Cari Amici, oggi è l’11 novembre: San Martino. Come vi ho già raccontato in questo vecchio post San Martino mi è particolarmente simpatico perchè è il patrono di Valdieri, paesino sulle Alpi Marittime dove sono cresciuta. Per questo giorno a scuola, quando ero piccola, il maestro (che era anche il mio papà) non mancava mai di leggerci in classe la vicenda del Santo cavaliere che divise a metà il suo mantello per coprire così un povero incontrato per strada.

Lo scorso anno poi sono stata a Venezia proprio a Novembre, e ho scoperto che il San Martino dolce è una golosa tradizione della Laguna. Così dopo essermi portata a casa il mega-tagliabiscotto a forma di Santo a cavallo (gloriosa carabattola souvenir), la tradizione del San Martino di pasta frolla tempestato di caramelle è diventata anche mia.
La ricetta è sempre la stessa, ma la ripubblico anche in questo post perché volevo una scusa dolcissima e biscottosa per aggiornarvi sull’estrazione dei 7 fortunati lettori iscritti a questo sito: vi ho appena mandato una mail chiedendovi l’indirizzo al quale spedire le buste gialle con le cartoline bacucche, la ricettina e la spilletta. Controllate le vostre caselle, e rispondetemi quanto prima…io intanto mi metto all’opera con lo stesso entusiasmo di un’elfetta di Babbo Natale! Grazie ancora a tutti voi lettori (vecchi e nuovi) per fare parte di mio questo piccolo mondo!
San Martino dolce veneziano
Ingredienti per due biscottoni:
Per la frolla:
250 g di farina 00
125 g di burro fresco
100 g di zucchero semolato fine (tipo Zefiro)
1 tuorlo
i semi di mezza bacca di vaniglia o 6 gocce di estratto naturale
per la giaccia:
1 albume di uovo fresco
1 cucchiaio di succo di limone
200 g di zucchero a velo
i semi di mezza bacca di vaniglia o 2 gocce di estratto naturale
zuccherini, smarties, codette, caramelle o cioccolatini a piacere
Procedimento:
1.Setacciare la farina in una terrina, aggiungere lo zucchero, i pezzettini di burro mou (cioè a temperatura ambiente), e i semi di vaniglia. Con la punta delle dita, o nell’impastatrice lavorate l’impasto fino ad avere un composto sablé (consistenza sabbiosa). Infine aggiungete il tuorlo e impastare rapidamente fino a ottenere una frolla compatta (il calore delle vostre mani unirà il tutto). Avvolgere con della pellicola per alimenti e lasciar riposare almeno un’oretta al fresco. Trascorso questo tempo dividere l’impasto in 2 panetti circa. Stenderli con un mattarello direttamente sulla carta da forno (devono avere lo spessore di circa 6mm). Ritagliare con l’apposito tagliabiscotti. Cuocere in forno caldo a 160° statico per circa 12/15 minuti.
2. Quando le sagome di frolla saranno ben fredde preparare la ghiaccia. In una ciotola mettere l’albume d’uovo, e il cucchiaio di succo di limone. Cominciare a montarlo con le fruste elettriche e quando sarà semi montato (dall’aspetto schiumoso), unire poco per volta lo zucchero a velo setacciato. Continuare a sbattere sino a che si otterrà una ghiaccia della consistenza desiderata. Io la faccio sempre abbastanza dura, ma influisce sia la grandezza dell’uovo che la qualità dello zucchero a velo utilizzato (dipende dal contenuto di amidi). La dose è abbondante, però questa è la mia ricetta/dose infallibile per ottimo “cemento da pasticcere”, e a livello domestico scendere sotto un albume è un po’ difficile. Insomma, considerate che otterrete una bella ciotola di ghiaccia, con la quale i due San martino di possono anche ricoprire interamente.
3. Con una sac-à-poche o con una matita per pasticceria, decorate quindi i due biscotti, completando il tutto con zuccherini e codette.
Adoro leggere questo tuo scritto di San Martino, ogni anno da quando ti conosco.
Sei sempre cosi originale?
Non fa parte della mia tradizione e proprio per questo lo trovo ancora più speciale 🙂 Grazie per la preziosa condivisione 🙂 A presto!