
Voi sapete cos’è la Bibbia di Gerusalemme? È una versione della Bibbia curata dall’École biblique et archéologique française de Jérusalem particolarmente importante per le introduzioni, le note, e il commento al testo biblico (la traduzione è nata dal confronto tra il testo ebraico-aramaico e quello greco). Per circa sei mesi della mia vita me la sono portata dietro in ogni dove. No, nonostante riconosca la predominanza dello spirito sul corpo, non ho avuto sei mesi filati di “estasi mistica” e furore da sacre letture! Dovevo semplicemente preparare l’esame di Esegesi Biblica e neotestamentaria, una bellissima disciplina che, detta in soldoni, cerca di indagare il testo biblico in modo critico e laico, come se si trattasse di una qualsiasi altra produzione letteraria (quindi si cercano di ricostruire origine, circostanze, fonti, autore, strategie narrative del testo mettendo da parte quella “sacralità” che lo vorrebbe intoccabile “Parola di Dio”!). Bene, per prepararmi dovevo studiare dieci libri della Bibbia, così ho accuratamente foderato con carta da pacchi la sgargiante copertina rossa della mia Bibbia e mi son rassegnata a metterla in borsa per leggerla nei tempi morti. Pensavo che la mia tattica avrebbe tenuto lontano curiosi e attacca-bottone, ma una Bibbia è una Bibbia, e anche ricoperta attira lo sguardo. Così una sera in treno mi son trovata seduta accanto due ragazze che invece di farsi gli affari loro hanno cominciato a sbirciare sopra al mio leggiadro libricino, e, convinte che io fossi sorda e/o troppo assorta nella lettura per sentirle si sono dette : « Questa qui è una Suora, legge la Bibbia… ma come si fa? Che noia…eppure sembra normale!! ». Ovvio che morivo dalla voglia di dir loro che la Bibbia non fulmina di santità chi la tocca, e può leggerla anche chi non fa parte di alcun ordine religioso. Poi, in realtà fare la spaccona non rientra nei miei modi di essere, ho lasciato il “festival delle apparenze” alle due signorine curiose e mi sono concentrata su parole di maggior spessore. Suor Betulla però è zelante e avida lettrice, finita quella vera ho trovato un’altra “Bibbia di Gerusalemme” con cui passare del tempo… questa sicuramente meno ingombrante… (in tutti i sensi!) e più terrena, seppur moolto significativa.
La terra promessa dove scorrono latte e miele è celebrata in questa raccolta di lussureggianti ricette intitolata, appunto “Jerusalem”. Nati ai due lati opposti della Linea Verde, i due autori tracciano l’inatteso profilo di una zona franca dove, da ben 4000 anni, convivono religioni, culture e tradizioni molto diverse (e troppo spesso in conflitto) tra loro: la cucina di Gerusalemme.


RISOTTO d’ORZO con FETA MARINATA
da “Jerusalem” di Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi
Ingredienti:
200 g di orzo perlato
30 g di burro
90 ml di olio di oliva
2 piccole coste di sedano tagliate in dadi di 5mm
2 piccoli scalogni
4 spicchi d’aglio, tritati in dadini da 2 mm
4 rametti di timo
1 foglia di alloro
1/2 cucchiaino di paprika affumicata
4 strisce di scorza di limone
1/4 di cucchiaino di peperoncino macinato
400 gr di pelati in pezzi
300 ml di passata di pomodoro
700 ml di brodo di verdura
1 cucchiaio di semi di cumino (io l’ho sostituito con un cucchiaio di sesamo)
300 g di Feta in grossi pezzi da 2 cm (in realtà ne basta anche un po’ meno)
2 cucchiai di foglie di origano fresco
Procedimento:
-Lavate bene l’orzo perlato sotto l’acqua fredda e fatelo sgocciolare. -Fate fondere il burro e 2 cucchiai di olio di oliva in una padella molto grande, e metteteci il sedano, lo scalogno e l’aglio, cuocendoli a fuoco dolce per circa 5 minuti (fino a che siano teneri). -Aggiungete l’orzo, il timo, la paprika, la foglia di alloro, la scorza di limone, il peperoncino, i pelati a pezzetti, il brodo e ½ cucchiaio di sale (non esagerata perchè la Feta è molto saporita). Mescolate. Portate a ebollizione, poi abbassate il fuoco e lasciate sobbollire 45 minuti rimestando di frequente affinchè il risotto non attacchi. Una volta pronto l’orzo deve essere tenero, e la maggior parte del liquido deve essere stata assorbita. -Durante questo tempo fate tostare i grani di cumino (io li ho sostituiti con il sesamo) in una padella asciutta per 2 o 3 minuti. In seguito schiacciateli leggermente conservandone qualcuno intero. Mescolateli delicatamente alla Feta con il restante olio d’oliva. – Una volta che il risotto è pronto, verificate il condimento, poi suddividetelo in quattro piatti. Guarnite con la Feta marinata e il suo olio, e qualche foglia di origano (eventualmente scorzette di limone).
Appunti:
-Il mio “Jerusalem” è in francese, questa è la mia libera interpretazione e traduzione del testo, ma libro si trova facilmente in italiano (forse un po’ caro 30 euro).
-Se usate l’orzo perlato (e non quello semplicemente decorticato) il tempo di cottura indicato è un po’ abbondante.
-Potete fare il soffritto iniziale con gli spicchi d’aglio interi invece che tritati, in modo che sia facile rimuoverli per servire il risotto, e non è un delitto fare il piatto solo con i pelati a pezzettoni senza mettere la passata!
-Il misto di sapori “agrumato e mediterraneo” vi stupirà con delicatezza, parola di Suor Betulla!!
Mi sono proprio ritrovata nell'intro di questo splendido post!Dopo 3 anni di dottorato in diritto ecclesiastico e canonico avevo sviluppato un rapporto viscerale con alcuni testi tanto da trasformare la mia borsa in una piccola sede distaccata della biblioteca vaticana ^_^ ! Trovo veramente interessante questa ricetta e il libro che descrivi mi ha proprio incuriosita! un abbraccio Sara
Cara Suor Betulla, per una volta mi trovi preparata ! La Bibbia di Gerusalemme io l'ho sempre sul comodino. Negli anni l'ho letta tutta e più volte. Ogni sera leggo qualche passo. Ottolenghi l'ho "incrociato" più volte nel forum di cucina che seguo da tempo: i miei gusti culinari restan molto occidentali. Le spezie sono il problema: non ve n'è una che mi gusti. Invece mi gusta sempre sempre leggerti ! Un bacione
Un piatto davvero particolare e saporito!!!! Mi incuriosisce molto!!
Un abbraccio
Be io preferisco di gran lunga la seconda delle tue letture bibbliche, sarò sicuramente più terrena e meno celestiale ma quel libro mi incuriosisce da morire, è vero è un pò caro ma ne ho sentito parlare benissimo e io adoro le divagazione territoriali in cucina e questa ricetta è fantastica. Pensa che ho appena trovato la paprika affumicata dopo mesi di ricerca!….bella coincidenza 🙂 La provo senz'altro, grazie mille per la ricetta. Un saluto, Angela
Questa Suor Betulla mi piace sempre di più :-). Io invece mi portavo dietro il Corano e la Bhagavadgita e la gente mi guardava in modo strano, poi allora ero anche un po' alternativa nel vestire quindi, ti lascio immaginare :-D. Interessantissima ricetta, come sempre. Siamo agli sgoccioli con il contest e mi pare che sia andato piuttosto bene :-))). Un bacione e a prestissimo!!
Ahahahah Suor Betulla….mi stai facendo spanzare dalle risate! Deve essere interessante come lettura…forse non adatta a tutti i momenti della giornata… la ricetta è super!! Complimenti!!!