Mentre buona parte del mondo è alle prese con zamponi, lenticchie, abiti da sera, e lustrini, io vi auguro buon anno con una delle tante tappe della mia strada panoramica piemontese: il Castello di Serralunga d’Alba. In questi giorni di vacanze, e di “lavori a scartamento ridotto”, c’è stato il tempo per una gitarella sulle dolci colline innevate di Langa (zona del Basso Piemonte). Bhe, a dire la verità ladolcemetà è di casa su queste colline (anche se rivendica ad ogni piè sospinto la sua nascita roerina – che è la stessa identica zona collinare, solo meno blasonata e dall’altra parte del Tanaro). Insomma, le buone occasioni (a volte ghiotte, a volte vinose, a volte affettive) per andare a zonzo su questi pendii sono sempre tantissime… però l’interno del Castello di Serralunga mi mancava. Per un motivo o per l’altro la visita era sempre rimandata. Fino a ieri quando abbiamo finalmente dedicato il pomeriggio a questo delizioso borgo di 500 anime circondato dalle colline dei grandi vini (il castello di Serralunga apparteneva alla famiglia Falletti proprietaria anche del vicinissimo castello di Barolo).
La storia del bellissimo castello nobiliare trecentesco ve la lascio leggere sulla pagina ufficiale.Nei giorni di apertura (li trovate sul sito) il castello è visibile con una visita guidata di circa 40 minuti che vi svela con dovizia di particolari i tanti segreti della dimora. La faccio breve, se come me siete cresciuti circondati da mastri costruttori lego, e imbibiti di amore per il medioevo (pre e post Le Goff) questo è il posto che fa per voi: ponte levatoio, trabocchetti, donjon, inferriate, cisterna sotterranea, agguati con olio bollente e un pizzico di esoterismo.
Non dico di più, guardate le foto. Innamoratevi di queste antiche torri slanciate sulle colline imbiancate…e magari progettate di andarle a trovare.
Avrete capito che nel mio San Silvestro non c’è alcun cenone, solo una buona cena a lume di candela (sono romantica) e un bel libro davanti al caminetto (sì, sono anche molto sentimentale). Questa splendida citazione, è per voi, che leggendomi, in silenzio o meno, riuscite sempre ad andare oltre, e ad avvicinarvi davvero a me come se possedessimo la stessa lingua…
Grazie di cuore e buon 2018.
“Esiste, entro una cinta di confini ideali, una Repubblica langarola. Bisogna possedere un passaporto – anch’esso ideale – per superare certe barriere, per penetrare al di là di dazi immaginari. La Langa si cautela tacendo. O parlando solo a coloro che possiedono quella lingua, quel gergo…” (Giovanni Arpino, Madre Langa).
Silvia dice
Anche io sono per le cene tranquille senza lustrini… Anche se purtroppo il caminetto non ce l’ho! Tanti auguri anche a te Betulla!