
Confrontavo l’attesa trepidante di sfornare un dolce, o di assaggiare un laborioso manicaretto, dopo due ore di fatiche, con l’attesa amorosa (oggi è san Valentino). Dal cilindro delle mie gustose letture è saltato fuori Roland Barthes indagatore sopraffino dei tumulti del cuore (allego le sue parole, perchè cucina o sentimenti, sempre attesa è!). Secondo lui una materia deteriorabile come l’amore può essere decifrata e detta esclusivamente con una struttura frammentaria che ne eviti la banalizzazione. Secondo me il cioccolato, delicatissimo e onnipresente, si apprezza meglio con minuscole sbocconcellate golose: i tartufini. Frammenti amorosi, in entrambi i casi…
n.b: il punto n.6 è l’equivalente di quando si ha l’intenzione di fare una torta a tre piani decorata con ghiaccia e si finisce per servire un brownies a tocchetti, o si lascia perdere tutto e si va in pasticceria!

” É dunque un innamorato che parla e che dice:
5. «Sono innamorato? – Sì, poiché sto aspettando ». L’altro, invece, non aspetta mai. Talvolta ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell’innamorato non è altro che: io sono quello che aspetta.
(Nel transfert, si aspetta sempre – dal medico, dal professore, dall’analista. Ancor più evidentemente: se sto aspettando allo sportello d’una banca, o alla partenza d’un aereo, subito stabilisco un rapporto aggressivo con l’impiegato, con l’hostess, la cui indifferenza svela e irrita la mia sudditanza; si può così dire che, ove vi è attesa, vi è transfert: io dipendo da una persona che si fa mezzo e che impiega del tempo a darsi – come se si trattasse di far scemare il mio bisogno. Fare aspettare: prerogativa costante di qualsiasi potere, « passatempo millenario dell’umanità »).
6. Un mandarino era innamorato di una cortigiana. « Sarò vostra – disse lei, – solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello , nel mio giardino, sotto la mia finestra ». Ma alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n’andò.”
L’attesa
Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso

TARTUFINI di CIOCCOLATO
Ingredienti per i tartufini fondenti e per quelli al marron glacè:
150 g di cioccolato fondente
50 g di panna
2 marron glacé
rum
cacao amaro e zucchero a velo
Procedimento:
Mettere i 2 0 3 marron glacé in una piccola ciotola e irrorare di buon rum.Tritare il cioccolato su un tagliere e metterlo in una casseruola adatta al bagnomaria. Fare fondere il cioccolato a bagmomaria mescolandolo lentamente. Lasciare raffreddare togliendo la casseruola dall’acqua calda, e aggiungere al cioccolato fuso la panna fredda. Fare intiepidire il composto. Nel frattempo tagliare i marron glacè in pezzettini (saranno il cuore dei tartufini, quindi regolatevi voi per la grandezza, a seconda di quanto volete che si senta il sapore della castagna). Preparare anche due piatti piani, a uno coprirete il fondo di cacao amaro setacciato, all’altro di un misto di cacao amaro e zucchero a velo. Aiutandosi con due cucchiaini prelevate piccole porzioni del composto di cioccolato e panna cercando di dal loro la forma di una pallina. Appoggiarli delicatamente sul piatto con il cacao amaro. Quando avrete consumati circa metà del composto passate alla produzione di quelli con il cuore di marron glacè: appoggiare un pezzetto di castagna su uno dei cucchiaini che si userà per prelevare il cioccolato. Appoggiare il mucchietto di composto sul piatto con cacao e zucchero a velo. Non preoccuparsi se la forma di questi mucchietti non è molto armoniosa. Quando il composto sarà esaurito disporre alcuni pirottini su un vassoio, e procedere a riempirli dopo aver passato rapidamente i mucchietti di cioccolato tra le mani. Il calore dei palmi farà in modo che i tartufini prendano una forma più armoniosa e sferica. Eventualmente ripassarli nel cacao o nel cacao misto a zucchero a velo, e sistemarli nei pirottini.

Ingredienti per tartufini al cioccolato bianco all’arancia e cioccolato bianco, mandorla e cocco:
150 g di cioccolato bianco
50 g di panna
scorzette di arancia candita
mandorle pelate
cocco grattuggiato
Procedimento:
-Tritare il cioccolato su un tagliere e metterlo in una casseruola adatta al bagnomaria. Fare fondere completamente il cioccolato a bagnomaria mescolandolo lentamente. Lasciare raffreddare togliendo la casseruola dall’acqua calda, e aggiungere al cioccolato fuso la panna fredda. Fare intiepidire il composto. Nel frattempo tagliare le scorzette di arancia candita in cubetti di circa un centimetro di lato e preparare due piatti piani coprendo il fondo di uno con lo zucchero a velo, e l’altro con il cocco grattugiato. Aiutandosi con due cucchiaini appoggiare una scorzettaa su uno dei due cucchiaini e prelevare il cioccolato. Appoggiare il mucchietto di composto sul piatto con lo zucchero a velo. Procedere così per la metà del composto, poi utilizzare la stessa tecnica con le mandorle pelate appoggiandorle sul piatto con il cocco. . Quando il composto sarà esaurito disporre alcuni pirottini vuoti su un vassoio, e procedere a riempirli dopo aver passato rapidamente i mucchietti di cioccolato tra le mani. Il calore dei palmi farà in modo che i tartufini prendano una forma più armoniosa e sferica. Eventualmente ripassarli nello zucchero a velo o nel cocco prima di sistemarli definitivamente nei pirottini.
Fare riposare i tartufini in un luogo fresco e asciutto prima di servirli.
Mi rotolo dentro queste parole, sospiro, sono un po' mie… ho sempre vissuto di attese, le ho coccolate, le ho avvolte nel cacao, le ho mangiate quando non ne potevo più, le ho odiato e poi cercate ancora… un'eterna battaglia, tra il voler tutto ora e saper tessere il tempo… per fortuna esistono nel mentre intermezzi piacevoli e tondi, da gustare in un boccone, rompendo indugi… 🙂
Golosissimi tartufi, un dolce pensiero per coccolare e coccolarsi..nell'attesa
golosa preparazione,invitanti e deliziosi dessert da offrire e mangiare nei momenti più belli brava