garibaldi e garibaldino a seconda della disponibilità del locale); un piattino con i nocciolini di Chivasso e piccole specialità al cioccolato come gianduiotti o cri cri.
É disponibile presso:
-Caffé Elena
-Gelateria Pepino
-Neuv Caval’d Brons
-Torrefazione Moderna
Qui trovate maggiori informazioni:

Ogni tanto mi capita che qualcuno mi chieda indicazioni mangerecce su Torino. Questo post è per tutti i lettori golosi del mio blog: dopo aver gustato di persona i sapori di un altro secolo, e aver visto con quanta cura (filologica)* sono stati ricostruiti, condivido volentieri con voi questa paginetta di aneddoti, Storia e zucchero. E vi saluto con le parole di Alexandre Dumas, adorabile colto chiacchiericcio sulle dolcezze amene della città.
“Parmi les belles et bonnes choses remarquées à Tourin, je n’oublierai jamais le bicerin, sorte d’excellente boisson composée de café, de lait et de chocolat, qu’on sert dans toutes les cafès, à un prix relativement très bas.”
Alexandre Dumas Lettre à M.De Raude 1852.
*Dalla collaborazione tra storici e pasticceri è nato un disciplinare per le ricette dei bagnati a cui si rifanno tutti i locali aderenti all’iniziativa.
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