Cercando su Google “Tiramisù” in pochi secondi si ottengono 7.180.000 risultati (e probabilmente altrettante ricette). Nessuno, a questo punto, credo sentisse la necessità anche della mia di ricetta, che definisco elegantemente “casalinga” per non dire arcaica, rustica e superata (è addirittura con uova crude, e senza panna)!!! Oltre all’amore sconfinato per i dolci bacucchi, la pubblico proprio oggi perché è un dolce/monito, nel senso che è un dolce che mi ricorda di non dare mai nulla per scontato. Quando ero piccola, pur essendo cresciuta nel benessere degli anni ‘80 in una famiglia a cui non è mancato mai nulla di necessario, mia mamma non possedeva lo sbattitore elettrico a due fruste necessario per montare velocemente a neve gli albumi. Così ogni volta che in casa volevamo preparare il golosissimo Tiramisù io andavo a piedi a chiederlo in prestito ad una zia (e poi, nella stessa giornata glielo riportavo). Questo “andirivieni” dello sbattitore elettrico, non faceva che aumentare la ritualità della sua preparazione, e probabilmente anche la bontà stessa di un dolce che durante tutta l’infanzia mia e dei miei fratelli ha rappresentato una preziosa, attesissima, eccezione. Ed è rimasto tale anche quando un giorno la zia mi ha detto: questo non riportarlo, l’ho comprato per voi, ve lo regalo! Pure con un frullino nostro, sempre disponibile, il Tiramisù ha mantenuto la sua aura di golosità rara, di ricetta festosa che migliorava se preparata in chiassosa collaborazione.
Allo stesso modo in questi mesi in Toscana il mitico, semplicissimo, Tiramisù “fuori dal tempo” è praticamente l’unico dolce che, qualche volta, sono riuscita a preparare nella mia cucinina di un metro, in assenza totale di forno, carabattole e fronzoli vari. Non che mi siano mancati i dolci da mangiare, anzi, come vi ho già raccontato ne ho approfittato per assaggiare con gusto tantissime dolcezze senesi…ma sinceramente mi è mancato moltissimo “preparare i dolci”, e anche condividerli con voi in questo mio caro spazietto virtuale.
In sette anni di #Betullablog e innumerevoli ricette, non avevo mai trovato l’occasione di pubblicare questo Tiramisù. Ogni volta lo accantonavo con una scusa diversa: scontato, ovvio, prezzemolino, infantile, inutile, troppo semplice, abusato, trito, iper-celebrato, facilissimo…
Ecco, stare un po’ lontana da casa, e da tutte le mie confortevoli abitudini mi ha fatto pensare che non c’è niente di ovvio, né in cucina, né nella vita, e siccome la semplicità alla fine è una risorsa, non un limite, anche il mio Tiramisù casalingo merita un suo post nel blog! 😉
A presto amici cari, e buona domenica!
Tiramisù casalingo
Ingredienti:
3 uova intere freschissime*
50 g di zucchero + un cucchiaio
250 g di mascarpone (una vaschetta)
savoiardi (200 g circa)
caffè (1 moka da 3 tazze)
latte q.b
cacao amaro in polvere
un cucchiaino di Rum (se non ci sono bambini)
Procedimento:
– Fare la moka di caffè e lasciarlo raffreddare.
-Dividere i bianchi dai rossi d’uovo. Con le fruste elettriche montare i bianchi a neve fermissima.
-In una ciotola montare i tuorli con i 50 g di zucchero, unire poi poco a poco il mascarpone sino ad ottenere una crema molto densa.
-Unire quindi i bianchi montati a neve, e con delicatezza incorporarli alla crema (fare il classico movimento dall’alto verso il basso con la frusta).
-Distribuire sul fondo della teglia un paio di cucchiaiate di crema. In una ciotola rovesciare il caffè, un cucchiaio di zucchero, un goccio di latte ed eventualmente un cucchiaino di rum. Mescolare bene, poi intingere velocemente i savoiardi in questo liquido prima di sistemarli ordinatamente sullo strato sottilissimo di crema al mascarpone. Coprire i savoiardi con abbondanti cucchiaiate di crema e proseguire con un secondo strato di biscotti imbevuti (io di solito faccio 2 strati in una teglia rettangolare di 30×20 cm). Ricoprire con la crema rimasta e spolverizzare con cacao amaro in polvere. Fare riposare in frigorifero per un paio d’ore prima di servire.
Per la variante estiva alle fragole:
Tagliare 100 g di fragole a pezzettini, farle cuocere dolcemente in un pentolino con 25 g di zucchero e 100 ml di acqua per 10 minuti circa. Poi frullare il tutto con il mixer ad immersione e utilizzare questo “coulis” per bagnare i savoiardi a posto del caffèlatte. Tra uno strato e l’altro cospargere la crema con fragole fresche pezzetti, e sostituire il cacao in polvere con riccioli o gocciole di cioccolato bianco.
*Attenzione, questo dolce è preparato con uova crude particolarmente pericolose per la possibile presenza l’agente batterico della salmonella. Come detto questa è una ricetta “all’antica”, che io condivido nella sua interezza e senza modifiche (come per la maionese in rete trovate moltissime ricette di crema pastorizzata). Insomma, non posso fare altro che raccomandarvi uova freschissime e di alta qualità, sottolineare i rischi delle uova crude, e concludere che nella propria casa ognuno cucina a proprio rischio e pericolo! 😉
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