Dato che sono appena atterrata al pc dopo un w.e di meraviglia e arcobaleni (nati tutti esclusivamente grazie a questo mio ticchettio insensato sulla tastiera), mi è più facile riprendere la metafora degli “aiutanti magici”. Calza a pennello, lì a metà tra il mondo fiabesco decodificato da Propp, le magie di cui è capace questo piccolo blog, e le persone in carne ed ossa che, con grande piacere, ho potuto abbracciare.
Qualcuno dice che se non si fosse esibizionisti, se non ci si volesse esporre, non si scriverebbe un blog, ma un semplice quaderno di cucina! Ecco, per dirla tutta invece io ho cominciato pensando solo alla condivisione della cucina in sé… infatti sono riuscita a chiedere “un blog senza possibilità di commentare”. Il saggio interlocutore ha strabuzzato gli occhi, e ha insistito spiegandomi che la condivisione è migliore con diritto di replica. Insomma, alla fine ho accettato questi benedetti commenti e un blog che non fosse un ricettario muto. La mia richiesta -decisamente estrema e decisamente ridicola-, era dovuta a un atteggiamento un po’ guardingo verso il web. Diciamo che ho sempre creduto che la realtà virtuale fosse quella più facilmente alterabile: dietro allo schermo, con il filtro delle parole, ci si può migliorare all’infinito, creando avatar di sé praticamente perfetti. Chi poteva immaginare che invece, da questo piccolo e inconsistente spazio virtuale, nascessero emozioni concretissime…amicizie, abbracci e sorrisi? Io no, non lo immaginavo, e per una volta sono proprio contenta di essermi sbagliata e anche di aver cambiato idea!
Per prima cosa ho conosciuto Sabrine d’Aubergine, autrice del mitico blog “Fragole a merenda” (da poco divenuto anche un preziosissimo libro). La misteriosa e dolcissima signora, con le sue colte avventure tra pennelli, fornelli, fantasmi e ricordi è stata una grande ispirazione per me. La sua delicatezza, discreta e poetica, mi ha fatto venire voglia di scrivere, di raccontare, mescolando qualcosa di me e della mia realtà alle ricette che accumulavo sull’agenda. Dopo aver letto e riletto tutti i post del suo blog (ma proprio tutti), mi sono resa conto che esisteva il modo di raccontarsi senza mettere per forza sé stessi al centro della narrazione. Anche io volevo semplicemente scrivere qualche pezzetto della mia esistenza, e della mia cucina. E così ho fatto!
Or dunque, voi non andreste a stringere la mano ad una signora tanto interessante? Dato che negli anni ho accumulato un discreto bagaglio di “incontri con gli autori” (tutti rigorosamente accompagnati da libro autografo con dedica che lascerò ai posteri come eredità), mi son fatta cogliere dall’ansia da prestazione. Non la mia. La sua. Ho iniziato a pensare a tutti quelli che non sono stati all’altezza di ciò che scrivevano, diciamo a tutte le volte in cui ci si avvicina troppo ai propri idoli per poi trovarsi con le mani sporche di carta stagnola e non di oro. Diverse volte ho dovuto fare i conti tra l’immagine che mi ero creata nella testa e il modo di porsi di quella che credevo essere una persona straordinaria. Insomma, per farla breve sono andata a questa specie di presentazione solo perché dovevo andare a un altro evento al Salone del Libro. Altrimenti avrei volentieri lasciato la cara Sabrine nella sua cucina sui tetti della mia fantasia per paura di rovinare un “personaggio” tanto significativo per me. Ecco, conoscevo talmente bene il personaggio, che temevo di incontrare la persona che l’aveva creato. E invece con grande piacere non c’è stata alcuna delusione: Sabrine è esattamente come scrive di essere. Racconta sé stessa, sicuramente con licenza poetica, gusto romanzesco e originalità, ma non si inventa, non si migliora e non si lucida per apparire sul web. Dire a una persona: sei esattamente come immaginavo che fossi dai tuoi racconti è la cosa più bella che sono riuscita a dire a questa piccola grande scrittrice. Sabrine ha apprezzato, e potete leggerlo anche nel suo ultimo post.
Neanche tre ore dopo, nello stesso spazio di Casa Cook Book, c’era la presentazione del libro “Il Gusto della Terra”. Oltre al piccolo miracolo che è il libro (nato dalla collaborazione di 110 foodblogger di tutta Italia, dico 110, mica due), il suo debutto è stato l’occasione per incontrare una serie di deliziose e sconosciute signorine con cui “chiacchiero” praticamente ogni giorno da anni. Non mi sembrava vero: baci, abbracci, figli, foto, sorrisi, regali, mariti e libri dappertutto. Eravamo più di cento. Un guazzabuglio incredibile di emozioni e ciance…sì, diciamolo pure, un vero pollaio! Per me, che sono social come un’aspirapolvere, e interattiva come una stilografica a stantuffo, avere la possibilità di dare un volto alle parole e ai sogni di queste mie care frequentazioni virtuali è stato meraviglioso. Esistete davvero amiche mie! Siete belle, chiacchierone, riservate, curiose, siete mamme, a volte nonne, siete sole, innamorate, serene o arrabbiate con la vita, siete simili ai miei pensieri, oppure vivete in cima a un tacco dodici dentro a un tubino nero. Non importa, mi ha fatto piacere abbracciarvi, sapere che abbiamo tanto in comune oltre alla passione per questo mondo food! Ecco, ricordatevelo anche voi, cari lettori, dietro a questi blog ci sono delle persone vere, ci sono sempre delle persone dietro agli arcobaleni!!
p.s: grazie Jessica, sapere che il mio dado accompagna i tuoi pasti, tanto da proporlo (e farlo approvare) anche alla tua nutrizionista è il complimento più bello che potessi ricevere!
E adesso passiamo al basilico. Cosa c’entra? Dai è facilissimo. È un vero “aiutante magico”, schietto e sincero come certi amici. Non mi metto qui a raccontare quanto sia facile da coltivare in vaso (esistono milioni di siti sul tema “orto sul balcone”, e troverete valanghe di indicazioni migliori). E poi detto sinceramente anche a 1 euro per 3 mazzolini, vi portate a casa un basilico (con radici) davvero buonissimo! Insomma, io lo trovo davvero essenziale in cucina… tanto che in inverno conto i mesi senza il basilico dal verduriere. Purtroppo sono incapace di usarlo congelato in quei triti da freezer, surrogo un po’ con quello secco…ma non è proprio la stessa cosa. Questo vuol dire che quando è stagione ne faccio grandi scorpacciate, e cerco di non farlo mai mancare sul balcone o nel frigorifero (avvolgetelo in uno scottex appena umido). Anche perché è proprio versatile. Un rosmarino non vi salva la cena, il basilico sì, perché è capace di dare un tocco di luce e di sapore con discrezione (ad esempio in un bel minestrone), così come di diventare protagonista del piatto. Riporto qui una di quelle ricette talmente semplici, che quasi reputavo non degna di apparire sul blog. In realtà, come ho raccontato, di cose semplici e autentiche si vive e ci si nutre tutti i giorni, per cui ecco il mio pesto di basilico e noci.
Preciso che 1. pesto è una definizione generica, per cui non ho pretese di somiglianza o avvicinamento con il celebre ligure; 2. uso le noci perché le raccolgo dal mio albero, quindi mi costano meno che i pinoli; 3. non uso il mortaio ma il robot da cucina perché questa è una ricetta easy, veloce e profana; 4. cerco di farne poco per volta e di consumarlo entro qualche giorno (non amo i barattoli botulinici di pesto conservati che vagano da un frigorifero all’altro. Meglio fresco e preparato direttamente per il consumo, con le trenette, o con… qualunquealtrapastaabbiateincasa!).
Fine. E cercate di essere felici, verdi e vivi come un basilico d’estate!
Betulla
p.s: mentre ho scritto questo post è saltata fuori una Betulla un po’ troppo tranchant nei confronti dei surgelati. Ma come mi ricorda la nuova lettrice Luisa, anche congelato il Basilico è un ottimo aiutante magico! L’importante è congelarlo foglia a foglia, ben separate le une dalle altre, poi , solo in un secondo momento riunirle insieme in un sacchetto o in una scatolina adatta al freezer! Sinceramente non avevo preso in considerazione il trito di basilico congelato home made, e me ne scuso.
p.s: mentre ho scritto questo post è saltata fuori una Betulla un po’ troppo tranchant nei confronti dei surgelati. Ma come mi ricorda la nuova lettrice Luisa, anche congelato il Basilico è un ottimo aiutante magico! L’importante è congelarlo foglia a foglia, ben separate le une dalle altre, poi , solo in un secondo momento riunirle insieme in un sacchetto o in una scatolina adatta al freezer! Sinceramente non avevo preso in considerazione il trito di basilico congelato home made, e me ne scuso.
“Pesto di Noci e Basilico”
Ingredienti:
60 g di foglie di basilico
55 g di noci
45 g di formaggio grana
150 ml di olio extravergine di oliva
sale e pepe nero macinato fresco qb
Procedimento:
-Lavare molto rapidamente le foglie di basilico poi asciugarle in una centrifuga per insalata o tra alcuni fogli di carta scottex (lo so che questa del lavaggio è un’eresia per un ligure, ma ho precisato che è una ricetta profana che segue le regole della MIA cucina e non la tradizione; e comunque anche “lo shampoo” del basilico può essere fatto con cura e attenzione senza strapazzarlo troppo)!
-Mettere tutte le foglie di basilico nel robot da cucina, aggiungere le noci, il grana grattugiato e100 ml di olio. Frullare il tutto procedendo a impulsi (eventualmente aggiungere gli altri 50 ml di olio extravergine) fino ad ottenere un pesto omogeneo e piuttosto fine. Aggiustare con sale e pepe nero.
– Riporre il pesto in un barattolo di vetro coprendolo con un filo d’olio. Conservato in frigorifero dura circa una settimana.
-Al momento dell’utilizzo scaldare un cucchiaio di pesto circa per ogni commensale insieme a due cucchiai di acqua di cottura della pasta. Ripassare nel pesto caldo la pasta cotta e servire!
panelibrietnuvole dice
Che bello che deve essere stato a Torino! Io sono arrivata tardi per poter partecipare al progetto del libro e non sai quanto mi dispiace. Ma quando ho avuto anche io occasione di incontrare dal vivo persone conosciute tramite il blog mi sono meravigliata nel vedere come qualcosa nato per caso, nella solitudine della mia cucina, avesse potuto portarmi vicina a tante persone, io che come te sono sempre un po' restia alla socialità.
Questo pesto mi piace molto, e la foto del piatto è bellissima, sembra proprio una pasta con un cappellino di noce sulle ventitré. Con veletta al basilico. 🙂
Un abbraccio (in attesa di incontrarci anche noi)
Alice
consuelo tognetti dice
Mi piace tantissimo questa nuova rubrica ed hai iniziato con l'erba aromatica che preferisco 🙂
Ti seguirò con ancor più interesse ^_^
Buon we cara <3
Sabrine d'Aubergine dice
Cara Betulla,
leggo solo ora – lo so, sono imperdonabile… – questo tuo post, per il quale ti ringrazio tanto. Non solo perché essere associata a una ricetta di basilico, che adoro, mi piace assai. Ma anche per le cose che hai raccontato, e per come le hai raccontate…
Sentirmi dire "sei esattamente come immaginavo che fossi dai tuoi racconti" è stato un bellissimo regalo, lì al Salone di Torino, il più bello che riuscissi a immaginare! Naturalmente, non avevo ancora aperto il tuo pacchetto, ma credimi: la tua bellissima tisaniera (ormai molto ambita in casa nostra) se la gioca ad armi pari con le tue parole. Grazie di cuore, per tutto questo
Sabrine