Il cibo piemontese più street che mi è venuto in mente???Naturalmente i “Sobrìch”. Sapete cosa sono? Sono delle polpettone tonde e un po’ schiacciate a base di verdure, passate nel pangrattato e poi fritte. Venivano fatte (venivano perché non sono più tanto in uso) con ogni genere di verdure a seconda della stagione: melanzane, spinaci, porri, cavolfiori, patate cardi e zucche. La verdura prescelta era sbollentata rapidamente in acqua e latte, poi veniva passata al passaverdure e la polpa ottenuta era amalgamata con un trito di prezzemolo, aglio, uova formaggio e pangrattato. Naturalmente la mia fantasia compie balzi felini (e ferini) per cui, un attimo dopo aver pensato ai sobrìch, stavo già vedendo un bugigattolo di “Sobrìccheria”in cui acquistare un cartoccio di sobrìch di verdure diverse con cui sollazzarmi amabilmente su una panchina di Piazza Bodoni (a Torino), mentre dalle finestre del Conservatorio scappa fuori qualche adorabile strimpellata.
Che dire, già sono buonissimi così, immaginate se, come in questo caso, diventano anche lo scrigno di un prezioso, lattoso filante formaggio Gruyère???
Ingredienti (per circa 20 Sobrìch di 8 cm di diametro):
1 kg di ciuffi di cavolfiore
100 g di Gruyère grattugiato(+ un dadino di qualche cm per ogni polpetta)
60 g circa di pangrattato (+ quello necessario per impanare ogni sobrìch)
2 uova intere e un tuorlo
2 spicchi d’aglio
4 gr di prezzemolo secco
sale fino, pepe nero, noce moscata q.b
olio di arachidi o di girasole per friggere
Procedimento:
-Cuocere a vapore per circa 20 minuti i ciuffi di cavolfiore precedentemente mondati (se non avete una vaporiera o un cestello cuoci-vapore sbollentateli in acqua per 10 minuti, ma considerate che saranno un po’ più umidi, per cui aumentate la dose di pangrattato nell’impasto). Trasferirli in una terrina capiente e schiacciarli con una forchetta. Su un tagliere riducete i due spicchi d’aglio in una specie di crema con la mezzaluna. Aggiungete questa crema bianca alla polpa del cavolfiore, poi amalgamate il prezzemolo, il formaggio, le uova, e infine il pangrattato (la dose indicata è un suggerimento, eventualmente aumentatela perché molto dipende da quanto sono acquosi i cavolfiori: sappiate che dovrete avere un composto abbastanza compatto per evitare che i sobrìchsi sfaldino durante la frittura). Mescolate bene e aggiustate di sale, pepe nero macinato fresco e una bella spolverata di noce moscata. Preparate una ventina di rettangolini di Gruyère (circa 3 cm per 1 cm), poi, aiutandovi con un cucchiaio da minestra e con il palmo della mano formate delle grosse polpette schiacciate. Racchiudete al centro di ognuna un dadino di formaggio e procedete con l’impanatura. Una volta che avrete terminato la produzione di sobrìcchi, friggeteli per qualche minuto in abbondante olio bollente (girarli da entrambi i lati fino alla completa doratura). Fateli asciugare con cura su carta assorbente, poi avvolgeteli in eleganti conetti di cartapaglia, e andate a gustarli fuori, nel vostro angolo di mondo preferito, sintonia di un pomeriggio d’autunno e di un sapore antico!
Silvia Ferrante says
Amo le ricette regionali. Torino non l'ho mai vista e pensare che ci vive mio zio…
Complimenti per l'idea!!!!
Cristina D. says
Sono stata a Torino due anni fa ed in effetti non ricordo di aver visto street food di nessun genere. Interessante l'idea della sbollentatura anche nel latte. Polpette e polpettoni mi piacciono tanto a prescindere.
Ros Mj says
Non essendo piemontese, ignoravo i Sobrìch…che cosa mi sono persa in più di 40 anni di vita..! In bocca al lupo per il contest!! Se puoi passa da me, c'è un piccolo giveaway che aspetta anche te :-)! Un bacione, amica mia