
(…) a un tratto un’ombra di mestizia passò sul volto di Tommy. “Non voglio diventare mai grande” disse con decisione.
“Nemmeno io” fece eco Annika.
“Davvero, non c’è da augurarselo” approvò Pippi: “le persone grandi non si divertono mai. Hanno solo molto da lavorare, abiti buffi, i calli e le tasse cumunali”
Tasse comunali, si dice, corresse Annika.
Fa lo stesso, tanto s’intende sempre la stessa robaccia, disse Pippi. “E poi sono piene di superstizioni e di fisime: credono per esempio che succeda chissà cosa, magari di tagliarsi, se ci si infila il coltello in bocca, e così via”.
Tasse comunali, si dice, corresse Annika.
Fa lo stesso, tanto s’intende sempre la stessa robaccia, disse Pippi. “E poi sono piene di superstizioni e di fisime: credono per esempio che succeda chissà cosa, magari di tagliarsi, se ci si infila il coltello in bocca, e così via”.
“Non sanno nemmeno giocare” disse Annika “che noia dover diventare grandi”.
“E chi ha mai detto che si deve?” chiese Pippi.
“Se la memoria non mi inganna, devo avere un paio di pillole da qualche parte…”
“Che pillole?” domandò Tommy.
“Pillole ottime per chi non vuole diventare grande” disse Pippi saltando dal tavolo.
Cercò dappertutto in armadi e cassetti, e in un istante dopo comparve con tre granelli del tutto simili a tre piselli gialli.
“Piselli”? Chiese Tommy stupito.
“Sembrano proprio piselli, eh? E invece non lo sono affatto” disse Pippi. “Sono pillole-Cunegunde.
Me le diede molto tempo fa, a Rio, un vecchio capo indiano quando gli dissi, con un giro di parole, che non ci facevo una malattia per diventare grande.
Bastano queste pillole?chiese Annika, dubbiosa.
Senz’altro, assicurò Pippi. Ma bisogna inghiottirle al buio, e recitare questa formula magica:
Bastano queste pillole?chiese Annika, dubbiosa.
Senz’altro, assicurò Pippi. Ma bisogna inghiottirle al buio, e recitare questa formula magica:
Piccole e belle Cunegunde,
non voglio mai diventare grunde.
“Grande, vuoi dire”, la riprese Tommy.
“Se ho detto grunde, significa che voglio dire grunde”, disse Pippi. “Il trucco sta proprio qui: quasi tutti dicono grande, e non potrebbero commettere sbaglio peggiore, perché allora si comincia a crescere e non si smette più”. (…)
Smorzarono le candele dell’albero di Natale, così che fu tutto buio in cucina, meno accanto al forno, dove il fuoco faceva filtrare improvvisi bagliori dello sportello. I tre bambini si misero a sedere in silenzio per terra e si presero per mano. Pippi diede a Tommy e ad Annika una pillola-Cunegunda per ciascuno, mentre un brivido d’eccitazione correva per la spina dorsale: pensate, un attimo dopo le pillole miracolose si sarebbero depositate nel loro stomaco, e questo era sufficiente perché non dovessero mai, mai diventare grandi. Che meraviglia!!
Ora!sussurrò Pippi.
Ed essi ingoiarono le loro pillole.
“Piccole e belle Cunegunde, non voglio mai diventare grunde”, recitarono tutti e tre contemporaneamente.
Era fatto. Pippi riaccese la luce.
Tratto da “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren
Io ho mangiato pillole Cunegunde (o Krumelius nella versione televisiva) di qualunque tipo: caramelle balsamiche all’eukalipto, fagioli secchi, fiocchi di cereali per conigli, zigulì, mezzi ceci, ovetti di cioccolato, noccioline, mirtilli, e “senatur” Leone alla violetta. Sapete com’è, presa dalla paura che non funzionasse ho ripetuto più e più volte… (dicendo sempre e solo “Grunde” però). Che vi posso dire? Ha funzionato…sono rimasta piccina piccina (l’altezza è quella che avevo alle medie, sig), e anche la mia fantasia, nonostante gli anni, mantiene una certa rigogliosa freschezza! La fanciullina che è in me non conosce timidezza, nel senso che si manifesta volentieri, e forse più spesso, che l’adulta. Ma cosa fare con quei poveretti che non hanno letto Pippi*, che non conoscono le Cunegunde e che sono diventati grandi e noiosi per davvero? L’unica, garantisco, sono le Cunegunde al contrario, ovvero pilloline mangerecce che fanno tornar bambini…tanto piccoli da aver voglia di mangiar con le mani, e giocare con un cibo dalla forma tonda e dal sorriso facile…le polpette verdi!!!
*per sapere qualcosa sull’importanza di leggere Pippi (qui).

Cunegunde al contrario, ovvero polpette di salsiccia, spinaci e ceci per tornar piccini
Ingredienti:
350 g di pasta di salsiccia
200 g di spinaci crudi (o congelati)
200 g di ceci (in scatola o vasetto di vetro vanno benissimo)
80 g di pangrattato (+ quello necessario per “impanare” le polpette)
1 spicchio d’aglio
1 uovo
sale, pepe nero e olio extravergine di oliva q.b
Procedimento:
– Cuocere in una padella antiaderente la pasta di salsiccia con un filo di olio e uno spicchio d’aglio. Farla rosolare bene “sgranandola” un po’ con un forchettone di legno fino ad ottenere una bella rosolatura. Trasferite la salsiccia cotta in una terrina capiente (togliete lo spicchio d’aglio), poi usate la stessa padella per cuocere gli spinaci in un dito di brodo vegetale. In un robot da cucina frullare i ceci con due cucchiaiate di olio (fino ad ottenere una crema liscia e omogenea). Rovesciate questa crema sulla pasta di salsiccia, poi usate il frullatore per sminuzzare gli spinaci tiepidi. Mettete anche questo “frullato verde” nella terrina, e mescolate bene i tre ingredienti. Unite l’uovo intero e il pangrattato. Salate e pepate secondo i gusti. Accendete il forno (portarlo a 180°).
Prendete con la punta di un cucchiaio da minestra un poco di impasto e dategli una forma tonda con i due palmi delle mani. Appoggiate queste polpettine in una teglietta in cui avrete messo abbondante pangrattato. In questo modo, quando avrete fatto una decina di polpette, basterà dare qualche “scossone” alla teglia per avere polpette dall’impanatura perfetta. Trasferitele su una placca da forno ben unta e cuocetele a 180° per 20 minuti. Avrete delle polpette/cunegunde croccanti e dorate, e senza odor di fritto.
Servire in un cartoccio di cartapaglia con mayonese, o salsa di yogurt (uno yogurt bianco intero, + un cucchiaino di succo di limone, + sale e pepe ed erbe aromatiche -tipo menta).
p.s: vanno mangiate RIGOROSAMENTE con le mani! Senò come si fa a tornare bambini???
Con questa ricetta partecipo al contest “Di cucina in cucina”, questo mese ospitato da Coccolatime e dedicato alle Fiabe e ricette per tornar bambine…
Ma come ti vengono queste idee ??? Sono sempre più ammirata da come riesci a creare una trama continua tra la letteratura e la tua cucina. E' un godimento leggerti. Anch'io ho bisogno di un po' di pillole cunegunde come queste !
che meraviglia queste polpettine gustosissime 😉
grazie per aver partecipato…ADORO PIPPI!!! è una grande!! mmmmmmmhhhhhh ricettina troppo appetitosa!!!
nuuuuuuuuuuuuuuu …scusami….sono troppo stancaaaaaaaaaaaaaaaaa….sei tu BETULLA!!! e come non potevi scrivere tu di pippi? e della fantasia??GRANDE!!! bellissimo post
Graaazie Cristina! Ogni tanto mi prende lo sconforto e mi chiedo chi può aver voglia di leggere tutte queste storie prima di una ricetta..poi arrivano i tuoi commenti e capisco che in fondo qualcuno a cui piace la letteratura come la cucina c'è!!!Grazie cara amica mia!
Grazie, da quello che scrivi sul tuo blog ero praticamente sicura che anche tu fossi una ammiratrice della mitica Pippi! Pensa che è l'unico poster che io abbia mai appeso nella mia cameretta (un disegno di lei cavallo e scimmietta)!!Ti sembra normale? sono contentissima di essere riuscita a partecipare! davvero grazie per questo bel contest!
io lo trovo bellisiimo (non solo questo racconto, ma proprio tutto il libro!), e ogni tanto mi ci perdo dentro! comunque se ne vuoi un cartoccio magari la prossima volta te lo sporgo, perchè penso che in realtà io e te abitiamo abbastanza vicine!! 😉
Pippi…sai che a Stoccolma mi fatta fotografare accanto alla statua di Astrid Lindgren :-)? Da quanto tempo non leggevo di Pippi Calzelunghe e che buone devono essere le tue polpettine cunegunde!! Un bacino e…ti ho scritto su Facebook :-))))))
Be sono arrivata qui gironzolando a caso, ho letto questo post, ho letto la ricetta e ho pensato, qui ci torno, eccome se ci torno :). Carinissimo blog, davvero paicevole da leggere e guardare. Qualche sera preparo le cunegunde a cena per le mia bimbe perchè stanno crescendo troppo in fretta…. :). Un salutone , Angela
ma dai..non ci posso credere…ma tu guarda come è piccolo il mondo blogger..!! oh scusami…Rrrrrewind…..innanzitutto piacere di conoscerti ti ho trovata girovagando tra le ricette di "pasta Leonessa" e complimentissimi la tua ricetta è formidabile…poi ho cliccato sulla home e tatata ho visto le tue polpettine verdi…fantastiche e buonissime e sai perchè ho sorriso ? le ho fatte e mangiate proprio ieri sera un pochino diverse ma sempre verdi e con i ceci..hahaha però le tue sicuramente più gustose con la salsiccia , che dire da ora ti seguo anch'io e sarò felice di partecipare al contest con la mia cucina, a domani dunque buona serata ciaooooooo…..!!!
Ahhh mitica Ross! Ci credi che non avevevo dubbi sulla tua Pippitudine??? Pippi è stata una lettura speciale per la mia crescita, anzi per la mia vita, perchè tanto non sono mai cresciuta, e non ho intenzione di farlo adesso! grazie per le tue parole …
Cara Angela, grazie di cuore per le tue belle parole! benvenuta in questo piccolo angolo betulloso! Passerò presto a trovarti!
Piacere di conoscerti cara Tonia! E pensare che se non me lo dicevi tu, io neanche sapevo di essere sul sito della Pasta Leonessa (tra l'altro con una pessima foto sgranata, sig). Comunque sono davvero felice che nel tuo avventuroso veleggiare sia arrivata sino a questa mia isoletta betulliana! Passerò prestissimo chez toi, e aspetto la tua cucina (con gattone?). Ci conto eh!!!
p.s: vero che i ceci polpettizzati sono grandiosi??Baci