La mia barra laterale dei segnalibri sul pc andava verso l’infinito e oltre, fino a che un’anima pia mi ha fatto capire che potevo creare delle cartelle in cui organizzare i segnalibri. Anche così comunque la catalogazione delle “cose di cucina” interessanti spulciate a zonzo nel web ha un che di babelico e immenso. Sono curiosa… assaggio, studio, copio, rifaccio, fallisco, ritento, guardo, imparo e sorrido. “Croquer le Monde” dicono i francesi. E io assaggio davvero con gusto questo bizzarro mondo!
Sagne ‘nco le sagne fritte
Esistono mille tipi di cucine interessanti e meritevoli di attenzioni&papille! Curioso volentieri sui fornelli stellati, nelle riviste di cucina, e nelle trasmissioni TV (per quanto assurde). Ho un monte ore gigantesco di video/ricette su you-tube in qualunque lingua e 5 librerie -in tre case diverse- sovraccariche di ricettari&C. (da quelli storici a quelli assolutamente essenziali passando per la veritàdifede dell’ultimo chef di grido).
Il cuore di questa insaziabile curiosità però è (e sarà sempre) la “cucina di casa”. Casalinga, domestica, famigliare, rustica, maison, sono aggettivi che attraggono magneticamente l’ago della bussola Betulla. Le costellazioni di storie, significati e sapori che questa cucina evocano sono la mia fascinazione. É una cucina bassa, di sostanza, di necessità e soprattutto di donne. Di sicuro non era destinata alla posterità, ai ricordi gloriosi della carta, o alle minute dei ristoranti. Eppure sopravvive … in ogni parte del mondo c’è una “cucina femminile” nata intorno al fuoco e al senso profondo del nutrire. Memoria antica, ostinata e coraggiosa. E cucina antica, ostinata e coraggiosa. Ci penso ogni volta che vado in cantina a prendere il mattarello da 1 metro per le sagne, e ogni volta che ascolto mia mamma raccontare di sua nonna che tutti i santi giorni, alle 11.30 del mattino metteva il paiolo di rame a bollire sul fuoco del camino e cominciava a far la pasta per il pranzo.
Ammiro sempre l’ingegnosità di questo piatto poverissimo, che riesce, nella sua semplicità, ad esaltare davvero i due prodotti straordinari che lo compongono: il grano e l’olio extravergine abruzzesi!
SAGNE ‘NCO LE SAGNE FRITTE
Ingredienti per 6 persone:
400 g di semola di grano duro (+ quella per la spianatoia)
200 g di farina di grano tenero 00
acqua, olio extravergine di oliva, sale qb
N.B: per fare questa pasta sarebbe consigliato utilizzare il tradizionale mattarello abruzzese da 1 mt. Gigantesco, lo so, ma utilissimo anche da brandire come arma di difesa personale!
Procedimento:
Setacciare le due farine sulla spianatoia formando una fontana. Aggiungere un pizzico di sale, acqua fredda sufficiente a impastare. Lavorare a lungo ed energicamente la pasta sino ad avere un impasto liscio e uniforme. Infarinare nuovamente con cura la spianatoia e il tradizionale mattarello di 1 metro. Stendere la sfoglia sottilissima, infarinandola di continuo e arrotolandola direttamente sul mattarello (il peso di quest’ultimo contribuirà a stendere la pasta). Quando la sfoglia sarà abbastanza sottile (il disco diventerà grande quanto il piano di un tavolo rettangolare per 4 persone) arrotolarla molto stretta sul matterello e con un coltello affilato fare un taglio nel senso della lunghezza. Si otterranno così diverse sfoglie tutte della medesima larghezza. Tagliare con un coltello delle sagnette (spolverizzarle sempre con semola abbondante). Ridurre una o due manciate di sagnette in piccoli quadratini. Mettere a bollire l’acqua salata per la pasta. Nel frattempo versare un dito di olio extravergine in una padellina antiaderente (sarà l’unico condimento della pasta quindi non deve essere né scarso né troppo abbondante). Scaldarlo bene, poi friggerci le due manciate di sagne a quadretti. Farle appena colorire poi spegnere il fornello. Cuocere le sagne in acqua bollente per pochi minuti, scolarle (ma non troppo – nel senso che conviene lasciarle un po’ brodose) e trasferirle in una terrina da portata capiente. Rovesciarvi sopra i quadratini fritti e l’olio. Mescolare con un forchettone di legno e servire!
Ultimamente nel mondo dei blogger è tramontata la moda delle foto dei vari passaggi della ricetta. Anzi è quasi disdicevole un blog con troppe foto. Così siamo passati da sette foto della planetaria con zucchero e uova dentro a una sola una foto bellissima del piatto finito (se i passaggi sono ardui peggioperchilegge!). Va bhe, sono mode. Dato però che io e la mia mamma ci siamo infarinate da capo a piedi per questa ricetta me ne infischio delle “tendenze” e pubblico la ricetta illustrata: le Sagne in 11 foto!!! e vissero tutti felici&contenti!
p.s: grazie Mamma per le tue belle manine in posa!
SeV a colazione dice
Cucina di casa. Definizione perfetta e intramontabile. Sono così anche io: curioso, scrivo, provo e riprovo. Poi mi viene in mente di cucinare qualcosa e torno al caro, vecchio quaderno-ricettario (compendio ragionato delle ricette di casa nostra…)
Buona domenica,
V.