
Ve li ricordate i miei TourMarché? Bene, oggi seconda tappa: partiamo con una principessa e finiamo al mercato. Principesse, amanti e regine sono una delle mie tante e bizzarre passioni. C’è chi ha l’uncinetto, chi le parole crociate, chi Beatiful in tv e chi si fissa in testa gli alberi genealogici delle case regnati europee. La dolce metà si indigna sinceramente ogni volta che nel discorso c’è una goccia di sangue blu, ma questo mio interesse diciamo “monarchico” è dovuto all’attrazione fatale per i fasti del passato e al fatto che io posso coltivarlo in una libera e democratica repubblica (quindi non ammiro corone, ma ficcanaso leggiadramente nella vita di chi le porta-va).

Dunque, qui sopra potete ammirare un ritratto di Maria Cristina di Francia. Lei apparteneva al genere piuttosto raro di principessa-tosta, nel senso che la sua vita si è scontrata e intrecciata con quella della città di Torino in maniera interessantissima e indelebile. Sposa bambina la chiameremmo oggi, perché appena tredicenne arriva a Torino direttamente dal Louvre (10 febbraio 1619), per sposare Amedeo I di Savoia. Figlia del Re di Francia Enrico IV e di Maria de’ Medici, sorella del futuro Luigi XIII, la piccola principessa francese in Piemonte diventerà Duchessa e poi addirittura reggente del regno. Quattrocento anni dopo la sua sensuale bellezza, i suoi gusti e le sue scelte politiche rimbalzano ancora da una parte all’altra della città che l’ha accolta. Lei è la Madama numero uno, nel senso che i torinesi cominciarono a chiamarla “Madama Reale“, e da allora il nomignolo affibbiato ad una donna delicata e tenace ha vestito piazze, palazzi e strade di Torino.
Quando ho cambiato casa e sono andata per la prima volta al mercato di Piazza Madama Cristina io pensavo ai pizzi luminosi e impalpabili del suo abito, pensavo ai nostri rapporti con i luoghi, e a quanto influisce in questo il modo di definirli. Prima per me Madama Cristina era una curiosa principessa francese dai costumi raffinati, quanto criticati e licenziosi. Poi è bastato traslocare per addomesticare quel nome e trasformarlo in un luogo quotidiano e famigliare, colorato e rumoroso: il mio mercato preferito!



La regola aurea del “nomen omen” lascia anche qui il suo segno, cioè questo è un mercato più piccolo e curato rispetto ad esempio al babelico caos di Porta Palazzo. Nonostante le dimensioni contenute ci si trova di tutto, frutta e verdura, i prodotti dei contadini e delle aziende agricole della vicinissima collina (via Galliari), tessili e abbigliamento, qualche banco di casalinghi e altri di merce usata (chincaglierie, libri e vintage). I prezzi sono mediamente più alti che in altri mercati torinesi, ma alla qualità dei prodotti generalmente molto buona, si aggiunge il vantaggio indubbio della comodità: parcheggio, rapidità e ottimo assortimento! Ah, dimenticavo la cosa più importante: questo è un mercato di quartiere, per cui sono “di quartiere” anche i rapporti umani, nel senso che dopo un po’ che chiedi alla verduriera la borragine più bella, lei te la tiene da parte e il giorno dopo vuole sapere se le foto sono venute bene e se hai pubblicato i ravioli sul blog. Oppure il fruttivendolo ti regala una manciata di noci pecan perchè le ha prese da poco e ne è entusiasta, o, ancora, mentre compri una zucca il contadino ti aggiorna sui suoi incontri mattutini con una lepre golosa che gli rosicchia i “fiori per frittata”. Insomma se volete sapere qual è il mio sabato del villaggio quando sono a Torino eccolo: spesa lenta e vagabonda al mercato di Piazza Madama Cristina e Corriere della Sera+IODonna (che per me è l’unica rivista femminile che si meriti questo nome e cioè che meriti di essere letta).





Il mercato di Piazza Madama Cristina è il cuore pulsante (diurno e commerciale) del quartiere di San Salvario. Intorno all’area del mercato si trovano una serie di negozi tradizionali e cioè utili, dal macellaio al panettiere, parrucchiere, bar, libreria, aperti anche il pomeriggio quando il mercato non c’è (qui non è ancora arrivata la serie globalizzante di negozi identici intimo-profumi-bigiotteria-fintaerboristeria che asfissia tutti i centri storici delle nostre città). Il mercato si trova sopra ad un grosso parcheggio e sotto a delle tettoie (quindi al riparo dalle intemperie). Le stesse tettoie lo rendono poco fotogenico, perché anche in un bel giorno di sole le foto sono scure, quindi perdonate i miei scatti ombrosi, ma sappiate che le bancarelle ci sono anche in caso di maltempo!
Buon Mercato
La vostra Betulla…

Mercato di Piazza Madama Cristina (Torino)
Lun/Ven 8-14
Sabato tutto il giorno
Domenica chiuso

Che bello questo interesse per i reali e per i mercati!! 🙂 A Torino ci sono venuta tutti i giorni per diversi anni, quando studiavo, ma non mi sono mai soffermata nei mercati, purtroppo. Da tempo però mi riprometto di fare un giro almeno a quello di Porta Palazzo. Grazie per questo bellissimo post! 😉
conosco quel mercato e anche quel baruciu all'angolo. Hai fatto un bellissimo reportage e il tuo racconto scorre via che ti leggerei per ore .-) buona domenica e buon tour cara Betulla!
amo andare al mercato e perdermi tra i banchi di frutta e verdura…Torino non l'ho mai visitata ma da anni è una di quelle mete sempre menzionate per un bel week-end!
se un giorno ci verrò ti chiamo e ci troviamo vero in questo mercato bellissimo?!