Buongiorno Amici! Ieri mattina sono partiti i due pacchettini regalo per le fortunate lettrici golose…un po’ del mio Natale, delle mie letture e del mio piccolo “mondo di carta” è in viaggio (impacchettato con cura&amore). Naturalmente spero che le mie buste gialle marchiate Betulla arrivino presto a destinazione… 😉
Nel frattempo la mia casa (la cucina e anche il blog) si addobbano a festa. Il Natale si avvicina a grandi falcate ed io ho dedicato lo scorso w.e a realizzare le mie solite ghirlande, a scrivere bigliettini d’auguri (sì è veramente una cosa retrò), e a confezionare biscotti! Mi piace tantissimo fare tutte queste cose, e se di giorno la vita quotidiana scorre identica a qualunque altro periodo dell’anno, tutte le mie serate sono impegnate in “traffici” e lavoretti ad alto tasso di porporina (la modernità li chiama glitter, ma “porporina” mi piace di più, perchè è una di quelle belle parole bacucche che mi ricorda il cartolaio della mia infanzia).
E dopo avervi fatto vedere qualche scorcio di casa #Betullablog condivido con voi la ricetta di un pane ai fichi secchi, perfetto per completare il tagliere dei formaggi, o per sostenere l’eccezionalità ricca e gustosa del foie gras ( felicemente onctueux dicono i francesi). Bhe, a dire la verità l’idea di un pane ai fichi secchi è tutta francese. Risale ai tempi in cui, con alcuni amici, avevo preso la bella abitudine di andare a fare, una volta al mese, un giretto al mercato di Barcellonette il mercoledì mattina (la scusa erano sempre indagini etno-linguistiche & affini). La provincia di Cuneo confina con la Francia, e queste belle pensate da studentelli in pausa esami, non richiedono più di due ore di viaggio. Barcellonette è la prima cittadina francese dopo il Colle della Maddalena, in Valle Stura, (a una trentina di km dal confine), e il suo piccolo e delizioso mercato era una tappa fondamentale delle nostre scorribande in Ubaye. Con il tempo il pane ai fichi, cotto nel forno a legna di una borgata della valle, e venduto al mercato da un giovane ragazzo rasta, è diventato il souvenir goloso fondamentale di queste amene gitarelle. E ogni volta “rastaman” diceva: «pour accompagner le fromage!». In effetti, pur essendo in tutto e per tutto un pane (non è un dolce), la nota zuccherina dei fichi secchi lo rende davvero straordinario per i formaggi robusti… Qualche anno fa mi è tornato in mente il sapore del pane di Barcellonette…così ho messo a punto questa ricetta, alpina e dall’aria vacanziera, come la Barcellonette dei miei ricordi. Si può fare a mano, nell’impastatrice, o anche nella macchina del pane (programma per “pasta lievitata” -solo impasto+lievitazione, senza cottura). I pani con frutta secca (fichi, uvetta, noci, albicocche, castagne) abbondano nella tradizione francese (sono delle specie di pan brioches ricchi e perfetti per gli “apéro”). Questa è un po’ una ricetta base che potete modificare a piacimento cambiandoe combinando il tipo di frutta secca. Mi raccomando però, mantenete però sempre la percentuale di farina di segale (o una miscela per pane nero) che dia rusticità al tutto.
Pane ai fichi secchi
(accompagnamento per formaggi e foie gras)
Ingredienti per due pagnotte:
320 ml di acqua
20 g di olio extravergine di oliva
50 g di burro fuso
5 g di sale fino
100 g di farina di tipo 1 (o integrale)
40 g di farina di segale (di segale bianca o miscela per pane nero)
500 g di farina 0
5 g di lievito di birra disidratato
150 g di fichi secchi tagliati a piccoli pezzi e leggermente infarinati
20 g di semi di girasole
per la cottura: una noce di burro, sale e pepe,e altri semi di girasole da cospargere in superficie a piacimento.
Procedimento:
Nella ciotola dell’impastatrice, o nella macchina del pane (o se preferite lavorare a mano, semplicemente in una ciotola: inserite gli ingredienti nell’ordine esatto con il quale sono indicati (cioè partendo dai liquidi), per finire con il lievito di birra disidratato. Attivare la macchina, e lasciarla lavorare fino a che non si avrà un composto non si stacca dalle pareti della ciotola (lo si ottiene con circa 5/7 minuti di impasto a bassa velocità). A questo punto inserire anche i fichi secchi tagliati a pezzettini piccoli e leggermente infarinati, poi i semi di girasole. Fare impastare la macchina per altri 5 minuti. Trasferire quindi la pasta in una terrina infarinata (o unta a seconda delle scuole e delle simpatie), e copritela con un panno. Riporla quindi in un luogo riparato della cucina, meglio ancora se leggermente tiepido, e fare lievitare l’impasto per circa 2 ore. Trascorso questo tempo l’impasto dovrebbe essere raddoppiato di volume. Trasferitelo sulla spianatoia infarinata e dividetelo in due parti. Ognuna di queste parti va ancora divisa in tre. Ogni porzione dovrà essere un po’ allungata come un salsicciotto. Unire tre di questi cordoncini da un capo e cominciare ad intrecciarli (proprio come si farebbe con una treccia). Quando avrete due trecce sistematele in uno stampo per plum-cake, oppure in apposite forme di carta oleata monouso (quelle che ho usato io, che vanno meglio nel caso dobbiate regalare il pane). Porre le due trecce a lievitare sotto un panno in luogo riparato per un’altra oretta.
Accendete quindi il forno e portarlo a 180° ventilato.
Nel frattempo sciogliere una noce di burro, unire un pizzico di sale ed uno di pepe, e aggiungere qualche seme di girasole. Spennellare con questo preparato la superficie del pane e infornare. Cuocere per 25/30 minuti. (come tutti i pani a cottura avvenuta “deve suonare”, ovvero quando lo tirate fuori dal forno -occhio che ustiona!maneggiatelo con un guanto- battendone la base con le nocche dovrete sentire un caratteristico rumore sordo).
zia Consu dice
Che bello immergersi in quest’atmosfera natalizia..i decori, il profumo dei biscotti in forno, la frutta secca, le spezie! Un mondo magico x noi amanti del food e non solo! Quest’anno purtroppo ho pochissimo tempo x la cucina ma non voglio rinunciare alle decorazioni! Spero nel weekend di mettermi in pari!
Intanto mi godo queste trecce di pane profumato e ricco che solo all’idea mi mette una certa acquolina 😛