Ero partita con l’idea di fare un imponente, solenne e definitivo post dedicato alla coltivazione della Lavanda in provincia di Cuneo. Nell’ordine dovevano esserci i campi infiniti e biodinamici di Sale San Giovanni, l’antica distilleria Rocchia di Demonte, e la festa della lavanda di Andonno, in Valle Gesso. Luoghi e storie incredibilmente “lavandosssi” nel cuore pulsante della regione sabauda, capaci di sostituire (almeno per un giorno) un viaggetto nella pur deliziosa Provenza. Ora, i tre posti in questione sono molto curiosi, la lavanda è altresì un’essenza interessante…ma il mio post rischiava di trasformarsi in un ibrido tra una pagina della Treccani e le relazioni della Coldiretti 😉
Così alla fine invece di parlare della Lavanda in Piemonte, vi parlo di quello che potete fare con il cespuglietto di lavanda che avete in giardino, quello che hanno i vostri vicini, o quello delle aiuole della vostra città. Certo, questo è un foodblog, e tutti si aspetterebbero una ricetta a base di lavanda…bhe, confesso che un esperimento mangereccio c’è stato (erano gli albori del blog), ma non è servito a nient’altro che a confermare l’opinione che la lavanda stia benissimo nei cassetti, tra la biancheria dei bauli, e anche in bagno, sottoforma di saponetta. In cucina no! (gusto personale eh!), e non ho ancora assaggiato nulla in grado di farmi cambiare idea. Insomma, per una volta un post senza pappardelle storiche, senza tappe di #stradapanoramica, senza libri e anche senza cibo! L’aneddoto c’è però: questi profumatori li faceva sempre la mia nonna, ed erano il suo metodo infallibile per tenere alla larga le tarme dal suo preziosissimo baule pieno zeppo di stoffe, ricami e biancheria (era la sua dote). Sono talmente semplici che quasi nessuno li prepara più. Ma siccome qui si salvano dolci bacucchi e dimenticati, si conservano (e si usano) amorevolmente oggetti d’antan, e si va volentieri a caccia di cosevecchie, ecco il passo passo per realizzare questi semplicissimi profumatori per cassetti. Sappiate che quando ho finito, con il tappeto zeppo di spighe di lavanda e un profumo tanto intenso da stordire anche la lucida mente della miadolcemetà, mi sono sentita davvero una fanciulla d’altri tempi, e la dote, anche per quest’anno, è al riparo da ospiti indesiderati! eh eh…
La lavanda ideale per fare questi profumatori dovrebbe avere i fiori compatti (indicativamente andrebbe raccolta intorno a San Giovanni, ovvero 24 giugno, data simbolica non solo per supertizione popolare, ma anche perchè molte essenze vegetali raggiungono in questo periodo il culmine della loro maturazione balsamica). Io purtroppo non ero a casa e me la sono lasciata sfuggire un po’ troppo (più le spighe sono fiorite più è difficile “ingabbiarle” negli steli…) Cercate di raccogliere la lavanda la mattino (tanto per evitare di litigarvi i fiori con vespe, api e farfalle ghiotte del nettare dei fiori). La lavanda va raccolta e lavorata immediatamente (se gli steli appassiscono solo qualche ora non riuscirete più a piegarli per realizzare i profumatori).
1. Raccogliete la vostra lavanda, avendo cura di lasciare i gambi più lunghi possibili (recidere il gambo verso la base del cespuglio).
2. Creare dei mazzolini cercando di mettere tutti i fiori gli uni accanto agli altri (più i fiori sono compatti meglio è).
3. con un pezzetto di fil di ferro o di spago fermare il mazzolino appena sotto i fiori.
4. Con il palmo della mano compattare bene il ciuffo di fiori, poi procedere piegando ogni stelo all’insù come per ingabbiare il bouquet fiorito. Piegate gli steli uno per uno con grande delicatezza in modo che non si rompano.
5. Quando avrete piegato tutti gli steli stringeteli bene intorno ai fiori e legateli con un altro pezzetto di fil di ferro.
6. Tagliate gli steli in eccezzo appena sotto il fil di ferro.
7. ricoprite il fil di ferro con un nastrino di raso o con un cordino di canapa.
8. Appendete i profumatori in una zona ombrosa e arieggiata per circa 15 giorni in modo che i fiori di lavanda all’interno possano seccare bene. Trascorso questo periodo potete usare i profumatori nella vostra biancheria (eventualmente potete inserirli in un sacchettino di organza per evitare di trovare ameni fiorellini profumati nei vostri calzini).
Non sono bellissimi? A me sembrano delle bomboniere da sposi! Sono, naturali al 100%, graziosi e moolto shabby! Spero piacciano anche a voi…
Aggiungo il link a due articoli di Elisa una amica blogger viaggiatrice che nel cuore della Provenza ha pensato ai miei profumatori della nonna!
Provenza lilla e gialla: a spasso tra campi di lavanda e girasoli.
N.B: le foto, come sempre, sono TUTTE MIE, e come sempre NON è consentito acchiapparle e servirsene liberamente! GRAZIE!
roberta dice
Bellissimo post…la lavanda è una mia passione e mai sfugge alle mie mani!!!
Bravissima come sempre♡