
Per me picnic ha sempre voluto dire zaino, coperta, prato, ombra di un albero e formiche (ovviamente). Insomma, io, buona compagnia, buon cibo e natura. Poi una mia amica mi ha introdotta nel fantastico mondo dei “picnic cittadini“, che sono dei pic nic in cui l’aspetto bucolico della natura circostante è sostituito da una zona aulica della città. Certo, questo tipo di picnic è completamente privo dell’atmosfera verdeggiante/rillassante, e per forza di cose bisogna rinunciare al pisolino post-prandiale rasoterra in condivisione con ogni insetto di sorta…ma è comunque un modo molto divertente e alternativo di intendere il pasto in città. Insomma se vedete due squinternati mangiare su una panchina con tovaglia a quadri, vettovaglie e cestino da picnic molto probabilmente siamo io & LaDolceMetà!
Luoghi consigliati per fare un picnic cittadino a Torino:
Mezzogiorno-panchina di legno in piazza Castello davanti a Palazzo Reale (l’aura magica di Castore e Polluce allieterà il vostro pasto con vista su palazzo Madama), oppure panchina in pietra in piazza Vittorio (evitate giornata ventosa, ma magiare guardando la Gran Madre e la collina torinese è sempre molto bello). Se invece scegliete una verde panchina in Piazza Bodoni avrete gratuitamente anche l’accompagnamento musicale classico (nella piazza c’è il Conservatorio e un sacco di gioventù che strimpella a ogni ora del giorno).
Sera- piazza Carlo Alberto (di fronte alla Biblioteca Nazionale)…saranno le luci soffuse, le dimensioni intime della piazzetta, o la forza magnetica di migliaia di libri custoditi in un palazzo dal tetto verde di rame ossidato, ma questa secondo me è la piazzetta notturna più romantica della città. Dopo cena è d’obbligo una visita alla lapide all’angolo di via Carlo Alberto con l’iscrizione per il centenario della nascita di Nietzsche che tra 1888 e 1889 visse e scrisse (e uscì di senno) proprio in una stanza dell’immobile. Come recita la scritta qui “Conobbe la pienezza dello spirito che tenta l’ignoto, la volontà di dominio che suscita l’eroe”. (Lo so sono romantica in modo un po’ particolare)!
Se Piazza Carlo Alberto fosse troppo affollata (specialmente d’estate) potete ovviare sulla vicinissima Piazza Carignano. Non invidiate le persone che vanno a cena al Cambio…voi avrete la stessa vista sulle onde sinuose del Palazzo che ha ospitato il Primo Parlamento italiano (e infatti è oggi la sede del Museo del Risorgimento). Per il cibo impegnatevi voi per essere all’altezza…
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Ovviamente a Torino c’è anche un ampio ventaglio di parchi, parchetti e aiuole in cui è delizioso mangiare, ma la “pausa pranzo alberata” è un’altra storia e un altro post! Oggi, quindi, croccantezze da cesto per picnic cittadino… lo spalmabile d’accompagnamento è rimandato ai prossimi giorni, chè altrimenti il papiro si allunga troppo.
P.S:non mi sento moralmente responsabile per questi consigli, nel caso esistesse una ordinanza comunale che vieta “la smandibolazione compulsiva in posizione seduta su una panchina con in mano un bicchiere di limonata.” Tra le taaante doti mi manca quella dell’Azzeccagarbugli…voi comunque siate civili, e ça va sans dire lasciate pulita la vostra panchina e questa meravigliosa città!
“Cracker ai semi oleosi con senape e calendula”
Ingredienti:
100 g di farina 00
80 g di fioretto di mais
25 g di semi oleosi misti (io ho usato semi di girasole e semi di zucca)
25 gr di olio di arachidi
15 g di olio di oliva
10 g di senape di Dijon (circa un cucchiaino colmo )
un cucchiaino colmo di petali di fiori di calendula secchi (li trovate erboristeria)
un pizzico di sale
Procedimento:
Accendere il forno e portarlo a 180°. Setacciare le farine in una ciotola. Unire i semi, i petali di Calendula e il pizzico di sale. Mescolare bene gli ingredienti secchi con una forchetta, poi al centro del composto aggiungere il cucchiaino di senape e versare a filo gli oli. Impastare rapidamente con la forchetta (eventualmente se l’impasto risultasse troppo asciutto aggiungere pochissima acqua fredda). Con il mattarello stendere l’impasto in una sfoglia sottile (5 mm al massimo) e ricavarne dei biscotti con un taglia pasta o un bicchiere. Disporre su una teglia foderata di carta da forno e cuocere a 180° per circa 15 minuti.
“Sfoglie di ceci, semi di papavero e malva”
Ingredienti:
100 g di farina di ceci
100 g di farina 00
30 g di olio extravergine di oliva
80 ml di acqua fredda
1 o 2 cucchiaini di semi di papavero
1 cucchiaino di petali di malva blu (li trovate erboristeria)
un pizzico di sale
pepe nero macinato fresco
(considerare anche olio e sale per spennellare la superficie delle sfoglie)
Procedimento:
In una ciotola setacciare le due farine, unire i semi di papavero (qui potete abbondare secondo i gusti), i petali di malva, un pizzico di sale e uno di pepe nero. Mescolare gli ingredienti secchi, poi con una forchetta cominciare a impastare aggiungendo l’olio a filo e l’acqua necessaria per ottenere un impasto della consistenza della pasta fatta in casa. Porre la palla di pasta a riposare avvolta nella pellicola per alimenti per circa un’ora. Trascorso questo tempo accendere il forno e portarlo a 180°, poi dividere a metà l’impasto e porlo tra due fogli di carta da forno spolverati di farina. Con un mattarello stendere una sfoglia sottilissima, rimuovere delicatamente il foglio superiore, e trasferire quello inferiore con l’impasto steso su una teglia da forno. Con un coltello incidere a losanghe la superficie dell’impasto (non è necessario separare le sfoglie: si divideranno facilmente una volta cotte). Spennellare la superficie dell’impasto con una salamoia fatta di acqua e olio extravergine in pari quantità (emulsionare i liquidi e aggiungere un pizzico di sale). Cuocere le sfoglie per circa 10 minuti o comunque fino alla doratura.

ahahah..troppo simpatica 🙂
Mi piace l'idea di vivere in modo alternativo la città e in compagnia delle giuste persone e del cibo goloso che proponi, non posso far altro che unirmi con piacere ^_*
Mi piacciono tutti i tipi di pic-nic purchè all'aria aperta. Certo vivendo in città ci vuole un po' più di fantasia ma vedo che ci si può divertire lo stesso. Buonissimi i tuoi crakers! Ai ceci li ho fatti anch'io, sono fantastici. Interessante l'altra versione con farina di mais e senape. Me li segno che li provo!
Maròòòòòòòòòò (tipico intercalare sabaudo….) ma che divini sono questi cracker? aspetto i fiori di malva che ho in giardino cara mia (che devono ancora arrivare eh) e poi faccio una prova anche se sono a dieta (che barba, che noia) e la farina di ceci certo non mi aiuterebbe a bruciare calorie ma insomma… (hai dimenticato di nominare le simpatiche cavallette….)
Sempre bello leggerti. Ebbene noi a Verona non ci facciamo mancare nulla: panchine antisosta e ordinanze antipanino !!!
Eheh! Conosco bene i luoghi che citi, che ho frequentato parecchio soprattutto durante gli anni universitari. Mi piace l'idea del pic nic cittadino!
E grazie per la citazione! Vario spesso l'impasto dei crackers e trovo che la tua aggiunta di fiori e spezie sia molto interessante, anche a livello cromatico
Un abbraccio