Quando il mese scorso sono stata a Venezia, ho scoperto che uno dei dolci più amati dell’autunno in laguna è San Martino, un biscottono decorato con ogni sorta di leccornie e dolcezze. Così, siccome amo i souvenir autentici quanto le “carabattole assurde”, mi sono messa alla ricerca dell’apposito stampo, ovvero del gigantesco taglia biscotto a forma di San martino a Cavallo, con tanto di spada (era un soldato), e immancabile mantello sventolante. L’ho trovato da “Ratti”, un fornitissimo negozio di casalinghi veneziano, sulla via del ritorno dopo essere stata alla libreria Acqua Alta di cui vi ho già raccontato (ma lo stampo si trova tranquillamente anche on-line)!
Ora, San Martino mi è sempre stato particolarmente simpatico. Da piccola leggevo e rileggevo tutti i sussidiari bacucchi che mio papà teneva in casa (era un maestro elementare e ce n’erano alcuni degli anni Cinquanta davvero belli), e visto che brani e poesiole seguivano le stagioni, tra le prime pagine, dopo San Francesco (3 ottobre), la scoperta dell’America (12 ottobre), qualche castagna, la commemorazione dei Morti, e le prime foglie secche, ecco l’11 e la vicenda del Santo soldato, che una notte d’inverno vestì un mendicante con la metà del proprio mantello. Questa storia mi piaceva tantissimo anche perchè la Parrocchia di Valdieri, dove sono cresciuta, è proprio intitolata a San Martino, e vedendo la sua raffinata statua ogni volta che entravo in chiesa, mi dava l’impressione di una figura famigliare e amica (non mi rendevo bene conto di quanto Tours e il IV secolo fossero distanti da me!).
Insomma, con tutti questi bei pensieri oggi mi sono messa a impastare il biscottone veneziano, che non è altro che una semplice frolla decorata con ghiaccia e zuccherini. Una delle mie regole auree è quella di non seguire mai le ricette che trovo sulle scatole degli stampi delle torte, per esperienza si tratta al 90% di ricette fallimentari e preferisco fare di testa mia. Vista la regola vuoi che oggi non sia la giornata dell’eccezione? Ebbene sì, non so per quale incomprensibile motivo questa mattina ho seguito la ricetta sulla scatola. Neanche a dirlo ho ottenuto un biscottone simil sablè, molliccio, e gommoso di cuore, con testa, coda e spada di cavallo e Santo bruciacchiate! Poco male, sono tornata di gran carriera alla mia infallibile e amatissima Frolla Felder, con la quale metto impiedi persino Gingerbread House a due piani senza problemi. Giurandole fedeltà imperitura ho rifatto tutto da capo, questa volta con grande soddisfazione, peccato però che a San Martino finito e decorato, la già fievolissima luce naturale di questa giornata d’autunno era sparita.
Che dire, le foto sono un po’ ingiallite dalla luce elettrica…ma il San Martino era uomo di sostanza, anche voi guardate quella!
N.B: a quanto ho capito con letture, ricerche e assaggi la ricetta di questo San Martino dolce veneziano non è molto antica, per cui non esiste una ricetta ufficiale, nè la si trova indicata nei ricettari&C. La regola è fare un biscotto di frolla e coprirlo di dolcetti, cioccolatini e piccole delizie, per questo vi ho consigliato una frolla solida e sicura (lo stampo, reperibile anche on line, è abbastanza grosso e le parti più sottili rischiano di rompersi se si usa un impasto eccessivamente friabile).
San Martino dolce
Ingredienti per due biscottoni:
Per la frolla:
250 g di farina 00
125 g di burro fresco
100 g di zucchero semolato fine (tipo Zefiro)
1 tuorlo
i semi di mezza bacca di vaniglia o 6 gocce di estratto naturale
Per la giaccia:
1 albume di uovo fresco
1 cucchiaio di succo di limone
200 g di zucchero a velo
i semi di mezza bacca di vaniglia o 2 gocce di estratto naturale
zuccherini, smarties, codette, caramelle o cioccolatini a piacere
Procedimento:
1.Setacciare la farina in una terrina, aggiungere lo zucchero, i pezzettini di burro mou (cioè a temperatura ambiente), e i semi di vaniglia. Con la punta delle dita, o nell’impastatrice lavorate l’impasto fino ad avere un composto sablé (consistenza sabbiosa). Infine aggiungete il tuorlo e impastare rapidamente fino a ottenere una frolla compatta (il calore delle vostre mani unirà il tutto). Avvolgere con della pellicola per alimenti e lasciar riposare almeno un’oretta al fresco. Trascorso questo tempo dividere l’impasto in 2 panetti circa. Stenderli con un mattarello direttamente sulla carta da forno (devono avere lo spessore di circa 6mm). Ritagliare con l’apposito tagliabiscotti. Cuocere in forno caldo a 160° statico per circa 12/15 minuti.
2. Quando le sagome di frolla saranno ben fredde preparare la ghiaccia. In una ciotola mettere l’albume d’uovo, e il cuchiaio di succo di limone. Cominciare a montarlo con le fruste elettriche e quando sarà semi montato (dall’aspetto schiumoso), unire poco per volta lo zucchero a velo setacciato. Continuare a sbattere sino a che si otterrà una ghiaccia della consistenza desiderata. Io la faccio sempre abbastanza dura, ma influisce sia la grandezza dell’uovo che la qualità dello zucchero a velo utilizzato (dipende dal contenuto di amidi). La dose è abbondante, però questa è la mia ricetta/dose infallibile per ottimo “cemento da pasticcere”, e a livello domestico scendere sotto un albume è un po’ difficile. Insomma, considerate che otterrete una bella ciotola di ghiaccia, con la quale i due San martino di possono anche ricoprire interamente.
3. Con una sac-à-poche o con una matita per pasticceria, decorate quindi i due biscotti, completando il tutto con fantasia, zuccherini e codette.
TUTTE le foto, belle e brutte, sono mie! Nessuno ha il permesso di usarle senza prermesso. Visto che oggi parlo di un Santo, non lancio le consuete maledizioni ai ladri, in ogni caso non rubate! grazie 😉
Silvia dice
Sono splendidi! Pur non essendo cattolica per ragioni di studio sono fissata con le storie dei santi, e anche io sono legata a San Martino perché è il patrono del mio comune e fin da piccola ne conoscevo la storia. E quello di Venezia è scoperta recente anche per me, che esattamente un anno fa ho trascorso in laguna il ponte dei morti! ??
Betulla dice
Ma Silvia che bello! Quando scrivi queste cose mi rimane una gran voglia di fare una bella chiacchierata con te e di conoscerti un po’ meglio! Abbiamo davvero tante cose in comune e sono sicura che se ci fosse meno distanza fisica tra di noi sarebbe bello vedersi ogni tanto e parlare di Santi, animaletti, boschi e viaggi. Pensa che in biblioteca ho persino trovato un libro che illustra il cibo “rituale” legato ad ogni Santo… e anche questo aspetto così concreto e quotidiano è davvero interessante legato al’agiografia! San Martino comunque è davvero simpatico…e ora che ho lo stampino mi sa che preparerò questo dolcino ogni anno! a presto cara!
zia Consu dice
Anch’io ho scoperto a mie spese che le ricette sulle confezioni non sono per niente affidabili 🙁 meno male che non ti sei scoraggiata e hai rifatto tutto! Con grande successo aggiungerei!
Dalle mie parti San Martino non è nemmeno festeggiato se non con una piccola sagra a base di castagne arrosto e vino nuovo. Questo biscottone, seppur lontano dalle mie tradizioni, è molto simpatico e mi attrae 🙂
Betulla dice
… vero che in genere con la ricetta delle confezioni non si va lontano? Poi ci sono sempre le eccezioni…però la mia regola ferrea è di buon senso. Mettersi a rifare tutto è un po’ svilente, ma in cucina non demordo e ritento fino a che non ottengo un risultato più che soddisfacente! Questo biscottono è un’idea simpatica, specialmente se ci sono bimbi in giro…a presto cara!