
Mi piacciono le cose semplici, e mi piacciono le cose buone. E credo che l’educazione alimentare sia talmente importante che dovrebbe essere insegnata a scuola insieme a quelle due o tre cosette veramente necessarie per affrontare la vita adulta (grammatica, numeri e poesia)! Per questo la mia ricetta di oggi aderisce al Food Revolution day, una giornata mondiale di sensibilizzazione alimentare ideata dallo chef inglese Jamie Oliver.
Per chi bazzica nel mondo food lui non ha bisogno di presentazioni….tutti gli altri possono averlo incrociato in tv mentre cerca di insegnare a fare le polpette a qualche genitore distratto abituato a comprare cibi pronti per i propri figli. Constatando la tragica situazione alimentare dei bambini americani Jamie ha avuto l’idea di educarli ad un cibo più sano e naturale proprio partendo da chi cucina per loro! Negli anni il progetto è cresciuto, sino a diventare unevento mondiale con più di 1400 ambasciatori sparsi ai quattro angoli del pianeta. I punti fermi sono pochi, ma fondamentali: ingredienti genuini, ricette semplici, no al cibo industriale, riscoprire l’atto del cucinare e innamorarsi di ciò che si ha nel piatto. E in tante città del mondo, oggi 15 maggio, si fa qualcosa per nutrire questa coraggiosa rivoluzione! La città di Torino aderisce con il NO WASTE CONTEST, un grande contest on line dedicato a combattere lo spreco alimentare (sono previste due sezioni La cucina del riciclo e Il pane vecchio non si butta e si partecipa condividendo sul proprio spazio web – blog, il profilo Facebook, Instagram o inviandole via mail- le ricette del riciclo con gli hashtag #FoodRevolutionTurin#NoWasteContest ).
La mia ricetta gioca con l’etimologia della “panzanella”, il piatto a base di pane raffermo tipico delle zone dell’Italia centrale, discendente, con molta probabilità dall’usanza contadina di bagnare il pane vecchio prima di consumarlo mescolandolo con ortaggi. Sembra che l’antico alimento prenda il nome dalla “zanella”, ovvero un conchino o un piatto fondo. Per questo ho preparato un primaverile “conchino” di uovo sodo, ripieno con una “panzanella bianca” (priva del tradizionale pomodoro) aromatizzata con brodo di gambi di asparagi, basilico e decorato con una morbida “mimosa” di tuorlo. Tanto per fare la “precisetti” ho usato la stessa denominazione utilizzata dal Boccaccio nel Decameron (VII novella del VIII giornata) di “pan lavato” (priva appunto di pomodoro), anche se qui la nota acidula è data solo dallo scalogno e non dall’aggiunta di aceto!

La fotografia degli ingredienti sul tavolo non è solo una posa… il fondo di un mazzo di asparagi, un panino secco, qualche uovo, 5 foglie di basilico e una cipolla possono diventare davvero un pasto… rivoluzionario perché fatto di scarti, di cose semplici e buonissime! Basta poco… per mangiare bene e non sprecare!

ZANELLA d’UOVO CON PAN LAVATO AGLI ASPARAGI
Ingredienti (per circa 16 “zanelle”):
il fondo di un mazzo di asparagi
150 g di pane raffermo
8 uova
6 foglie di basilico (+ quelle per la decorazione)
1 scalogno o una cipolla
sale, pepe nero macinato fresco, olio extra vergine d’oliva
Procedimento:
-Lavare bene il fondo degli asparagi, e mondarli. Metterli in una pentola e coprirli appena d’acqua. Aggiungere uno scalogno pulito (o una cipolla divisa a metà) e fare sobbollire dolcemente per 30/40 minuti. Una volta ottenuto un brodo verde scuro abbastanza ristretto spegnere il fornello. Tenere da parte lo scalogno (cipolla), poi filtrare e fare raffreddare.
-Tagliare a grossi dadi il pane raffermo, metterli in una ciotola e irrorarli con abbondante brodo di asparagi. Fare riposare circa 10 minuti. Nel frattempo tritare su un tagliere lo scalogno cotto e tenerlo da parte. Tritare finemente anche il basilico. Strizzare bene il pane e contemporaneamente sminuzzarlo un poco con le mani. Riporlo in una terrina capiente, unirvi lo scalogno e il basilico. Condire con sale, pepe nero e un cucchiaio di olio extravergine. Mescolare bene con una forchetta sino ad avere un composto denso e cremoso. Riporre la panzanella bianca in un contenitore e conservarla in frigorifero.
-Preparare le uova sode facendole cuocere in acqua bollente per 8/10 minuti (perché non si rompano in cottura devono essere a temperatura ambiente). Raffreddarle rapidamente in acqua fredda (per evitare la formazione dell’anello verde scuro intorno al tuorlo), e sgusciarle. Tagliarle a metà e mettere da parte i tuorli sodi.
-Passare 6 mezzi tuorli al setaccio (più il setaccio è a maglie sottili più si avrà una “mimosa” fine e spumosa!) e mescolarli alla panzanella bianca. Secondo i gusti si possono incorporare anche più tuorli alla panzanella (sia mimosa che a rondelle direttamente sul mezzo uovo già farcito).

-Farcire con la panzanella bianca le mezze uova sode. Disporle su un piatto di portata e decorare ognuna con una foglia di basilico, qualche goccia di olio e abbondante mimosa (fatta al momento di servire con i tuorli restanti).
Condivido questa filosofia in pieno e non posso che amare anche la tua ricetta 🙂
Buon we e a presto <3