
Non c’è vasetto che entri pieno nella mia cucina per uscire vuoto in direzione di una di quelle campane per il riciclo del vetro. Non ci riesco. Li lavo con cura, tolgo l’etichetta, li faccio asciugare mezza giornata a testa in giù su un canovaccio. Poi li metto in dispensa. Ho una piccola dispensa per alimenti, farine, scorte…e una dispensa del vetro (vasetti, bottiglie, ciotoline). Potrebbero sempre servire, mi dico! Certo, poi quando faccio la marmellata voglio i vasetti tutti uguali, e i tutti tappi nuovi….ma questo non mi impedisce di alimentare un mio “fragile e trasparente regno del vetro” al grido di: “io gli spaiati non li butto”.
L’altro giorno ero in una di queste fasi di sistemazione vasetti: se ne erano accumulati parecchi sul davanzale quando il vento ha fatto sbattere la finestra aperta. Il tintinnio sul pavimento preannunciava catastrofi, invece non se n’è rotto neanche uno! In coda al rumore una voce è uscita dallo studio: “prima che il vetro diventi bene rifugio possiamo eliminarne qualcuno”? Ci sommergeranno!
I miei vasetti armati di tappi e guarnizioni attaccheranno i bipedi della casa o mi saranno eternamente grati per averli risparmiati da un destino di frantumazione e fusione certa?? Principessa di un già vasto regno inutile e trasparente la stessa sera sono tornata dalla spesa con nuovi sudditi fedeli.
Incredibile, ma anche nel mio supermercato di provincia sono arrivati i vasetti per la vasocottura! Sì, lo so, nel resto del mondo la moda è quasi passata, ma almeno non ho dovuto ordinarli su Amazon: come facevo a dire alla dolce metà che avrei speso una trentina di euro in vasetti di vetro VUOTI?

I vasetti per la vasocottura sono in vetro pirofilo con un coperchio in vetro, una guarnizione in gomma e due ganci in metallo. Esistono in diverse forme e dimensioni (da 150 ml a 1 litro), e hanno prezzi molto molto variabili a seconda del posto dove si acquistano (il minimo che ho visto in giro è 2 euro per quelli da 290 ml -completi di tappo, guarnizione e ganci- poi stranamente il prezzo è inversamente proporzionale alla capacità perché quello da 1 lt costa 3 euro).
Attenzione però perché non per tutti i tipi di vasocottura sono necessari questi vasetti speciali, che rimangono comunque abbastanza difficili da reperire! In alcuni casi vanno benissimo barattoli per conserve, o vasetti di recupero della marmellata!
Dunque facciamo un po’ di chiarezza. “Vasocottura” è una denominazione generica che indica in realtà diversi metodi di cottura, tutti, ovviamente, accomunati dal vaso in vetro nel quale si cuociono gli alimenti. É un metodo molto amato dall’alta cucina, perchè le basse temperature e l’ambiente chiuso del vasetto permettono una concentrazione di sapori straordinaria. In pratica il cibo cuoce immerso nei propri succhi…senza dispersioni di nutrienti e aromi: un sistema eccellente per fare risaltare la qualità delle materie prime!

1. Vasocottura in forno a secco
-Nel vasetto – chiuso con il coperchio privo di guarnizione – gli alimenti sono coperti da un liquido (vino, brodo, latte olio) e poi infornati. É un sistema perfetto per le carni, perché la cottura abbastanza lunga (mediamente 2 ore) a temperatura relativamente bassa (150°) in un liquido le rende tenerissime e saporite.
-Usati senza coperchio il vasetto è un sostituto perfetto (e un po’ più curioso) di stampini d’alluminio e cocottine in ceramica per i dolci. La cosa più sensata è continuare a usare gli stampini per le preparazioni classiche, mentre questi vasetti sono consigliati in tutti i casi in cui il dolcino va conservato: si cuoce in forno senza coperchio, poi appena si sfornano i vasetti li si chiude in modo che si crei il vuoto al suo interno. In questo modo il dolce si conserverà diversi giorni fuori dal frigo (ricordate le famose “torte in barattolo” che impazzavano nel web qualche anno fa? Questi vasetti sono l’ideale!).

2. Vasocottura in forno a bagnomaria
-In una teglia si mettono due fogli di carta scottex, si sistemano i vasetti chiusi ma senza guarnizione, e si aggiunge acqua bollente (3 cm circa, ma dipende dalla capacità del vaso). Infornati (forno statico) a 130° questo è un sistema di cottura delicatissimo per pesce (10/15 minuti) e verdure.

3. Vasocottura sul fuoco a bagnomaria
-I vasetti chiusi con coperchio e guarnizione vengono immersi in una teglia di acqua scaldata sul fornello e prossima alla bollitura. Simile alla cottura a vapore questo sistema è il più adatto alle uova, alle verdure e alla frutta fresca. Ha il vantaggio della delicatezza, e permette di prendere confidenza con questo metodo perché sul fornello si può controllare con più facilità il grado di cottura degli alimenti. Inoltre, con la bella stagione, non accendere il forno è un vantaggio ulteriore. Io ho usato questo terzo metodo per la mia ricetta di oggi.

4. Vasocottura in microonde
Se avete passato le notti a guardare e riguardare “Accademia Montersino” su Alice sapete di cosa parlo. Lo chef Luca Montersino, a cui probabilmente si deve il merito di aver fatto conoscere al grande pubblico questa tecnica, utilizza spesso la vasocottura in microonde (mitica la ricetta della Zuppetta di pesce e cannellini che si trova anche a pag. 99 dell’omonimo libro). Lui però prima di mettere il vasetto nel microonde lo mette sottovuoto. Questo passaggio risulta difficile da fare in casa. Nel web si trovano adattamenti di queste sue ricette che evitando o dribblando questo passaggio in diversi modi, e pare che la ricetta funzioni benissimo anche senza sottovuoto… io però a casa senza sottovuoto professionale non mi sono ancora lanciata in questa “Vasocottura del Quarto Tipo”… 😉
N.B: la vasocottura arroventa i vasetti. Per cui occorre maneggiarli con molta cura! Eventualmente ci si può dotare di questo fantastico aggeggino che io uso anche per la sterilizzazione dei vasetti e, in generale per manipolare barattoli bollenti.


UOVO E ASPARAGI IN VASOCOTTURA
Ingredienti:
un disco di pane carasau
4 uova freschissime e di ottima qualità
un mazzo di asparagi (considerate 4 punte per commensale + qualche rondella di gambo)
olio extravergine di oliva
sale nero di cipro macinato fresco
sfoglie di Raspadura*
+un vasetto per vasocottura da 290 ml per ogni commensale
Procedimento:
-Mondare gli asparagi e cuocerli a vapore per 8 minuti circa (oppure sbollentarli in acqua bollente per 3 minuti). Scolare, fare raffreddare in acqua e ghiaccio. Dividere le punte e tagliare i fusti a rondelle.
-Mettere due dita d’acqua in una teglia di acciaio inox adatta a contenere 4 vasetti (si può sostituire con una casseruola).
– Per ogni vasetto sbriciolare un quarto del disco di pane carasau. Disporre queste briciole sul fondo e condirle con un filo di olio extravergine.
– Sistemare sul pane qualche rondella di asparago, e le punte. Rompere un uovo in ogni vasetto, facendo attenzione che il tuorlo rimanga intero. Condire con sale nero e pepe. Chiudere i vasetti con guarnizione, coperchio e ganci.

-Immergere nella teglia due fogli di carta da cucina, in modo che i vasetti non traballino durante la cottura. Sistemare delicatamente i vasetti nell’acqua appena bollente. Il livello dell’acqua deve superare di poco quello dell’uovo nel vasetto. (magari fate le prove con l’acqua fredda per rendervi conto della quantità di liquido necessaria).

-Cuocere per circa 15 minuti, o comunque sino a che l’albume non sia ben rappreso e il tuorlo non abbia raggiunto la consistenza desiderata.
-Estrarre con attenzione i vasetti dall’acqua, tirare la guarnizione, tenendo ben saldo il tappo del vaso. Completare l’uovo con qualche sfoglia di Raspadura lodigiana e servire.
*La Raspadura è un tipico grana lodigiano che viene lavorato a mano con una lama in modo che dalla giovane forma si ottengano delle soffici sfoglie di formaggio. Sembra che questa lavorazione caratteristica sia dovuta a forme di grana non perfettamente stagionate che il padrone della cascina faceva “raschiare” ai suoi casari: la raschiatura era data ai contadini. Da piatto poverissimo e rustico (tipico nelle osterie la domenica) la Raspadura è diventata un formaggio ricercato, scenografico e particolare!
Wow, ci hai aperto un mondo sulla vaso cottura… Una lettura davvero interessante!
Anche noi teniamo quasi tutti i vasetti di vetro, dopo averli passati in lavastoviglie, fanno sempre comodo!!
Allora da ora in poi aguzzeremo la vista per vedere se troviamo questi vasetti speciali 🙂
Buon 2 giugno, un bacione!
Mi sento pienamente rappresentata dalla prima parte del post! Non ne butto uno… qualche giorno fa ero da mia madre, ne ho visto uno -carinissimo- da yogurt poggiato in giardino pronto per finire del secchio del vetro, inutile dire che pure quello mi sono presa 😀
Riguardo alla vasocottura, grazie per tutte le spiegazioni, mi sono state molto utili tanto più che ultimamente anche io sono riuscita a mettere le mani sui preziosi barattolini Weck, no, non sono arrivati quaggiù 😀 Li ho comprati in Germania, a prezzi irrisori tra l'altro XD Ora grazie a te saprò come usarli al meglio 😉
Buona festa della repubblica
AngelaS
Come ti capisco, anche la mia collezione di vasetti sta perdendo il controllo e non so più dove nasconderli..ma a questi non avrei resistito!!! Non sono ancora riuscita a trovarli ma ti garantisco che appena li trovo non me li farò mancare!!! Sono davvero straordinari e dopo le tue dettagliate spiegazioni (ed i fantastici disegni) li voglio con tutta me stessa!!!!
Golosissima anche la ricetta, in perfetto stile primaverile e con un abbinamento per il quale vado matta 🙂
Buona serata cara e a presto <3
Ah la vasocottura è ormai fuori moda?! Pensa che per me è ancora una novità tutta da provare!! Anche io ho trovato da poco i vasetti ma ancora non ho avuto modo di provarli…e chissà se ci riuscirò mai! 🙂
Mi piacerebbe tanto cuocerci la carne…me la immagino tenerissima!!
Un abbraccio,
Alice
Grazie dolci pancettine! Sono contenta che il mio post sia una lettura interessante: avevo voglia di schiarirmi le idee su questa vasocottura e ho condiviso qui appunti e esplorazioni! a presto amiche del vetro!
Giammai!!! I vasetti dello Yogurt non si possono buttare…sono talmente fotogenici che se ne può sempre fare qualcosa di bello! Questi barattolini della Weck sono il santo grall di ogni foodblogger!!! un abbraccio grande cara Angela, sono contenta di esserti utile!
Carissima Consu…i mitici vasetti Weck sono terribilmente belli, ma, come ho scritto non sono assolutamente necessari: se cerchi nel web ci sono tantissimi esempi di vasocottura con i barattolini Bormioli!! (comunque spero proprio che tu li trovi presto…sono sicura che con le tue adorate verdure, – e anche i con i lievitati- ci faresti magie)! a presto
Dai proprio fuori moda no…però volevo sottolineare la mia capacità di arrivare sempre un po' tardi!!! Ho i miei tempi…anche per le sperimentazioni culinarie 😉 Confesso che la carne sott'olio è il prossimo passo…però nel vaso grande, da un litro….Vediamo cosa ne viene fuori! Se l'esperimento riesce apparirà su questi schermi! a presto carissima
Bellissimo articolo 🙂 Anche per me la vasocottura si è rivelata una novità.
Da un pò di tempo ne ero incuriosita, ho letto ricette ed articoli vari in rete poi…mi sono lanciata 🙂
Ho ordinato sul sito di Detercart dei bellissimi e "panciutissimi" vasi per la cottura in vetro ed ho sperimentato alcune ricette: Pomodori ripieni di riso su letto di patate (il classico piatto romano ma…sotto vetro), la Parmigiana di melanzane, il Curry di verdure…
Risultati sorprendenti per ricette sane e d'effetto.
Devo ancora caricare le ricette sul Blog (www.monicucci.altervista.org). Appena on line ti mando il link.
Ciao cara e grazie per il tuo articolo 🙂
Monica
Mi sono appena arrivati acquistati direttamente dal sito ufficiale, erano partiti lunedì dall' Olanda! Perfettamente integri, imballati in maniera anche eccessivamente scrupolosa. Li ho acquistati perché necessito di vasi completamente e perfettamente sterilizzabili per i grani di yogurt(o kefir..bah), quattro da 1,7l e 12 da 165ml, visto che i primi 2 da 1/2l non mi bastano già più.. Facendo benissimo i conti, con guarnizioni e ganci e tutto, comprese le spese di spedizione ho risparmiato un sacco piuttosto che acquistarli al dettaglio! Sono troppo contenta!!!
Visto che quelli da 1/2l non li userò più per lo yogurt, li adibirò alla vasocottura, che praticavo già sporadicamente, anche in lavastoviglie. Non escludo di acquistarne altri in seguito, perché sono bellissimi come contenitore da portata in caso di ospiti. Oltretutto, girando nel web, qualcuno li ha usati come bomboniere di nozze, magari pieni di torta!
Grazie per l'articolo!
Buongiorno a tutti. Per la vasocottura va benissimo qualsiasi tipo di barattolo, anche quelli della marmellata con il tappo metallico. E’ nel Sud-Ovest della Francia che ho imparato a preparare il foie gras e il confit de canard (2 ore di cottura nella pentola a pressione e si riducono i tempi di cottura del sistema a bagnomaria della metà), i fagioli al fiasco e tante altre cose. Attenzione, che se si vogliono conservare è meglio non riciclare le guarnizioni (e anche i tappi metallici si trovano nuovi nelle mesticherie)