Tra i buoni propositi del 2018 c’è anche quello di non fare invecchiare troppo le mie carabattole nel babelico sgabuzzino senza utilizzarle. Nell’agenda ho bel post it giallo con le ricette “dafareassolutamente” che richiedono uno strumento assurdo, unico, insostituibile, e naturalmente già in mio possesso. Mentre scrivo so che ladolcemetà mi farà notare che il buon proposito avrebbe dovuto essere « non comprerò più ammennicoli, tatteri, attrezzi da cucina improbabili…. ». Ma dato che è uomo estremamente razionale so anche che pur pensandolo non mi chiederà mai l’impossibile!
Detto questo qualche tempo fa al mercato di Porta Palazzo a Torino (altro luogo babelico in cui amo perdermi) ho trovato questo bel ferro per frittelle. Non che avessi un’idea chiarissima sul suo utilizzo, ma la forma a “bacchetta magica” ha attirato la mia attenzione.
Così, suggestionata dalla descrizione di “frittelle meravigliose, belle come pizzi” fatta dalla venditrice di articoli casalinghi me lo sono portato a casa. Dopo aver provato diverse ricette interessanti che si trovano in rete (in alcuni casi si chiamano “frittelle croccanti altoatesine”, in altri “baci panteschi” ovvero “baci di Pantelleria” -curiosamente ai due estremi d’Italia), ne ho messa a punto una mia che prende un po’ il meglio da tutte le versioni provate. La ricetta come vedete è estremamente semplice, e queste dosi la rendono adatta sia ad essere consumata così (si ottengono frittelle estremamente “leggere”), che farcite (con ricotta e cioccolato, come nel caso dei baci panteschi, o con crema pasticciera). Pur con una minima dolcezza (contengono 30 g di zucchero a velo) queste frittelle sono perfette anche sul salato (con mousse di prosciutto, avocado, salmone, formaggio fresco, noci e gorgonzola)…
Insomma sono davvero molto versatili e graziose…e probabilmente proprio per questa bellezza delicata il mio modo preferito di mangiarle semplicemente fumanti con una spolverata di zucchero a velo.
N.B: esistono in commercio diverse marche di ferri per frittelle. Li trovate nei negozi ben forniti di articoli casalinghi (sono più diffusi di quel che si crede), o su miriadi di siti on line. Di solito ogni ferro ha due o tre formine intercambiabili e deliziose -io ho stella, fiore e cerchio-, e costa una decina di euro al massimo. I due trucchi fondamentali per la perfetta riuscita di queste frittelle è di scaldare bene il ferro vuoto nell’olio bollente prima di passarlo nella pastella, e poi di immergere esclusivamente la superficie inferiore e i lati del ferro per fare in modo che la frittella, nell’olio bollente si stacchi da sola. Se vi sembra complesso vi garantisco che alla seconda frittella rotta avrete capito il meccanismo, in ogni caso qui trovate un breve video che vi chiarirà le idee.
Frittelle con il ferro
Ingredienti per circa 40 frittelle:
220 g di farina 00
30 g di zucchero a velo
2 uova
135 g di vino bianco
100 g di latte intero
30 g di rum
un cucchiaino di lievito istantaneo per impasti salati
un pizzico di sale
i semi di mezza bacca di vaniglia
la scorza grattugiata di mezzo limone bio)
olio per friggere (arachidi o mais)
zucchero a velo per servire
Procedimento:
In una terrina setacciare farina, zucchero a velo e lievito, aggiungere poi un pizzico di sale. In una ciotola sbattete le uova con gli aromi (vaniglia e limone se volete fare le frittelle dolci) e sempre mescolando (anche con lo sbattitore elettrico) unite i liquidi (prima il latte, poi il vino e il rum). Infine a cucchiaiate, unite le polveri setacciate (farina, zucchero a velo e lievito), in modo da ottenere una pastella piuttosto densa.
In una casseruola bassa e larga scaldare tre dita di olio di arachidi (portarlo a 180°). Come sempre meglio avere un termometro per misurare la temperatura, e soprattutto mantenerla costante durante la frittura. Prima di raggiungere i 180° montate sul bastoncino la formina prescelta, e immergere il ferro senza pastella nell’olio bollente per qualche secondo in modo che si scaldi.

Estrarre quindi il ferro dall’olio, farlo gocciolare appoggiandolo su un pezzo di carta da cucina, poi intingerlo nella pastella densa (attenzione che la pastella non ricopra completamente la formina, ma sia solo sui lati e nella parte inferiore). Subito dopo immergete il ferro nell’olio bollente, attendere qualche secondo in modo che la pastella si gonfi, poi scuotere delicatamente il ferro in modo che la frittella si stacchi da sola.
A questo punto è meglio girarla sotto sopra, e in pochi secondi sarà cotta (cambierà lievemente colore). Appoggiarla quindi su carta da cucina a scolare (meglio con le scanalature verso il basso), e procedere così sino all’esaurimento della pastella.
Spolverizzare con zucchero a velo e servire calde, oppure farcire a fantasia.
Questo strumento mi ha sempre lasciata a bocca aperta: però sembra complicato da usare!
Ma vanno fatte una per volta! ???
A I U T O ???
Bellissimè!