Cari amici,
dopo una settimana in cui mi è capitato un po’ di tutto (dal pollice sinistro “à julienne”, all’ hackeraggio del blog, alla lotta sonora con un ghiro che vive nel MIO sottotetto), torno (finalmente) sul blog con un bel post dedicato ai girovagamenti piemontesi della mia “Strada Panoramica” che tanto mi piacciono. Grazie a Turismo Torino ieri ho partecipato alla visita, molto particolare, di alcune delle Residenze Reali (la cosiddetta “Corona di Delizie”). Per celebrare il 20° anniversario dell’inserimento delle Residenze piemontesi nella Lista del patrimonio Mondiale dell’UNESCO, le dimore sabaude hanno ideato un curioso calendario di visite dedicato ai sensi: ogni due mesi in tutte le residenze sarà possibile effettuare un percorso di visita inconsueto e unico dedicato appunto ad uno dei 5 sensi. Si comincia con la VISTA, che per Marzo e Aprile aiuterà i visitatori ad ampliare la percezione di questi capolavori dell’Architettura, dell’Arte e della Storia.
Qui trovate il programma dettagliato su questa bella iniziativa chiamata Reali Sensi (date, orari e tariffe di ognuna delle numerose Royal Residences). Io intanto vi racconto la mia giornata, che è stata una specie di “assaggio”, in anteprima, di quello che i turisti potranno fare nei prossimi mesi.
OLFATTO
La Residenza Reale:
Palazzina di Caccia di stupinigi
La Palazzina di Stupinigi, dedicata appunto alla Caccia e alle Feste, fu edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra. Vicinissima alla città di Torino, è ad appena a 10 km da Piazza Castello, in perfetta direttrice, fu costruita sui terreni della prima donazione di Emanuele Filiberto all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, (oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, un ente governativo dedicato alla sua conservazione e valorizzazione). Riaperta al pubblico dopo importanti lavori di restauro, la Palazzina di Caccia è fra i complessi settecenteschi più straordinari in Europa con i suoi arredi originali, i dipinti, i capolavori di ebanisteria e il disegno del territorio.
La visita:
Profumi? Non sempre …
La visita della palazzina di Caccia di Stupinigi era interamente dedicata alla cura del corpo a corte tra XVIII e XIX sec. In collaborazione con il MUSES (Accademia europea delle essenze di Savigliano), e allietati da tre figuranti in costume, ho potuto scoprire che l’igiene personale in epoca barocca era un qualcosa di completamente diverso da quel che intendiamo noi oggi. L’attenzione esasperata all’eleganza degli abiti e la raffinatezza delle acconciature monumentali non andava particolarmente d’accordo con l’acqua e con l’idea di pulizia e detersione della pelle che abbiamo noi oggi. Insomma, al tempo non ci si lavava ma ci si “cosmetizzava” in abbondanza. Profumi, talco, belletti ed artifici erano necessari agli aristocratici nasini della corte che in campagna si dedicava soprattutto a loisir di caccia e matrimoni sontuosi .
VISTA
La Residenza Reale:
La Villa della Regina.
Nata come vigna di corte collinare del cardinal Maurizio e della principessa Ludovica, fu la raffinata dimora di duchesse, principesse e regine di Casa Savoia fino all’Ottocento (riflette nelle decorazioni e negli arredi il gusto per le arti preziose e per l’esotismo in voga presso le grandi corti europee). Riaperta al pubblico dopo un accurato restauro, la Villa della Regina, ha ritrovato il suo antico splendore: è una sorta di scenografico “fondale” della città di Torino, con edifici e padiglioni costruiti al centro dei giardini all’italiana, di giochi d’acqua, accanto ad un’area agricola nuovamente produttiva (la celebre vigna della Villa della Regina).
La visita:
“Vero o Falso: la verità apparente …scopriamo l’inganno…”
Dopo una accurata introduzione storica, la VISTA ha guidato la visita della Residenza, che si è rivelata ricca di illusioni ottiche spaziali realizzati dai numerosi architetti e pittori che hanno lavorato per la Villa della Regina. Sia negli appartamenti reali che nei giardini molti artifici decorativi ampliano la maestosità dell’edificio meravigliando il visitatore che ascolta incantato le vicende di questa deliziosa bomboniera settecentesca (con Vino).
GUSTO
La Residenza reale:
Palazzo Reale
Sede della corte e del potere politico, Palazzo Reale e gli edifici che lo circondano costituivano il centro di comando e il luogo di rappresentanza della magnificenza sabauda. Nel corso dei secoli, i numerosi interventi di rinnovamento (affidati nel Settecento a Juvarra e Alfieri e nell’Ottocento a Palagi), hanno trasformato Palazzo Reale in una realtà in cui convivono armonicamente diversi stili architettonici. L’eleganza della facciata seicentesca e lo splendore delle sue numerose sale riccamente arredate sono il riflesso di quella che fu la sfarzosa vita di corte, e la testimonianza della storia plurisecolare di Casa Savoia. Oggi circa all’interno del vasto complesso architettonico di Palazzo Reale, troviamo l’Armeria Reale ,la Biblioteca Reale, la Galleria Sabauda, il Palazzo e i Giardini Reali, il Palazzo Chiablese, il Museo Archeologico con il Teatro Romano: tre chilometri di percorso di visita per rivivere le vicende della città, dal primo insediamento romano all’Unità d’Italia.
La visita:
“Corso avanzato” di cucina antica.
Il Gusto è un senso ben rappresentato al museo Archeologico di Torino. Molti dei reperti esposti richiamano il cibo, e in generale l’alimentazione nell’antichità (dal cumulo di spazzatura -cocci e ossa bovine- alla bellissima tettarella in vetro del II-III sec. d.C, ai sigilli con indicazioni alimentari delle anfore…). Ma il momento più curioso della visita è legato al laboratorio didattico di Cucina Antica condotto dalla bravissima Dott.ssa Patrizia Petitti, sotto la cui super visione abbiamo realizzato il condimento per il MORETUM. Questa rustica crema di formaggio aromatizzato con erbe e olio, nel mondo romano era servita con focacce integrali e pane. Bhe, visto che questo è sempre un foodblog non posso esimermi dal lasciarvi la ricetta così come l’ho imparata ieri. Il risultato è davvero molto simile ai piemontesissimi tomini al verde, o tomini elettrici che già sono comparsi su questi schermi.
Oggi, quindi l’archetipo:
Pestare nel mortaio semi di finocchio, ruta, menta, coriandolo, levistico. Condire con olio, aceto e pepe nero. Amalgamare con cacio fresco o ricotta romana, e dare all’impasto forma di torta o tortina prima di servire.
UDITO
La Residenza Reale:
Castello de La Mandria
Edificato durante la creazione della Reggia di Venaria per l’allevamento delle cavalle di razza, venne destinato da Vittorio Emanuele II ad uso abitativo (divenendo presto la sua residenza prediletta). Legato alla passione venatoria del sovrano, il re destinò questa dimora a Rosa Vercellana, sua moglie morganatica (qui poteva vivere con lei una affettuosa e domestica vita di coppia lontano dai doveri di corte). Gli Appartamenti Reali, perfettamente arredati e conservati, sono costituiti da 20 ambienti di carattere borghese molto raccolti e intimi, che rivelano le scelte e il gusto del committente. Il valore storico dell’edificio è arricchito dal patrimonio naturalistico del parco circostante (il più grande parco recintato d’europa), che offre percorsi escursionistici e numerose attività.
La visita:
“Saverio Mercadante, Giuseppe Verdi, Charles Gounod. Compositori a confronto tra opere d’arte”
Diciamo la verità, la Storia non ha conservato l’immagine del nostro primo Re d’Italia come particolarmente colto e brillante. Fisico robusto, insofferenza verso il protocollo e passione sfrenata per la caccia, ma soprattutto per le gonnelle, fanno parte di quell’aura da “provinciale” che non abbandona mai il baffuto sovrano. Io poi penso sempre alle parole Charles Greville, nobile autorevole quanto mordace, che assistette alla visita ufficiale di Vittorio Emanuel II alla corte della regina Vittoria nel 1855. Il celebre diarista scrisse :” Sua Maestà ha un aspetto che incute timore, è un uomo corpulento, di taglia atletica, dalle maniere brusche, non raffinato nella conversazione, molto disinvolto ed eccentrico… il tipo più depravato e dissoluto del mondo.” Giudizio memorabile, che rappresenta bene quel che tutta l’Europa pensava di quest’uomo. Eppure ieri lo storico dell’arte Luca Avataneo, che ha condotto la visita al castello de La Mandria ha saputo regalarci un’immagine molto diversa del sovrano. Così come gli ambienti rivelano una vita domestica e raccolta del sovrano, l’ascolto di alcune arie d’opera (la Virginia, il Don Carlos e il Faust), strettamente legate al tema di tre quadri presenti negli appartamenti, svelano il legame tra la cultura dell’epoca e le delicate vicende personale della coppia Vittorio/Rosina.
IL TATTO
La Residenza Reale:
Il Castello di Rivoli
Proprietà dei Savoia dal 1247, il castello fu la prima sede della corte del ducato sabaudo e nel ‘600 venne trasformato in residenza aulica da Carlo e Amedeo di Castellamonte. Nel XVIII secolo Vittorio Amedeo II affidò allo Juvarra l’incarico per un grandioso progetto di riedificazione che non venne mai concluso. L’incompiutezza della costruzione, sottolineata dal restauro di Andrea Bruno negli anni Ottanta del ‘900, crea un discorso suggestivo di continuità tra passato, presente e futuro. Il Castello di Rivoli è oggi sede del Museo d’Arte Contemporanea, che vanta una prestigiosa collezione e grandi mostre temporanee in un originale contesto storico-architettonico.
La visita:
“Vedere il Castello di Rivoli a occhi chiusi”
Il tour #realisensi si è concluso al Museo di arte Contemporanea visitato attraverso il tatto. Quella bendata al centro della foto sono io, e vi assicuro che comprendere il mondo esclusivamente con le mani (e con la voce gentile della mia accompagnatrice) è stata un’esperienza fortissima. Quante cose diamo per scontate ogni giorno? Quante cose crediamo di vedere eppure non siamo in grado di osservarle davvero? Il Progetto Accessibilità dei Dipartimenti Educazione e Valorizzazione della Residenza Sabauda ha elaborato questo percorso multisensoriale del museo per non vedenti e ipovedenti, ma è una visita davvero significativa, che io personalmente consiglio a tutti!
Naturalmente poi, tolta la benda nera, il Castello di Rivoli (che ha scritto nel DNA la capacità di stupire i suoi visitatori) ci ha sedotti con la Storia maestosa che scorre sui soffitti.
In conclusione questa intensa giornata di assaggio di quel che le Residenze Reali hanno preparato per i loro visitatori è davvero una coccola dei sensi, capace di svelare aspetti poco noti di questi magnifici edifici. La corona di delizia avrà una veste inedita nei prossimi mesi, e io mi auguro di avervi fatto venire voglia di partecipare a qualcuno di questi originali appuntamenti.
A presto la vostra svagata, riflessa, incorniciata e stupidella Betulla
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