Ciao sono Betulla. Ho la fissa della fioritura del maggiociondolo* in quota, e ogni anno a luglio scappo dal mondo per mezza giornata: me ne vado al “Lago delle Rovine” (alta Valle Gesso) con una borsata di libri, acqua, frutta, cappellino di paglia e crema da sole. Ah, anche macchina fotografica, così quando mi stufo di leggiucchiare qua e là mi metto a fotografare gli stambecchi, e i cespugli gialli del maggiociondolo!
Il post di oggi è tutto qui. All’inizio mi sembrava un po’ poco per farci una tappa della mia “strada panoramica”…poi ho pensato che ho già fatto troppe volte l’errore di dare per scontate le mie care montagne e la loro bellezza aguzza ed estrema. Così, condivido questo luogo speciale senza troppe chiacchiere. È l’ideale per un delizioso pic nic, o per un barbecue estivo in quota. É raggiungibile in macchina, c’è un’area attrezzata comodissima e onestissima, e anche un piccolo bar. Da qui, camminatori e avventurieri possono inerpicarsi molto molto più in alto…(verso l’invaso del Chiotas, il rifugio Genova o il Lago Brocan). Per tutti gli altri, meglio se in settimana che è più tranquillo, c’è un bell’assaggio di quelle Alpi selvagge che riescono sempre a ricaricarmi le pile.
C’è stato un tempo in cui per me “andare in montagna” significava solo fare camminate estenuanti, sempre più lunghe, sempre più difficili, e sempre più in alto, con compagni di passo troppo competitivi, presi nell’affanno di inanellare un rifugio dopo l’altro e di saturare i w.e. Oggi, che invece vivo a Torino, forzatamente distante da queste vette, ho finalmente capito che ci sono tanti modi per godere di questi luoghi. Continuo a farmi belle camminate, ma senza estremismi, senza forzare continuamente i limiti delle mie paure per mettermi alla prova, e soprattutto senza disdegnare gitarelle semplici semplici ma dalla bellezza mozzafiato. Insomma, se anni fa per me il “Lago delle Rovine” era poco più che un passaggio obbligato, al massimo il posteggio dell’auto prima di salire chissàdove, adesso sono felice di essermi accorta della sua esistenza, e di godermelo serenamente di tanto in tanto, per leggere, picniccare o per guardare le nuvole!
Il “Lago delle Rovine” (1535 m s.l.m), in alta Valle Gesso (Cuneo), sembra essersi formato anticamente in seguito ad una frana che avrebbe bloccato il corso del torrente che lo alimenta. Con i lavori per la creazione degli impianti idroelettrici del Chiotas e della Piastra (le due dighe sono una a monte e una a valle del lago) il bacino è ridotto quasi alla metà della grandezza originale, pur funzionando da serbatoio di pompaggio per l’energia idrolelettrica (sulla questione non mi addentro oltre rimandando a questo sito, e specificando che è anche possibile visitare parte dell’impianto). Il lago si trova all’interno del Parco delle Alpi Marittime che gestisce egregiamente l’area attrezzata, dove è anche possibile campeggiare con la tenda (consigliatissimo il risveglio fresco e memorabile sul lago alpino con questa vista)!
Misterioso questo nome un po’ tetro, e terribilmente romantico (come non pensare al “Sublime”)? E siccome la storia dei nomi mi affascina da sempre, e visto che da bambina trascorrevo lunghe ore sul bordo del lago mentre mio papà pescava (le acque cristalline e gelide sono anche una suggestiva riserva di pesca), ho elaborato una etimologia tutta mia secondo la quale le Rovine non risalirebbero affatto ad un ancestrale passato di cui probabilmente alcun uomo avrebbe memoria, bensì al rumore improvviso e continuo di piccole frane e smottamenti che di tanto in tanto rompono il silenzio. Si tratta dei sassi che ruzzolano in lontananza a causa del disgelo, o dei rumorosi movimenti degli stambecchi e camosci che abitano molto volentieri le pendici circostanti . Ma ora taccio e lascio spazio alle foto…
*Attenzione: per quanto bellissimo e ricercato per il suo legno simile all’ebano, il maggiociondolo (Laburnum anagyroides Medicus o Laburnum alpinum) è una pianta velenosissima in tutte le sue parti: rami, fiori, foglie, baccelli e semi sono altamente tossici (contiene alcaloidi chinolizidinici, ed in particolare di citisina). Per cui mi raccomando ammiratelo, ma a debita distanza, specialmente se avete con voi bimbi curiosi o animali domestici! 😉
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Sergio dice
Posto bellissimo mi piacerebbe portare mia moglie che sta facendo riabilitazione quindi poca strada a piedi ,amo la fotografia e i paesaggi sulla mia pagina You tube (Sergio Yanado) si vede qualche video, peccato che non si possa fotografare e fare video con i droni e questo mi porta a fare altre scelte.Comunque grazie per la presentazione