Cari amici, con viva e vibrante soddisfazione vi annuncio che oggi questo piccolo blogghino compie ben 5 anni! Non mi piacciono mai i bilanci, tirare le somme, e fare tutte quelle cose che fanno assomigliare la vita a un foglio di partita doppia con le colonnine “dare” e “avere”! Preferisco dirvi che curare questo angolino di cucina, letture e girovagamenti è un grandissimo piacere, così come lo è ricevere i vostri commenti (ai quali rispondo -ahimè- con bibbliche differite), e sapere che le mie parole e i miei racconti se ne vanno per il mondo arrivando spesso molto più lontano di quanto io stessa potessi immaginare. Un grazie di cuore, doveroso e sentito, a tutti voi affezionati lettori (anche a quelli timidissimi, che poi mi scrivono privatamente), e un grazie grandissimo a mio marito e alla mia famiglia (sostegno e fonte di mille assurde idee). Sì, in realtà so che dovrebbero essere loro a ringraziarmi, perché mi sono resa conto che con i miei post strampalati fornisco un’ inesauribile miniera per le conversazioni fàtiche (ciance) di tutti evitando di andare a parare sul meteo)! 😉 Oggi però sono buonissima, sorvolo su questo piccolissimo dettaglio e abbraccio tutti quelli che mi hanno aiutata a realizzare il mio piccolo grande sogno: scrivere storie ( di cucina, di montagne, e soprattutto di persone straordinarie).
E dopo tutto questo “zucchero&miele” un’importante comunicazione di servizio: non sia mai che in casa Betulla ci sia un compleanno senza una degna festa. Per cui tenetevi pronti, per fine mese è in arrivo un bellissimo contest a tema per celebrare degnamente il lustro del #Betullablog! Siete curiosi vero???
La torta (anche quella non poteva mancare), è invece legata al mio di compleanno. Dunque, finalmente dopo anni di suggerimenti neanche troppo velati, ho ricevuto uno stampo per ciambelle della Nordic Ware. Dovete sapere che questi stampi hanno generalmente un prezzo abbastanza proibitivo (sui 50 euro), ma vista la forma dei dolci che si ottengono, la fattura di qualità, e l’alone mistico che in Italia circonda ogni cosa a stelle e strisce, sono diventati un vero cult: il sogno proibito di ogni foodblogger. Ecco, finalmente possiedo anche io il mio Nordic Ware (e questo non è un post sponsorizzato, perchè l’azienda ha venduto più di 70 milioni di forme per ciambelle nel mondo e non ha bisogno del mio misero contributo!).
E finalmente in possesso della Carabattola Major, ho pensato che questo anniversario dei 5 anni di blog potesse essere l’occasione migliore per testare la validità del mio “sogno americano” in alluminio pressofuso. Naturalmente questa decisione ha scatenato una ricerca infinita, e uno scartabellamento estenuante tra blog americani, libri e foglietti di appunti. Che torta fare in questo stampo così bello ed elegante? Queste forme in alluminio dette “bundt pan” sono perfette per realizzare le famose “bundt cake”, peccato che il termine copra un genere di dolci quanto mai vago e indefinito (traducibile infatti con un generico “ciambella”). Insomma, nessuna ricetta sembrava adatta al mio stampo, così ho finito, come sempre, per lasciare perdere le mille interpretazioni moderne del soggetto, per andare direttamente alla fonte (bacucca ça va sans dire!). Mi sono documentata un po’ sulla ditta produttrice e sul loro sito ho scoperto una di quelle storie di caparbietà, testardaggine e sogni che tanto mi incuriosiscono. Dotty e Dave, moglie e marito fondano nel seminterrato di casa in Minnesota (1946) una piccolissima attività di articoli casalinghi specializzati nella cucina scandinava (da qui il nome “Nordic Ware”). Dopo gli esordi piuttosto modesti il successo arriva quando tale Ella Helfrich nel 1966 vince il secondo posto nella prestigiosa competizione Pillsbury Bake Off con una torta cotta proprio in uno stampo della Nordic Ware. Ora secondo voi, come si chiamava questo dolce? Naturalmente Tunnel of Fudge e il dolce ebbe una così grande fortuna che praticamente tutte le famiglie americane comprarono una di quelle adorabili teglie per prepararla. No. Non potevo fare nessunaltro dolce nel mio agognato stampo. Dovevo per forza cominciare così…
P.s: la ricetta originale la trovate un po’ ovunque. Io ho seguito quella pubblicata sul sito della Nordic Ware, e mi sono aiutata con le indicazioni contenute in questo blog (fate sempre attenzione a controllare la capacità del vostra teglia, la mia è 10 cup). Al momento della conversione delle misure mi sono però resa conto che avrei ottenuto una mega ciambella un po’ troppo americana, e un po’ troppo dolce. Così ho “betullizzato” la Tunnel of Fudge diminuendo sensibilmente burro e zucchero e utilizzando le mandorle da pelare al posto delle noci pecan. La caratteristica di questo dolce è appunto quel cuore “fondente” e morbido della ciambella (Fudge), per cui siate rigorosi con la temperatura del forno (160°) e precisissimi sul tempo di cottura (non oltre i 55 minuti). Ovviamente in questo caso “la prova stecchino” è del tutto inutile, per cui dovete fidarvi ciecamente della signora Ella Helfrich, e anche di questo glorioso stampo che contribuisce in maniera determinante alla riuscita del dolce in puro “american style” (dopo l’uso mi rendo conto che il costo elevato del Bundt Pan è comunque giustificato dalla resa).
E quindi, Buon Compleanno cara Betulla, dolcezza, cuore tenero e buone letture portano davvero molto lontano!
Tunnel of Fudge
- 200 g burro a temperatura ambiente
- 300 g zucchero semolato
- 50 ml olio di mais
- 50 g zucchero a velo (non vanigliato)
- 280 g farina 0
- 90 g cacao amaro in polvere
- 200 g mandorle da pelare
- 6 uova intere (medio piccole)
un pizzico di sale, eventualmente aromatizzare con i semi di mezza bacca di vaniglia e due cucchiai di Rum
burro, farina e cacao amaro per lo stampo
Per la glassa:
- 40 g cacao amaro
- 40 g zucchero a velo
- 100 ml di latte fresco intero
- Preriscaldare il forno a 160 gradi. Imburrare l’interno dello stampo con burro fuso (usare un pennellino da pasticceria), e cospargere di cacao miscelato a farina (un cucchiaio e un cucchiao). Rimuovere l’eccesso di polveri capovolgendo lo stampo e tenere da parte. Su un tagliere tritare le mandorle e tenerle da parte
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Preparare il dolce: in una ciotola molto capiente, mescolare il burro a temperatura ambiente e lo zucchero semolato fino ad avere una crema montata e molto soffice (usare lo sbattitore elettrico a due fruste). Aggiungere poi le uova 1 alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta. Unire l’olio di mais, poi gradualmente lo zucchero a velo. Incorporare poco a poco la farina setacciata, il cacao, le mandorle precedentemente tritate ed eventualmente gli aromi (vaniglia e Rum).
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Trasferire a cucchiaiate il composto nella teglia imburrata e infarinata. Livellate bene l’impasto, e quando avrete finito non mancate di battere la teglia sul tavolo (mettete sotto tagliere e un canovaccio da cucina), in modo che le bolle d’aria escano dalla pasta).
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Cuocere in forno caldo (statico) per 55 minuti esatti.
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Dopo la cottura il dolce deve riposare per circa un’oretta su una gratella per dolci. Solo una volta trascorso questo tempo potrete capovolgerlo direttamente sul piatto di portata: si staccherà immediatamente, con grande facilità.
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Preparare la Glassa: in una piccola ciotola mescolare lo zucchero a velo con il cacao amaro (setacciare entrambi). Utilizzare una frusta e aggiungere poco per volta il latte (io ho indicato 100 ml, ma procedete a cucchiaiate). Dovrete ottenere una glassa molto lucida, ma comunque abbastanza densa, perchè nelle scanalature della torta dovrà scendere lentamente a grosse gocce.
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Quando il dolce si sarà ben raffreddato decoratelo facendo cadere la glassa nelle scanalature del dolce con un cucchiaino.
Se per caso volete fare la ricetta originale ricordate che le “Cup” vanno convertite in maniera diversa per ogni ingrediente (una cup di burro è pari a 230 g, ma una cup di farina consiste in 125 g, e così via…).
Roberta massa dice
Io ti adoro ?e
prrima o poi riuscirò a conoscerti veramente e scambiare con te tante parole, su pentole, animali da cortile ed erbette. Nell’attesa un grande augurio per il tuo blog che festeggia il quinto anno e grazie per questa bella ricetta con tanto di storia della quale mi sono già innamorata e ti svelo che anch’io sogno stampi nordic?. A presto Betulla❣️
Betulla dice
Grazie cara Roberta, stai tranquilla che presto ci incontreremo: ho messo il tuo nome su un bel post-it giallo, con il buon proposito di non rimandare più il nostro rendez vous di chiacchiere e dolci!Un abbraccio grande…
Elisabetta dice
Direi che per inaugurare la Carabattola Mayor non potevi che fare questa ciambella super golosa con una bella storia di sogni che si realizzano alle spalle.
Tantissimi auguri per il blog. Inutile dire che la ricetta l’ho già salvata per quando avrò anch’io la mia carabattola Mayor 😉
Un abbraccio
Betulla dice
Grazie Elisabetta, fa un po’ impressione 5 anni, è tantissimo tempo -ricette-dolci e sogni (e carabattole). Ma vedo che i miei desideri somigliano a quelli di tante altre gentili fanciulle…è un conforto! Grazie per essere passata di qui!
pamela dice
Ommiodio che goduria questa torta! ?
Io seguo il tuo blog proprio perché ‘parli’di cibo e tradizioni, non solo di ricette. Augurissimi e mille di questi giorni ?
Betulla dice
Grazie mille cara Pamela…tante volte dietro alle ricette ci sono mondi incredibili e mi fa davvero piacere che ci sia qualcuno capace di apprezzare !!! un abbraccio…
Paola dice
bellissima,anche io ho quello stampo in silicone però,più economico,ma bello uguale,complimenti
Betulla dice
Ciao Paola! Sì come ho scritto non era un post pro-Nordic Ware o con fini pubblicitari. Naturalmente la prima cosa che mi ha colpito è la forma dello stampo, poi la storia dell’azienda e del dolce mi hanno talmente incuriosita che si sono trasformati nel soggetto dell’articolo… Insomma, è la forma del dolce quella che colpisce… qualunque sia il materiale in cui il dolce è cotto (quindi sono sicura che anche la tua forma in silicone è fonte di grandi soddisfazioni!). Grazie mille per essere passata di qui…
Alice dice
Auguri Betulla cara! Non poteva esserci torta più degna per questo anniversario, e come sempre tu aggiungi quel tanto di storia e di anima che rende viva una ricetta.
Gli stampi della Nordic Ware li sogno anche io ma finora non ho avuto coraggio a investire la cifra…forse potrei regalarmela anche io per il compliblog? Ho coperto che i nostri pargoli sono coetanei… 😀
E ovviamente aspetto il tuo constest, curiossissima…
Un abbraccio,
Alice
Betulla dice
Alice cara…direi che i 5 anni di blog sono una gran bella occasione per regalarsi uno stampo del genere (certo, l’investimento è di una certa consistenza…ma anche i dolci che otterrai). Noi fanciulle abbiamo sempre bisogno di coccolarci un po’ no? Mi fa molto piacere che apprezzi i miei racconti, e sono sicura che anche il contest ti piacerà…spero proprio che riuscirai a partecipare! a presto!
Silvia dice
1. Fare la torta
2. Farsi regalare la “pan” per Natale
3. Rifare la torta
4. Cancellare femminismo, parità dei sessi e qualche decennio di storia e diventare una casalinga americana degli anni 50! ??? Perché io non sono impressionabile…
Una storia bellissima, che mi ricorda quella della Chiffon Cake!
Auguri! ?
Betulla dice
Sei troppo forte, il punto 3 dei tuoi buoni propositi è il più simpatico: significa che il mio post era davvero suggestivo…Sto ancora ridendo! Comunque grazie per i complimenti (la chiffon è un mio cavallo di battaglia -specie per i compleanni- devo decidermi a farci un bel raccontino! 😉
adriana dice
ciao Betulla, volevo cimentarmi nella tua ricetta ma negli ingredienti non leggo il numero di uova, la ricetta originale parla di 6 uova large ma leggendo che tu hai in parte modificato sicuramente saranno inferiori.
grazie e complimenti per il tuo blog
saluti
adriana
Betulla dice
Ciao Adriana, ti chiedo scusa per la svista. Le uova sono sempre sei, io ho modificato la quantità di zucchero, ma le uova sono sempre sei (non large ma medie/piccole). Mi spiace moltissimo per questa dimenticanza, ma erano i miei primi esperimenti con le schede ricette, e devo aver fatto qualche pasticcio, ora correggo immediatamente. Fammi sapere se la torta ti piace, e se hai altri dubbi su procedimento&C. scrivimi: oggi sono al pc per lavoro tutto il giorno. Grazie per i complimenti, un abbraccio…
Sonia dice
Betulla scusa ho visto in ritardo ma gli auguri te li faccio lo stesso, auguri buon compleblog meravigliosa creatura, ho avuto la fortuna di conoscerti e posso dire che sei ancora più più più tutto, trovo il tuo post affascinante come tutti i tuoi racconti, continua così non cambiare mai dolcissima, ti abbraccio con affetto e ti mando un bacione
Santa dice
Scusami, leggo farina 0,ma x i dolci non si usa la 00?
Betulla dice
Buona sera Santa. Sì, in genere in Italia per i dolci usiamo la farina 00, ma siccome nella ricetta originale americana è indicata la “all-purpose flour” la farina che ho indicato è la 0. Per la traduzione corretta degli ingredienti ho usato questa comoda pagina di Laurel Evans che in più occasioni specifica appunto come la “all-purpose” corrisponda in realtà alla farina italiana 0 http://unamericanaincucina.com/ingredienti/
Io ho voluto fare il dolce “filologicamente corretto”, e ho indicato gli ingredienti che ho usato davvero, ma sono sicura che se anche dovesse usare la farina 00 il dolce verrà bene ugualmente! (Siamo abituati a classificare le farine in rapporto alle lievitazioni + o – glutine, ma qui la questione è semplicemente il grado di raffinatezza)! Spero di esserle stata utile. Buona serata!
Santa dice
Buongiorno… grazie per le dettagliatissime delucidazioni, ma ho ancora qualche perplessità sull’esecuzione della torta. Tra gli ingredienti compaiono 50 ml di olio di semi di mais, ma nn è specificato quando inserirli. Inoltre ho avuto difficoltà con la glassa… bisogna portarla a temperatura? Mi è venuta molto liquida! Grazie anticipatamente x l’attenzione.
Betulla dice
Gentile Santa, ringrazion lei: purtroppo l’uso della scheda ricetta mi ha creato moltissimi problemi, e come già successo per le uova devo aver fatto qualche pasticcio. Al primo aggiornamento tecnico la rimuovo e torno ad inserire la ricetta nel testo. Ad ogni modo le chiedo scusa per la svista, ora ho corretto: l’olio andava inserito dopo le uova (con l’elemento liquido degli ingredienti). Quanto alla glassa va preparata a freddo, aggiungendo il latte poco per volta, fino ad avere la consistenza desiderata, comunque abbastanza liquida da colare e fare facilmente la decorazione (se ha usato lo stampo con le scanalature). Nel giro di qualche ora sla glassa tende a rapprendere un pochettino! Spero comunque che il dolce le sia piaciuto. Grazie davvero per la segnalazione!
Santa dice
Devo ancora assaggiarlo, ti farò sapere!Ancora una domanda, perdonami, le mandorle io le ho polverizzate, ma mi è venuto il dubbio che andassero messe a piccoli
pezzi!
Betulla dice
Cara Santa, chiedo scusa se rispondo in ritardo, ma questa mattina ero in viaggio senza internet. Nella ricetta originale pubblicata sul sito della Nordic Ware la frutta secca è tritata abbastanza grossolanamente (nella ricetta c’è un generico “chopped”, ma nella foto si vede qualche pezzetto che rimane nella sezione della torta tagliata). Per questo io ho indicato di tritare le mandorle a mano su un tagliere, proprio perché rimangono comunque un po’ più grosse che con il robot. In ogni caso è semplicemente una questione di rusticità o meno del risultato finale, e non di sapore (dipende solo se si amano o meno i pezzetti più consistenti e croccanti sotto i denti). Come ho scritto nel post è comunque un dolce americano al 100%, anche se in questa mia versione ho cercato di addomesticarlo un pochettino ai gusti più europei. Spero che nel frattempo ci sia stato l’assaggio del dolce 😉 a presto!
Santa dice
Ciao Betulla, solo ora sono in grado di soddisfare la tua richiesta….la torta è piaciuta moltissimo, ha riscosso tanto successo… la rifarò sicuramente… grazie mille x averla condivisa!
Angela dice
Cmq Betulla ,bellissima torta,ma nn si mette il lievito?
Betulla dice
Ciao Angela! grazie mille per essere passata a trovarmi! Sì, la torta è senza lievito, come da ricetta originale che puoi leggere in inglese sul sito della Nordic Ware. ti metto il link qui di seguito perchè è una miniera di ottime ciambelle americane. Questa in effetti ha una consistenza piuttosto compatta, anche se comunque rimane bella umida! Buoni dolci! https://www.nordicware.com/recipe/tunnel-of-fudge-cake/