Cari amici bacucchini,
con viva e vibrante soddisfazione oggi vi presento il progetto che ho messo a punto per questo nuovo anno… Dopo le Sorelle Bergamo, che direttamente dagli anni Trenta ci hanno tenuto compagnia con le loro ricette squinternate per tutto il 2023, ho pensato bene di proseguire con l’idea di un appuntamento mensile tra “anticaglie culinarie”. Come vi ho raccontato in più occasioni mi piace gironzolare tra libri vecchi, mercatini delle pulci e librerie antiquarie. In pratica vado a zonzo in posti assurdi (tendenzialmente molto poetici, zeppi di carta ingiallita e pieni di polvere), e alla fine trovo quel che non sapevo nemmeno di cercare.
Proprio così, per caso e fortuna, una domenica mattina dell’estate passata ho incontrato questo volumetto dalla consunta copertina verde arabescata sulla mia strada di “flâneur” a spasso nel tempo e nei gusti. Se ne stava in un cantuccio su di una florida bancarella come una piccola cenerentola a pagare il doppio scotto di parlare di un argomento tanto desueto e avvizzito come “l’economia domestica” e di essere pure “in lingua francese”! Primo volume di un’undicesima edizione leggermente squadernata di un libro pubblicato a Parigi intorno alla metà dell’Ottocento, costava 15 euro. Ma siccome i libri di questa natura non se li fila quasi nessuno, sono riuscita a portarmelo a casa a 10 euro (come dice sempre la mia mamma, la regola n.1 del mercato, qualunque mercato, è contrattare)!
Quel che davvero mi ha fatta invaghire di questo piccolo libro è che nella copertina interna ci fossero incollati una serie di ritagli a tema cucina/astuzie casalinghe. Grazie a loro, sbiadite tracce di una precedente proprietaria curiosa, ho incontrato Madame Cora Millet-Robinet e la sua deliziosa opera “Maison Rustique des Dames”. È stato amore a prima vista, infiammato, se ancora ce ne fosse bisogno, dalla bellezza delle numerose “gravures” (incisioni). Una volta a casa -finalmente- ho indagato con calma su libro e autrice, scoprendo una persona dalla vita incredibile, una donna intelligente, curiosa, e all’avanguardia. Le virgolette sono doverose per l’epoca, ma la nostra Cora era una specie di “femminista” ante litteram. Avremo tempo e modo di conoscerla meglio, ma sappiate che è proprio per questo suo essere tanto eccezionale che, in mezzo a un centinaio di altre Signore e Signorine amanti dei fornelli disponibili nella mia affollata biblioteca, ho scelto proprio lei per il 2024.
Cora nasce a Parigi il 28 novembre 1798 da Joachim Robinet et Laure Millet, coloni aristocratici francesi di Santo Domingo rientrati nella capitale dopo la rivoluzione haitiana. Non si sa molto dell’infanzia e dell’educazione parigina di Cora, se non che della complicità intellettuale con il fratello Stéphane, giovane studioso di farmacia. A questo sodalizio fraterno e scientifico, è dovuta la cultura di Cora, fanciulla dal pensiero vivace e promettente e interlocutrice d’elezione per i dibattiti di Stéphane. Nel 1823 Cora sposa il fratello di sua madre, il tenente colonnello François Millet, di 22 anni più vecchio di lei (cosa consentita tra aristocratici). Dopo la dolorosissima perdita del loro primo figlio Cora e François decidono di voltare pagina: lasciano Parigi e si trasferiscono in campagna nel Poitou, a La Cataudière (Comune d’Availles-en-Châtellerault dipartimento la Vienne) dove lui possiede un castello e un’azienda agricola. Qui Cora darà alla luce quattro bambini Etienne (1825), François-Paul (1828), Agathe Cécile (1831) et Adrien Léon (1833). Rimasto prematuramente vedovo Stéphane Robinet, ormai chimico di successo, raggiunge sorella e zio installandosi con il figlio della magnifica dimora di La Cataudière.
I Millet-Robinet sono eruditi ed ecclettici. Hanno competenze che spaziano dall’agronomia, alla chimica, alla botanica, sono intraprendenti, aggiornati, benestanti e desiderosi di rendere concreto il loro sapere (direi “positivisti” sino al midollo). All’epoca la seta era di gran moda, e i tre danno vita al primo allevamento di bachi da seta di Poitiers. Cora riesce addirittura a selezionare una varietà di bachi da seta particolarmente apprezzata cui darà il suo nome (Louis Pasteur analizza i bachi “Cora” in una delle sue opere). Piovono riconoscimenti e medaglie che le diverse Società Agricole attribuiscono ai Millet-Robinet. Ma Cora è inarrestabile. Creativa e pragmatica non rimane chiusa nella sua torre d’avorio di privilegi e successi. Il progresso applicato alle sue imprese manifatturiere non le basta. Cora si guarda intorno, e capisce di essere in un mondo completamente diverso rispetto alla città dinamica e moderna che l’ha vista crescere. La campagna che la circonda è arretrata, superstiziosa, intrisa di usanze ancestrali sciocche e ottuse che pesano soprattutto sulle donne e sulle loro misere esistenze.
Cora ha il tarlo dell’educazione femminile. No, non il bel canto, le buone maniere, la conversazione in società, il ballo, le letture internazionali e la calligrafia… Lontano anni luce dei salotti della buona società Cora pensa a un’educazione davvero utile alle donne di campagna, che accanto ai loro mariti devono essere in grado di condurre una piccola grande impresa. Da qui prima di tutto la necessità di “saper far di conto”. La matematica al timone dell’autodeterminazione (se ci pensate bene vi rendete conto di quanto Madame Cora fosse rivoluzionaria). “Educazione” significa per lei lottare strenuamente contro le credenze che ammantano momenti delicatissimi della vita delle donne: la gravidanza, il parto, l’allattamento. Cora sostiene la necessità di accogliere i più recenti principi della medicina nell’allevamento dei figli, così come reputa imprescindibile l’applicazione di criteri scientifici alle coltivazioni dei terreni agricoli.
Infaticabile “Dame de la Cataudière” Cora gestisce un salotto, organizza corsi e lezioni per donne che vivono nei dintorni del suo castello. Ma soprattutto per le donne, per tutte le donne, Cora scrive. Nel 1841 da alle stampe la sua prima opera: “Consigli alle giovani donne sulla loro condizione e sui loro doveri di madri durante l’allattamento”. E appena tre anni dopo, nel 1844, pubblica “La Maison Rustique des Dames”, questa specie di grande enciclopedia di economia domestica, che comprende ogni aspetto della vita di campagna nella Francia di metà Ottocento, compreso ovviamente un corposo ricettario a tema (tanto per fare quattro esempi vi si trovano consigli sull’imbottitura dei materassi, come sull’approvvigionamento della legna da ardere per il riscaldamento, è spiegata la castrazione dei capponi e i rimedi per le “malattie del vino”, ci sono nozioni di igiene, astuzie per compilare registri dei conti, e criteri logici per la gestione della dispensa, indicazioni sull’organizzazione del personale della casa, e trucchetti per la pulizia delle lampade a petrolio…). Insomma un guazzabuglio curioso e bizzarro che somiglia tantissimo ad una lampada magica capace di proiettare sulle pareti della mia stanza la vita di una donna aristocratica di campagna nel 1844. Preciso, una donna con personale di servizio alle proprie dipendenze, ma che all’occorrenza si intende in prima persona di cucina e soprattutto sovraintende direttamente alla sua gestione.
Capite perché “je suis tombée amoureuse” di questo libro incredibile?
Ogni mese condividerò traducendole dal francese le indicazioni pensate da Cora per “aiutare le padrone di casa nella scelta dei piatti da proporre a pranzo e a cena”. Inoltre mi piacerebbe riproporre anche una delle ricette dei suoi golosissimi dolci di campagna!
Mi auguro che questo progetto vi piaccia così come ha entusiasmato me immaginare il tutto, fare le foto e le ricerche per scrivere questi post.
Il 28 dicembre 1884, a 86 anni, Cora diventa la prima donna “Chevalier de l’Ordre du mérite agricole” (prestigioso riconoscimento istituito l’anno precedente dal ministro Jules Méline per premiare i servizi resi all’agricoltura). Cora muore a St Benoist all’età di 91 anni il 2 dicembre 1890 dopo essersi prodigata tutta la vita affinché il suo motto, «la routine vaincue par le progrès» (la routine sconfitta dal progresso), diventasse realtà.
Concludo con tre piccole curiosità:
1. come vedete sul frontespizio del volume, l’autrice è indicata come membro corrispondente della “Societé Centrale d’Agriculture de France”, e subito dopo viene citata anche “l’Académie Royale d’Agriculture de Turin” che è la nostra storica “Accademia di agricoltura di Torino”!
2.Il castello de La Cataudière un tempo di proprietà dei Millet-Robinet è oggi una gettonata location per matrimoni. Lo si trova pubblicizzato sul sito mariage.net ed è affittabile alla modica somma di 5.000 euro (salone per 40/50 invitati)! Una volta all’anno circa, durante le giornate del patrimonio nazionale, il castello è visitabile anche per i singoli cittadini!
3.Quel gran sapientone baffuto dell’Artusi (appartenente alla nutrita e sempreverde schiera degli “esperti di cibo” con anime pie alle dipendenze che cucinano per loro – tipo la Santa Marietta) detestava cordialmente la cucina francese, e di riflesso anche quella piemontese, reputando entrambe eccessivamente complesse nei sapori e ricche di salse. Il Pellegrino nazionale non perdeva occasione di prendere le distanze dalla cucina dei cugini d’oltralpe e di “distinguersi” dai colleghi gastronomi così come dalle loro opere (tendenzialmente parlandone male). Sotto la sua caustica penna cade anche la povera Cora Miller-Robinet, infatti alla ricetta 301. Scannello Annegato si può leggere la seguente compiaciuta tirata: “Come avrete notato in questa e in molte altre ricette della presente raccolta, la mia cucina inclina al semplice, Ale delicato, sfuggendo io quanto già posso quelle vivande che, troppo complicate e composte di elementi eterogenei, recano imbarazzo allo stomaco. Ciò non ostante un mio buon amico, per iscambio, la calunniava. Essendo egli stato colpito da paralisi progressiva, che lo tenne infermo per oltre tre anni, non trovava altro conforto alla sua disgrazia che quello di mangiar bene, e quando ordinava il pranzo alla sua figliola non mancava di dirle: “Bada di non darmi gli intrugli dell’Artusi”. Questa signorina, che era la massaia di casa, avendo ricevuta la sua educazione in un collegio svizzero del cantone francese, si era colà provveduta del trattato di cucina di Madame Roubinet; e volgendo a questo tutta la sua simpatia, poco o punto si curava del mio. Gl’intrugli lamentati dal padre erano dunque di questa madama dal rubinetto, la quale, si vede, dava con questo la via, più che non farei io, alle acque torbe della cucina”.
“La Maison Rustique des Dames”, pubblicata per la prima volta in due volumi tra 1844/1845, è stato in Francia un vero e proprio best-seller di economia domestica regolarmente aggiornato e ripubblicato sino alla sua ventunesima edizione nel 1944. Oggi l’opera di Cora è ormai pressoché dimenticata e sconosciuta ai più (tranne forse un tentativo maldestro di ripubblicazione parziale intorno al 1990). I due volumi sono disponibili però in ristampa anastatica a richiesta su Amazon (attenzione perché come ho scritto l’opera è in due volumi, e queste ristampe spesso hanno una risoluzione di bassa qualità), poi è abbastanza frequente trovarli sulle bancarelle di libri usati, nei mercatini delle pulci o sui siti come e-bay e nelle librerie antiquarie (on line in genere hanno prezzi decisamente più alti). In ogni caso TUTTA l’opera di Cora in francese è interamente e comodamente consultabile grazie a BfnGallica (che è la Biblioteca Digitale della Biblioteca Nazionale di Francia liberamente e facilmente fruibile da chiunque -sempre sia lodata e benedetta questa fonte infinita di letture meravigliose).
Gli scritti di Cora Millet-Robinet su BfnGallica:
– “Le Jardinier des fenêtres, des appartement et des petits jardins”, 1823.
– “Des conseils aux jeunes femmes sur leur vie et leurs devoirs maternels lorsqu’elles allaitent des enfants”, 1841.
– “Rapports sur l’élevage du ver à soie”, 1841.
– “Économie domestique”, 1853.
– “Conservations des fruits”, 1854.
– “Basse-cour, pigeons et lapins”, 1858 .
– “La Maison rustique des dames”, Tomo I.
– “La Maison rustique des dames”, Tomo II.
In Italiano esiste soltanto una traduzione degli scritti di Cora fatta da Marietta Zanza nel 1857 intitolata “L’economia domestica” che è un estratto della rivista parigina “Instruction pour le peuple” (la si può consultare qui perché è stata digitalizzata dalla regione Sardegna). Invece “La Maison Rustique des Dames” non è mai stata tradotta ufficialmente in italiano (ma il successo iniziale era tale che circolavano comunque copie pirata non autorizzate), e Madame Cora Millet-Robinet non la conosce praticamente più nessuno. Motivo in più per tornare a leggere questo piccolo blog! 😉 Vi aspetto prestissimo con “i dolci di Cora”!
Bibliografia/Sitografia di riferimento:
– Voce “Cora Millet-Robinet” Wikipédia francese (consultato il 10 gennaio 2024).
– Voce “Cora Millet-Robinet” Wikipédia inglese (consultato il 10 gennaio 2024).
– «Cora Millet-Robinet, la Dame de la Cataudière », su coramilletrobinet.blogspot.fr curato da Gloria Godard che con blog, mostre e conferenze cerca di tenere viva la memoria di Cora almeno a la Cataudière (consultato il 10 gennaio 2024).
– «Cora, femme d’avant-garde», sur centre-presse.fr/, 2 mai 2012 (consultato il 10 gennaio 2024).
– Lista delle opere di Cora Millet-Robinet su BnfGallica «Cora Millet-Robinet (1798-1890)», su data.bnf.fr (consultato il 10 gennaio 2024).
– «La dame d’Availles: compte-rendu de conférence. Publié le 26 mars 2018», sur Centre Châtelleraudais d’Histoire et d’Archives (consultato il 10 gennaio 2024).
– «Cora Millet-Robinet, la seule femme membre de la Société royale d’agriculture au XIXe siècle», sur Académie d’Agriculture de France, (consultato il 10 gennaio 2024).
– Pierre Michel, “La Maison rustique des dames, ou l’édification domestique” in Stéphane Michaud, ed., L’Edification: morales et cultures au XIXe siècle (Paris: Creaphis Editions, 1993. ISBN 2-907150-32-4) pp. 105–115 Selezione di pagine su Google Books (consultato il 10 gennaio 2024).
– «Meet Cora Millet-Robinet, France’s Mrs Beeton Tom Jaine assesses the impact and legacy of France’s original domestic goddess (27 settembre 2017)», su The Connexion, French News in English Since 2002 Books (consultato il 10 gennaio 2024).
– Segnalo infine la traduzione inglese moderna del primo volume di “La Maison Rustique des dames” fatta da Tom Jaine (con introduzione critica), “The French Country Housewife: the first volume of Maison rustique des dames” (1859) by Cora Millet-Robinet. London: Prospect Books, 2017. ISBN 978-1-909248-52-6.
Come detto ho preso questo libro affascinata dai ritagli incollati nelle copertine. Si tratta in genere di consigli culinari, o “ricette di bellezza”. Questo di seguito invece parla con tenerezza di gentilezza e piccole felicità domestiche. Siccome l’anno è appena iniziato l’ho tradotto per voi (molto molto liberamente) come buon augurio per il 2024!
La felicità di casa
I diciannove ventesimi della felicità che potete avere provengono dalla vostra interiorità. É oltremodo reale il sentimento di indipendenza che prova l’uomo, quando, finito il suo lavoro, lascia un mare in tempesta per rientrare in una casa riposante, in pace con la propria famiglia. Se sapete come renderla confortevole, poco importa che la casa vi appartenga o che voi abbiate solo un piccolo alloggio in questa dimora. Potete decorare questo spazio in maniera così carina e confortevole che vi sembrerà un piccolo paradiso senza rivali, tale che non lo vorreste cambiare con nessun altro luogo al mondo.
In casa dovreste sempre trattarvi gli uni con gli altri con la massima gentilezza reciproca. Spesso è meno difficile amare una persona che essere sempre estremamente educati nei suoi confronti. La cortesia ha un valore maggiore e un timbro più nobile di quanto si creda. Se sarete sempre educati gli uni nei confronti degli altri, imparerete presto ad amarvi meglio e di un’amicizia più profonda e duratura.
Daniela dice
Bravissima come sempre Betulla, sono molto curiosa di leggere i tuoi post del 2024.
Grazie
Betulla dice
Grazie mille cara Daniela, sono davvero contenta che il mio piccolo progetto per il 2024 ti piaccia! Spero che ne venga fuori qualche buon dolce…Un abbraccio grande!
Laura dice
Aspetterò con piacere i prossimi articoli, allora, grazie in anticipo per l’impegno che ci metterai e soprattutto per il tempo che ci donerai
Betulla dice
Grazie mille per il messaggio cara Laura. Sicuramente il mio piccolo progetto richiede tempo e pasione, ma non potevo non condividere con voi la lettura di questa ghiotta/dotta Signora! Sono davvero felice che apprezzi il mio impegno e la mia passione…
Roselva dice
Beatrice buongiorno e buon 2024! Iniziare questo anno con Madame Cora è per me una vera gioia. Da sempre sono incuriosita e affascinata quando scopro un modo di vivere dimenticato ma che torna vivo grazie a chi,come te,lo va a “rispolverare”. Complimenti per il fiuto ,competenza e amore che metti nelle tue ricerche del tempo perduto come direbbe Proust!
Betulla dice
Cara Roselva, come sai io sono una grande appassionata di bacuccate. E quando ho incontrato Cora mi sono detta che un’anima così luminosa sarebbe piaciuta anche a molte persone che leggono questo mio piccolo mondo. Non potevo proprio tenermela per me. Sono felice che apprezzi le mie ricerche, le mie letture e i miei scritti… Buon anno anche a te, di tutto cuore!
OLIMPIA OTTONELLI CHAPEL dice
Un enorme “gramasis” per le tue deliziose e sempre interessanti bacuccate che hanno il potere di riportarci indietro nel tempo suscitando curiosità e un po’ di nostalgia… forse ancora di piu’ per chi, come me, vive a cavallo tra Francia, Italia e Occitania. Pas la peine de te dire che aspetto con impazienza i tuoi prossimi articoli.
Betulla dice
Carissima Olimpia, grazie per il tuo dolce messaggio! Come sai amo le bacuccate, le cucine antiche e i sapori desueti…da un lato e dall’altro delle montagne (io sono sembre ben convinta che le Alpi uniscano e non dividano i popoli). Cora è stata una scoperta curiosa e sono molto contenta di sapere che apprezzi i miei viaggetti a spasso nel tempo! Un caro grande abbraccio (in attesa di rivederti la prossima estate sono felice di sapere che leggi il mio blog)!