Dopo aver seguito per tutta la quarantena i deliziosi appuntamenti della principessina Clotilde e del suo papà, il conte Aimone di Roero, impegnati quotidianamente a illustrare gli “oggetti curiosi del castello di Monticello” dalla loro pagina Fb, ho deciso che era tempo di colmare questa mia imperdonabile lacuna ed andare finalmente a visitare la loro nobile dimora nel cuore del Roero, zona collinare del basso Piemonte, i cui paesaggi vitivinicoli dal 2014 sono parte dei patrimoni dell’UNESCO.

Quello che senza dubbio distingue questo castello da numerosissimi e altrettanto importanti colleghi piemontesi è il rapporto sentimentale, vivissimo e colmo di emozione che lo lega alla famiglia che lo abita. Le storie d’amore fanno sempre la differenza…e questo non è solo un edificio straordinario dove è passata la storia, è soprattutto una casa, custodita, accudita, riparata e conservata con immenso amore continuativamente dal 1370. Ecco, questa è la cosa principale da tenere a mente per predisporsi a questa visita, consigliatissima come gitarella da domenica pomeriggio per guardare le dolci e blasonate colline intorno al Tanaro da un punto di vista insolito e poco turistico.
Anche in questi tempi di mascherine e di distanze sociali, è possibile visitare il castello di Monticello in tutta sicurezza, perché gli spazi sono comunque molto ampi, ben arieggiati, e anche perché è possibile seguire il percorso in totale autonomia: nei punti d’interesse, o accanto agli oggetti significativi si trova un comodissimo Qr code, e semplicemente con il proprio smarphone è possibile ascoltare un breve racconto fatto direttamente dal sig. Aimone. Questo genere di visita così immediata, diretta e spontanea, è un valore aggiunto incredibile: invece delle solite didascalie, o invece di stordire il visitatore con date, elenchi e titoli ripetuti a pappagallo, sentire questa voce è come camminare accanto al padrone di casa in persona. E nessuno meglio di lui può narrare con passione storia, curiosità e segreti di questo luogo speciale…
Ora non mi dilungo troppo perché le foto parlano da sole, e non voglio togliervi il “gusto della visita” anticipandovi tutto… Comunque trovate ogni informazione seria e utile sul sito del Castello o sui loro social, ma tanto per farvi capire che a Monticello è tutta una “questione di sentimenti” concludo con le immagini del “viale de cani”, un angolino del grande parco intorno al castello, che la famiglia ha riservato al ricordo suggestivo e tenerissimo degli animali più amati. ..

Ah, se non si fosse capito da ogni parte del castello c’è una vista mozzafiato…
Il CASTELLO DI MONTICELLO D’ALBA in genere apre le sue antiche porte ogni sabato e domenica tra le 10 e le 12,30 e dalle 14,30 alle 18, ma prima di organizzare la visita consultate SEMPRE sito e social, oppure contattate il castello per conosce eventuali variazioni di orario (Tel. +39 347 443 7144 ; info@roerodimonticello.it ; www.roerodimonticello.it ).
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Grazie per questa splendida visita virtuale
Ma grazie a te per avermi seguita in questa piccola dolce esplorazione! a presto…
Mi par quasi di esserci stata, solo al leggere questa bella narrazione.
Che bello quello che hai scritto: grazie! è proprio quello che mi piace fare: portare con me a spasso chi è a casa dietro al pc, senza però rovinare la visita a chi andrà a visitarlo davvero! A presto…
Ti confesso una cosa che mi fa vergognare non poco: abito a meno di dieci minuti dal castello di Monticello, e giuro che non sapevo che si potesse visitare! Devo assolutamente rimediare perché l’ho sempre ammirato da fuori. E poi i castelli abitati sono ancora più affascinanti: mi è capitato di visitarne uno dalle parti di Parma: è tuttora abitato da un principe che ci ha accompagnati nella visita.
Dai guarda che capita anche a me: lontana da casa ho una predisposizione maggiore ad esplorare, informarmi, curiosare…interessi che a volte mancano per “guardare” con occhi diversi quello che abbiamo sotto il naso. Insomma, sei sempre in tempo a recuperare, e il Castello di Monticello è una dolce gitarella pomeridiana per il w.e (anzi immagino che il parco in autunno sia ancora più bello). Comunque hai ragione: i castelli abitati hanno un fascino incredibile…anche se immagino siano una “casa”piuttosto complessa da gestire! Un abbraccio grande, a presto!