Cosa ho imparato da questa lunga e calda estate? Che il gossip è sempre esistito! Cambiano i personaggi, cambiano le mode, cambia quello che la gente vuole sapere…insomma passa il tempo, ma ogni epoca storica ha il suo pettegolezzo (più gustoso e gradito se estivo). Perché vi dico questo? Perché da poco mi è capitata tra le mani una “Domenica del Corriere” del 1906 (19 Agosto), quindi dell’estate di ben 107 anni fa, e di tutto l’inserto sono rimasta colpita dall’illustrazione raffigurante una giovane regina Elena a pesca. La didascalia diceva: “Gli svaghi della famiglia reale in valle Gesso: la Regina Elena alla pesca”. Come ogni anno, la stampa dedicava ampio spazio alle vacanze estive della famiglia reale, che aveva scelto come luogo di villeggiatura, non un qualche centro modaiolo e patinato, ma Sant’Anna di Valdieri, minuscolo paesino tra le impervie montagne delle Alpi Marittime. Le notizie riportate dai giornali hanno un riguardo gentile e pudico (specialmente lette in questo tempo in cui, anche senza volerlo, siamo messi a conoscenza del colore delle mutande di Belen…). Parlano di una regina splendida in “vigorosa e fresca giovinezza”, vestita di abiti chiari e semplici, con un cappellino di paglia comune per coprirsi il capo. Cose che, per intenderci, non hanno neanche l’aria di gossip a cui siamo abituati noi oggi! L’aspetto secondo me più curioso però, non è vedere le abissali differenze nel tipo di “notiziola” estiva riportata, ma scoprire che la regina Elena e il suo augusto consorte (Vittorio Emanuele III), si divertivano come pazzi su e giù per il torrente Gesso a fare gare di pesca tra di loro. Ogni sera c’era il rito della conta delle trote, che, prima di finire in cucina, venivano allineate su un muretto e contate. Tutti gli anni poi, una targa d’argento recava inciso a grandezza naturale il disegno del pesce più grosso (lunghezza e peso), e il numero delle trote pescate dai due (durante la stagione dal 1915 al 1940 il re ha battuto la moglie appena quattro volte). Ma voi ve li immaginate due sovrani che per rilassarsi vanno a pescare? Che dire, ognuno si diverte come vuole…e probabilmente i Savoia avevano uno strano concetto di vacanze “glamour”…
Sappiate che anche la ricetta di trote favorita dalla casata piemontese è semplice e ruspante, e proprio per questo meritevole di essere assaggiata.
TROTE alle MANDORLE
Ingredienti:
400 g di filetti di trota salmonata
60 g di mandorle a lamelle
30 g di burro circa
farina di grano tenero
sale e pepe bianco q.b
Procedimento:
-Infarinare i filetti di trota. Salateli e spolverateli con pepe bianco secondo i gusti. Scaldare il burro in una padella antiaderente da 24 cm di diametro. Quando il burro sarà liquefatto adagiarvi delicatamente i filetti di trota e farli cuocere a fuoco vivo per 6-7 minuti per lato (dipende dallo spessore del filetto). Trasferite i due filetti su un piatto da portata caldo. Nel frattempo scaldate il burro di cacao rimasto nella padella di cottura e aggiungetevi le mandorle a lamelle sottilissime. Spegnete subito la fiamma e con un cucchiaio raccogliete questo intingolo per cospargere i filetti di trota. Eventualmente aggiustate di sale e pepe e servite.
Francesca P. dice
Al gossip ho sempre preferito le favole, io… 😉
La trota salmonata invece mi piace in tutti i modi, ma ultimamente anche io uso molto la mandorla, abbinata anche al succo d'arancia…
Ely dice
Ciao tesoro.. mi ha veramente fatto sorridere quell'articolo 'antico'. Forse perchè mi hanno sempre affascinata i vecchi giornali, il modo in cui erano scritti.. così come la coscienza che i tempi (a volte purtroppo) cambiano. Non sono amante del gossip, anzi.. quasi mi infastidisce oggi. Eppure certe notizie del passato hanno un fascino quasi romantico e stravagante. 🙂 Grazie per averle condivise, così come per aver condiviso questa deliziosa trota alle mandorle <3 Mi piace tantissimo! Un abbraccio e dolce notte 🙂 Io sto crollando, che giornata…
consuelo tognetti dice
Direi che il "gossip" di questo genere, oggi probabilmente non avrebbe nemmeno mercato! Posso confessarti che da questo punto di vista io sono un po' fuori dal mondo..ma non me ne vergogno 😀
Spesso mio marito andava a pescare le trote e me ne portava una gran quantità..c'è stato un periodo che avevo il freezer pieno! Peccato leggere solo ora una ricetta così sublime..io mi sono sempre limitata a farle al cartoccio!
Interessante l'uso del burro di cacao, complimenti cara 😀
Ti auguro una felice domenica <3
la zia Consu
Marina dice
Da un pò di tempo mi sono detta di dover trovare il burro di cacao ma non è mica facile…devo provare a Eataly ! Deve essere molto buono infatti, e anche particolare. Visto che ci vado a Eataly, tanto vale prendere due trotarelle !
Mi ricordo quando ho visitata il castello dei savoia nella valle di Gressonay (si, la mia fissa è la valle d'Aosta) ci hanno raccontato per mezz'ora di quanto fosse semplice e alla mano la regina Margherita, come trascoreva il tempo leggendo, passeggiando per le montagne…a contatto con la natura e i contadini…e poi vado a scoprire che la sopranominata margherita ha fatto costruire la cucina in una dependance fuori dal castello perché non le piacevano gli odori del cibo mentre veniva preparato ! E poi il cibo veniva trasportato con una specie di trenino fino al castello per non raffreddarsi…alla faccia della semplicità !! abbiamo riso per 5 giorni…
Baciii
Manuela e Silvia dice
Ciao, un pesce che si presta benissimo per essere condito con la frutta secca!
Ottima ricetta.
baci baci
gabusiek dice
Mi piace molto 😉 Deve essere buonissimo 🙂
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Miss Mou dice
Sembra veramente particolare come ricetta col burro di cacao, mi piacerebbe assaggiarla sai?
Betulla dice
si…decisamente il gossip diventa presto noiosetto, soprattutto quello paranoico dei tempi moderni..
Betulla dice
Carissima notturna Ely..anche a me affascinano le vecchie carte, i giornali dei tempi andati (e anche le pubblicità), sono frammenti di un mondo che non esiste più, e che ogni tanto è difficile immaginare!!
Betulla dice
Ciao laConsu…ma tuo marito è iper sportivo!!!Comunque il dramma del congelatore zeppo di trote l'ho provato anche io (o meglio il dramma di pulire un vagone di trote)…c'è di buono che è un pesce versatile che si adatta davvero a tanti piatti!!!Io invece facevo rarissimamente il cartoccio!. Com'è strana la cucina…
Betulla dice
Di solito da Eataly c'è il Burro di Cacao…hanno un buon assortimento dei prodotti venchi e dovresti trovarlo…A me è piaciuto davvero tanto…ha un sapore neutro, cioè non predomina sugli alimenti, ma li avvolge…Fammi sapere se lo trovi, e se ti piace in cucina ok???
per quanto riguarda i Savoia…bhe…questa storia della regina margherita mi ha fatto proprio ridere…un po' strambi lo erano no???
Betulla dice
Bhe, se era la ricetta preferita della famiglia reale un motivo ci sarà stato..tra tutte le ricette con la trota alla fine questo è quello che mi convince di più!!!
Betulla dice
Guarda viene buona anche con il burro vaccino…ma con quello di cacao ha una marcia in più…
Ros Mj dice
Quante cose si imparano da te, carissima!! La tua dispensa mi sembra l'antro di un alchimista :-). Oltre all'ottima ricetta mi ha incuriosito l'uso del burro di cacao per la cottura. Straordinaria sei, davvero! Circa il gossip d'altri tempi, la gente ha innato il gusto di impicciarsi. Indagherei più su questo aspetto della natura umana…. Un bacino, amica mia
Cristina D. dice
Divertente questo tuffo nel passato reale ! Ma te la vedi la regina con i gonnelloni che se ne va a pescare ?!?! Il burro di cacao è un…passpartout in cucina, anche se è da poco che entra nelle nostre cucine