
Cari amici,
dopo taanto tempo la mia “strada panoramica” torna in Piemonte con una tappa altamente rinfrescante e dagli inebrianti sentori floreali. Oggi vi porto a Valderia, in località Terme di Valdieri, delizioso giardino botanico dell’alta valle Gesso, nel cuore delle Alpi Marittime (siamo a 1400 metri s.l.m a circa 33 km da Cuneo il capoluogo della “provincia granda”). La storia di questo luogo è strettamente legata al vicino stabilimento termale, che, ha sempre richiamato un gran numero di villeggianti, interessati ogni estate a beneficiare delle sue rinomate acque sulfuree.



Vista la lussureggiante vegetazione spontanea di questa zona a monte degli edifici termali, nell’Ottocento l’area fu attrezzata con sentieri e vialetti. Gli ospiti dell’albergo potevano così passeggiare al fresco e rigenerarsi nella natura del piccolo, rigoglioso “Giardino degli Inglesi”. Dopo decenni di triste abbandono il Parco delle Alpi Marittime ha recuperato l’intera area trasformandola appunto nella sede attuale del giardino botanico alpino.

Cominciamo dal nome, ovvero da questa minuscola, delicata violetta: il giardino deve il suo nome alla Viola valderia, un endemismo individuato per la prima volta nel 1780 proprio qui sul greto del torrente Gesso dal botanico piemontese Carlo Allioni. Le Alpi Marittime, vuoi per la morfologia dei terreni, vuoi per il clima influenzato dalla vicinanza del mar Ligure, custodiscono infatti un preziosissimo patrimonio vegetale: si parla di 3000 entità vegetali, tra le quali numerosi, rari endemismi. Una ricchezza straordinaria, che nota sin dai tempi antichi, ha attratto su questi monti numerosi studiosi (botanici e floristi), come appunto il Carlo Allioni, già direttore del “regio Orto Botanico di Torino”, che oltre ad aver scoperto la nostra minima violetta, va riconosciuto il merito di aver adottato tra i primi la nomenclatura binomia di Linneo, e di essere l’autore di una monumentale “Flora Pedemontana” dove descrisse vizi e virtù di quasi tremila vegetali piemontesi.




Detto questo, cioè che su questo territorio si possono incontrare esserini vegetali meravigliosi, rarissimi e amabilmente studiati, per fortuna c’è Valderia, che con i suoi 10.000 mt quadrati concentra e riassume bellezze che richiederebbero scarpinate di ore e ore tra i bricchi, e a volte capacità fisiche e tecniche non adatte a tutti. Il giardino botanico riproduce infatti i 14 ambienti dei principali ecosistemi delle Marittime, e con un sentiero naturalistico ad anello (circa 1 km percorribile in 1 ora), permette di vedere ben 450 piante. Lungo la passeggiata sono predisposti dei punti di sosta numerati, ognuno dei quali corrisponde a un capito dell’opuscolo “Sentiero Naturalistico” in vendita alla biglietteria, questo se volete fare il giro in autonomia, altrimenti sono possibili visite guidate su prenotazione (consigliatissime!).


Tanto per farvi un esempio, oltre alla cara violetta, delle bellezze custodite da questo giardino botanico alpino ecco a voi la sublime “Scarpetta di Venere”, una rara orchidea segnalata in Valle Pesio nel 1796 dal padre certosino Ugo Maria Cumino. Dimenticata per più di 100 anni, venne ritrovata nel 1899, dal botanico inglese Clarence Bicknell, ma visto il pregio e la rarità del fiore, questo ritrovamento innescò la raccolta selvaggia portò alla presunta estinzione di questa specie dalla valle (diffusa comunque su tutto l’arco alpino). Nel 1991, durante una visita all’Herbier Burnat di Ginevra il guardiaparco Bruno Gallino ritrovò la lettera in cui il naturalista inglese Clarence Bicknel segnalava al botanico ginevrino Emile Burnat la presenza della specie unitamente al campione. Grazie allo schizzo del luogo riportato nella lettera, Bruno Gallino e il collega Danilo Re sono riusciti a individuare sia la storica stazione della Valle Pesio, e anche una nel Mercantour, dove si spera, la delicata orchidea possa continuare a fiorire indisturbata (qui si può leggere la scheda completa sul fiore).
Ecco, devo dirvi sinceramente che quest’anno a metà giugno la mia visita annuale a Valderia aveva come scopo principale proprio la fioritura di questa orchidea, tipica dei suoli calcarei e delle zone ai margini dei boschi, ma ormai rarissima sulle Alpi Marittime e Liguri. Poi da fiore nasce fiore, per cui ecco un post intero e coloratissimo su questo luogo speciale…


Info pratiche:
– da Borgo San Dalmazzo imboccare provinciale 22 della Valle Gesso, superare Valdieri, tenere la destra verso Sant’Anna, e raggiungere Terme di Valdieri. In località Terme di Valdieri ci sono due grandi parcheggi a pagamento (uno sulla sinistra subito dopo il ponte), l’altro nelle vicinanze del Centro visita del Parco.
– Per il 2019 Valderia è aperto tutti i giorni nel periodo estivo (15 giugno – 15 settembre), dalle ore 9 alle 18. Ingresso a pagamento (5 euro a persona), visite su prenotazione. Per maggiori info rivolgersi al sito del Parco.
– Consigliate scarpe adatte ad una camminata.

p.s: condivido con voi anche una buonissima lettura che da tempo accompagna le mie camminate in questi luoghi aiutandomi nell’identificazione dei Fiori delle Alpi Liguri e Marittime (L’Artistica Editrice, 2017, 15 euro).

N.B: come sempre TUTTE le FOTO sono MIE, per cui è vietato l’utilizzo indiscriminato e la copia selvaggia! Grazie!
Lascia un commento