
Gongolo! Qual è il primo libro che ho scaricato sul mio Kindle come testo necessario, assolutamente necessario, da avere sempre a disposizione anche in formato elettronico?? Tenetevi forte: “Le sottilissime astuzie di Bertoldo”! L’eroe della mia infanzia, il povero, furbissimo contadino Bertoldo (con tutta la sua strampalata famiglia) non se ne sta chiuso in un polveroso libro del seicento, ma vive e lotta con noi nella modernità più moderna (quella che è su Amazon, per intenderci). Rielaborazione della fantasia geniale di tale Giulio Cesare Croce, che era un fabbro/cantastorie (sì, proprio uno di quelli che strimpellava storielle a zonzo per fiere, mercati e corti), il buon Bertoldo è “un villano brutto e mostruoso sì, ma accorto e astuto, e di sottilissimo ingegno; a tale, che paragonando la bruttezza del corpo con la bellezza dell’animo, si può dire ch’ei sia proprio un sacco di grossa tela, foderato di dentro di seta e oro”. Giunto per caso alla corte del re longobardo Alboino, Bertoldo diverte talmente il re che questi lo assume come giocoliere e buffone di corte. La sua astuzia, le avventure che vive, i suoi motti, sono memorabili…spassosissimi, proprio perché colti e popolari allo stesso tempo.

Purtroppo però Bertoldo, abituato ad una vita ruspante di duro lavoro, imbrogli e piccole ruberie, non riesce ad sopportare l’improvviso cambiamento e le ricercate abitudini della corte. Così si ammala gravemente e muore. L’epitaffio che re Alboino fa scrivere sulla sua lapide è:
In questa tomba tenebrosa e oscura,
Giace un villan di sì deforme aspetto,
Che più d’ orso che d’ uomo avea figura,
Ma di tant’ alto e nobil’intelletto,
Che stupir fece il Mondo e la Natura.
Mentr’ egli visse, fu Bertoldo detto,
Fu grato al Re, morì con aspri duoli
Per non poter mangiar rape e fagiuoli.
Giace un villan di sì deforme aspetto,
Che più d’ orso che d’ uomo avea figura,
Ma di tant’ alto e nobil’intelletto,
Che stupir fece il Mondo e la Natura.
Mentr’ egli visse, fu Bertoldo detto,
Fu grato al Re, morì con aspri duoli
Per non poter mangiar rape e fagiuoli.
Povero Bertoldo…e io ogni volta che faccio la crema di Sedano Rapa penso che sarebbe bastato un piatto così semplice per salvarlo (un po’ di fagioli o un bel sedano rapa!)…e sono sicura che alla fine avrebbe apprezzato anche la raffinata corte di Alboino.
CREMA di SEDANO RAPA
Ingredienti:
350 g di sedano rapa
250 g di patate
1 o 2 scalogni
30 g di burro
40 g di farina
100 ml di panna
brodo vegetale caldo (circa 6 dl)
olio extravergine di oliva, sale, pepe nero macinato, prezzemolo disidratato e crostini q.b
(facoltativo “sel au célerì”*)
Procedimento:
-Lavate e mondate con cura il sedano rapa, la patata e i due scalogni (io ho usato quelli bretoni detti anche “coscia di pollo”). Tagliate tutto a dadini. In un tegame capiente fate fondere il burro con un filo d’olio, aggiungete le verdure, e mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, fate rosolare a fuoco medio per 10 minuti circa. A questo punto setacciate direttamente sulla verdura la farina. Continuate a mescolare per appena due minuti, poi togliete la pentola dal fuoco. Versate lentamente la panna o il latte sulla verdura infarinata, poi coprite il tutto con brodo vegetale caldo. Mescolate ancora, poi rimettete sul fuoco e lasciate sobbollire dolcemente per circa 30 minuti. Passate al passa verdure, o più rapidamente frullate con il mixer ad immersione. Aggiustate di sale e burro (eventualmente aggiungetene un pezzettino). Servire caldissima e fumante con crostini di pane, il prezzemolo secco, un po’ di pepe nero, e proprio volendo fare i raffinati una spolverata di “sel au célerì”* (in Italia è molto difficile da trovare, ma se fate un giretto in Francia ve ne consiglio caldamente l’acquisto. Con pochi euro vi portate a casa una delizia! Non si tratta, come molti credono di sale al sedano, ma di sale miscelato ai semini del sedano macinati!!Il sapore è eccellente e molto utile in taante ricette).

Che storia quella di Beltoldo, la tua crema è un ottimo modo per confortarsi e ricordarlo 🙂
Non conoscevo questo contadino, io da piccola adoravo le fiabe dei fratelli Grimm..ho finito le pagine del libro 😀
Interessante la tua crema, con il sedano rapa non l'ho mai fatta ma mi hai stuzzicato la fantasia 😀
Buona serata <3
la zia Consu
Non avevo associato questo Bertoldo al Bertoldino e Cacasenno! A me il sedano rapa invece ricorda la mia nonna che ne era ghiotta e lo mangiava grattugiato con la salsa rosa (!) Un bacio cri
Mia mamma di cognome fa Bertoldo e, povera, se ne è sempre vergognata ! La tua zuppa son certa che mi piacerebbe assai. Non ho mai trasformato in minestra il sedano rapa, devo provare. Buona settimana !
Un post che mi piace tantissimo. Trovo splendido il tuo modo di unire una ricetta alla storia e anche all'informazione (sì, perché tu mi sembri tanto Nigella Lawson nella sua dispensa :-)). Ottima questa zuppa, perfetta per le cenette invernali, dopo una giornata al Tempio ;-). Bacino, cara