
Come avete iniziato il 2014? Io con una coccola suprema: in panciolle a leggere sul divano mentre Ladolcemetà mi preparava Il Dessert per eccellenza (dal punto di vista di un Piemontesino Doc come lui), ovvero il Bônet.Ci sono cose che so fare benissimo, anzi che ho fatto e dovuto fare mille volte, ma in questa nuvola di zucchero filato e blog che sconfina con la vita reale c’è anche qualcosa che mi piace fare preparare ad altri (e poi semplicemente mangiare eh, eh)! Il Bônet è una di quelle (poche) ricette per la quale la vocina tentatrice betulliana (quella che per ogni piatto dice “non sei curiosa di provare a farlo tu?”) è in un felice e serenissimo stand-by. Taccio inerme, affascinata e rapita dalla tradizione antica, dalla volontà di cercare la misura in un procedimento fatto di manciate, di sguardi e sentimento, e dal rigore scientifico che ha messo in discussione tutto ciò per vagliare una miriade di ricette (fallimenti e successi) in nome della “ricerca”. Infine, mi gusto sorridente tale faticata perfezione…(relativa, perchè in fatto di Bônet più che per altri piatti, davvero ogni famiglia custodisce gelosamente un Santo Graal…e crede di avere l’originale).
Buon anno, cari amici, e naturalmente conto sulla vostra bella compagnia.
Precisazioni doverose:
1. Bônet vuol dire berretto, il nome di questo dolce allude alla forma dello stampo tradizionale (circolare con una mezza sfera nel mezzo) che ricordava un cappello in uso nel ‘700. Oggi è più frequente trovare il Bônet fatto in uno stampo tipo plum-cake. Credo per comodità…la stessa che ha impedito a Ladolcemetà di andare a cercare lo stampo originale tra le ragnatele della cantina (prima o poi lo fotografo e lo posto).
2. Il Bônet dovrebbe avere un colore uniforme (come d’altronde si richiede a ogni budino). Qualcuno spaccia la storia degli strati (diversi colori) come magia e indice di perfetta riuscita. Sappiate che è semplicemente una questione di temperatura. Se il bagno maria è ben caldo (tempestato di micro bollicine) il Bônet comincia subito a cuocere e avrà un colore uniforme, altrimenti si separerà in strati (spesso 3) di colori differenti. A voi la scelta.
3.Buchi e superstizioni: il Bônet non è un formaggio con occhi più o meno grandi nella grana. Per avere un dolce al cucchiaio compatto non bisogna far altro che ridurre in polvere finissima i biscotti e non fare incorporare troppa aria alle uova quando le si sbattono.
4.La tradizione prevede anche mezzo cucchiaino di caffè in polvere (qui soppresso) e l’abbinamento di Rum e Marsala (non è grave usare solo l’uno o l’alto).
5.Ladolcemetà, ha laccato il suo Santo Graal con una dolce concessione al mio gusto: ha aggiunto cioè 10 gr di buon cioccolato fondente grattugiato e ha usato ingredienti equi dove possibile…
Attrezzatura:robot da cucina (tipo Minipimer), lo stampo per Bônet sostituibile da uno stampo per plum cake da 24×11 cm) e una teglia per lasagne per fare il bagno maria.
BONET o BUNET PIEMONTESE
Ingredienti (per 6/8 porzioni):
500 ml di latte intero
90 g di zucchero di canna integrale
60 g di amaretti secchi
50 g di biscotti savoiardi
25 g di cacao amaro
3 uova
1 tazzina di caffè
2 cucchiai di Rum
(facoltativi 10 gr di cioccolato fondente grattugiato* e un cucchiaino di polvere di caffè*)
+ 2 cucchiai di zucchero e 1 di acqua per fare il caramello sul fondo della teglia
Procedimento:
-Preparare il bagno maria: mettere due dita d’acqua calda in una teglia per lasagne (o comunque una teglia che possa contenere lo stampo per plum-cake che userete per il Bônet), e metterla nel forno che accenderete subito per portarlo a 180° (ventilato).
– Versare lo zucchero e l’acqua sul fondo della teglia da plum-cake e porla direttamente sul fornello in modo da caramellare lo stampo (operazione da fare con l’aiuto di una coppia di guantoni da forno).
-Scaldare il latte (senza portarlo a ebollizione) e lasciarlo raffreddare.
-Sbriciolare finissimamente amaretti e savoiardi (un tempo si metteva tutto in un sacchetto e ci si passava sopra il mattarello, oggi è molto più comodo usare un qualunque robot da cucina: l’importante è ottenere una polvere di biscotti davvero sottile).
-Versare a pioggia la polvere di biscotti nel latte tiepido e mescolare bene con una frusta. Unire al composto il caffè e il Rum.
-A parte, in una ciotola capiente mescolare bene lo zucchero e cacao setacciato. Romperci sopra le uova e sbattere bene con una frusta fino ad ottenere una crema omogenea “che faccia il filo”. A questo punto incorporare il composto di latte e biscotti e mescolare bene (eventualmente aggiungere ora il cioccolato grattugiato e il caffè). Senza che il composto si depositi rovesciarlo nello stampo e metterlo a cuocere nel bagno maria ben caldo per circa 40 minuti. Testare la cottura con la punta di un coltello (la lama deve uscire asciutta). Togliere lo stampo dal bagno maria e fare raffreddare bene prima di servire (è più buono dopo una notte di riposo). Per sformare incidere delicatamente i bordi dello stampo con un coltello, scaldare per qualche minuto nel bagnomaria (o direttamente sul fornello) e girare sul piatto di portata (attenzione al caramello liquido che potrebbe colare)!. Tagliare a fette, servire con qualche meringhetta e un buon bicchiere di Rum.
Ciao Betulla! Non ho mai mangiato il bonet e tempo fa mi ero proposta di provare a farlo. Ma ancora niente. E' ancora sulla mia lista con le ricette da provare. La famosa lista.
Non riesco proprio a immaginare la sua consistenza e il gusto. E' come un budino, vero?
Ciao cara e tantissimi auguri per un 2014 meraviglioso!
Da piemontese conosco bene il bonet e lo preparo spesso 🙂
a mio parere è un dolce davvero perfetto: non troppo dolce e dalla consistenza "giusta", non troppo flaccida 🙂
Un bacione!
Che bellissimo inizio..continua così, ti auguro uno splendido 2014 😀
la zia Consu
Wow che inizio, fosse sempre così.
Auguri, Silvia
Il primo cibo nuovo di cui ho scoperto l'esistenza nel 2014 è questo! 😀 Deve essere molto "dolcioso", come piace a me… e preparato dalla Dolcemetà è ancora più buono, eh?! Hai cominciato benissimo l'anno e sentirai gli effetti positivi per un bel pò… mangiare bene rilassa e fa accogliere tutto meglio… 🙂
Che bell'inizio anno in panciolle con un dolce meraviglioso!!! complimenti alla tua dolcemetà!!!
Auguri di un felice 2014
mai provato anche se ho in mente di prepararlo da un bel po'…devo decidermi, intanto buon 2014
Esatto come un budino, ma non proprio….In ogni caso ti condiglio davvero di provarlo…magari per uno dei tuoi strepitosi pranzi della domenica!!!Un abbraccio grande e augurissimi!!
è proprio vero…è un ottimo modo di concludere un pasto…con sobrietà (cosa moolto piemontese)!
Cara Consu, i tuoi commenti sono sempre una certezza!!Buon anno, spero anzi conto sulla tua bella compagnia!
he si…proprio una delizia! Ogni tanto è bella l'inversione di ruoli!
Grazie carissima!!!Ricambio gli auguri e l'affetto!
Con questa o con una delle altre mille ricette di Bunet che puoi trovare ti consiglio di provarlo…davvero ti darà soddisfazioni!
Un abbraccio
Ohhh scoperta importante allora!!!Un grandissimo abbraccio dolce e poetica Francesca!