Certi libri arrivano nella mia bibliotecagolosa percorrendo strade che la ragione non conosce! Ad esempio qualche anno fa ho deciso che non potevo più vivere (e fare torte ripiene) senza un “pie bird funnel”, ovvero un “comignolo per torte” (un graziosissimo uccellino in ceramica -molto inglese- con becco spalancato che funge da camino per il vapore che il ripieno della torta sviluppa in cottura- ne parlo meglio qui).
All’epoca questa carabattola era praticamente introvabile in Italia (anche su e-bay e amazon dove oggi invece si può acquistare a 8/12 euro). Finché un giorno non ho trovato il mitico uccellino in un delizioso “Coffret Marabout” (quindi in francese) dedicato ai dolci newyorkesi. Quello che volevo era il comignolo…e tutto il resto (teglia per brownies, tampone per biscotti, tastecake, e libretto) è stato accantonato rapidamente. Dopo qualche tempo mi sono resa conto che il librino non era altro che una specie di mini estratto del celeberrimo “New York – Cult Recipe” di Marc Grossman, iconico libro sui sapori della metropoli più glamour del mondo. Marc Grossman, newyorkese ma parigino d’adozione, scrive: “Ho raccolto le ricette di cui ho voglia quando sento la mancanza di New York e che, di fatto, riflettono la mia esperienza gastronomica newyorkese: un patchwork di diners greci e gastronomie ebraiche, un po’ Chinatown vecchia maniera, un pizzico di trash food, del sano cibo americano e un mucchio di altre cose mescolatelate in un melting-pot”.
Insomma, un expa che preso dalla nostalgia per le piccole delizie quotidiane della sua New York, le ha concentrate in un libro! Questo che ho io si intitola “Un goûter à New-York”…si trova anche l’edizione in italiano edita da Guido Tomasi (“Una merenda a New-York”). Il libro è piccoletto, ma le 30 ricette che contiene sono davvero interessanti, golose e 100% americane. Qui di seguito trovate la super cheescake di Marc Grossman (gira e rigira per me è quella perfetta), che coperta di frutta fresca o di confettura è sempre graditissima come rinfrescante dessert, o appunto come golosa merenda…
(ah vista l’interesse suscitato dal “bird pie funnel” sui social, specifico che nel libricino di Grossman il comignolo per torte non è menzionato nè necessario ad alcuna ricetta… ovviamente non cerco il senso di inserire una carabattola tipicamente inglese in un cofanetto sui dolci americani, dato che probabilmente io, che l’ho comprato, di -buon- senso ne ho ancora meno)! 😉
A presto amici, e come sempre raccomando di leggere bene TUTTA la ricetta da cima a fondo prima di mettervi all’opera!
N.B: le dosi che seguono sono dimezzate rispetto a quelle del libro (per una tortiera apribile da 18 cm di diametro, ovvero per 4/6 persone). Io non sono una fan dei famosi biscotti Digestive (in Italia crediamo erroneamente che non si possa fare una cheescake senza di loro), per cui seguo volentieri il consiglio di Grosman circa l’utilizzo di generici “biscotti da thé” per la base e in genere uso Oswego Gentilini o Frumentini all’Avena di Lazzaroni. Il topping della torta per Grosman è una ricetta a parte… io di solito uso gelatina di lamponi, e/o frutta fresca!
New York Cheesecake
Crosta:
90 g di biscotti secchi
45 g di burro
10 g di zucchero bianco semolato
Crema al formaggio:
270 g di formaggio fresco (tipo Philadelphia)
80 g di zucchero bianco semolato
un pizzico di sale
20 g di farina 00
mezzo limone bio (scorza grattugiata e succo)
180 ml di panna
3 uova intere medie
estratto di vaniglia o i semi di mezza bacca di vaniglia
Glassaggio (facoltativo)
125 g di panna
1 cucchiaio di zucchero bianco semolato
per servire:
confettura di frutti di bosco, lamponi o mirtilli + frutta fresca a piacere
Procedimento:
Crosta:
Preriscaldare il forno impostandolo a 175° gradi (ventilato). Inserire i biscotti secchi in due sacchetti di plastica per alimenti (quelli per il freezer), e svriciolarli con il pestabistecche o con un mattarello (la stessa operazione potete farela nel robot da cucina. In una ciotola mescolare i biscotti sbriciolati con lo zucchero e il burro fuso. Coprire quindi con questo composto il fondo imburrato di una teglia a cerniera (18 cm di diametro) – potete anche usare un foglio di carta da forno come ho fatto io se preferite non imburrare la teglia. Infornare e cuocere per 10 minuti circa. Togliere dal forno e alzare a temperatura a 220 °.
Ripieno:
Rispettando l’ordine degli ingredienti indicati per “la crema al formaggio” mescolarli in una ciotola con una frusta fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Versare quindi questa crema sulla crosta.
Cottura:
Infornare per 10 minuti a 220°. Poi, senza aprire il forno abbassare a 150° e cuocere la torta per un’ora e 15 minuti circa. La farcitura sarà appena tremolante al centro. Fare raffreddare poi riporre in frigorifero almeno 4 ore prima di servire (meglio ancora se tutta la notte).
Glassaggio (facoltativo):
Mescolare la panna con lo zucchero. Togliere la torta dal forno 15 minuti prima della fine della cottura, coprire la superficie della torta con il composto di panna e zucchero (eventualmente una spatola), e rimettere in forno per il tempo restante.
Nota by Betulla: io in genere faccio il glassaggio con i 40/50 g di panna avanzati dal bricchino usato per il ripieno che mescolo a 8 g di zucchero. La quantità è minima, praticamente è appena un velo sulla superficie della torta, che le regala dolcezza, e mi permette di non avanzare ingredienti.
Per servire coprire la superficie con un sottile strato di confettura e con frutta fresca a piacere.
Silvia dice
“una carabattola tipicamente inglese in un cofanetto sui dolci americani”…. Aggiungerei “in francese”. Un capolavoro di nonsense! ??? Comunque l’uccellino è meraviglioso, ora voglio approfondire! Vado a leggere! ?
zia Consu dice
Non ho mai assaggiato la ricetta originale e ti garantisco che vorrei proprio partire da questa! Complimenti!