Chianale è un minuscolo villaggio alpino in Alta Valle Varaita (provincia di Cuneo). Una manciata di case di pietra strette una accanto all’altra a quasi 1800 m s.l.m. Ultimo centro abitato prima dell’impervio Colle dell’Agnello (2748 m) che, solo in estate, porta in Francia, Chianale è uno degli 11 paesi Piemontesi a vantare la prestigiosa menzione di Borghi più belli d’Italia. Ora, il mio amore per questa bella vallata ha radici antiche (sono pur sempre una Betulla!). I miei quattro affezionati lettori non si stupiranno neanche troppo di sapere che durante gli anni dell’università a Torino, presa da assoluta, straziante malinconia delle “mie” Alpi Marittime visionavo quotidianamente le immagini della webcam posta al Colle dell’Agnello. Sì praticamente ogni giorno mi struggevo di nostalgia guardando il sole sorgere sulla Valle Varaita. Specialmente durante l’inverno, e in periodo di esami (quando le trasferte torinesi senza tornare a casa si facevano più lunghe), io avevo la mia parentesi quotidiana di pensieri sui monti attraverso una piccola e sgangherata webcam incastrata in un totem per ciclisti ( o qualcosa del genere). In moltissimi casi le nuvole oscuravano la visuale, per non parlare delle intemperie (sempre in anticipo sul resto del mondo vista l’altitudine), ma non importa, io sapevo che là dietro c’erano le montagne. Adesso che vi ho confessato questa debolezza betullosa (anche oggi, pur amando Torino, rimango sempre una creatura dei boschi), potete capire come io sia caduta letteralmente ai piedi della dolcemetà, quando, dopo pochi mesi di fidanzamento mi portò proprio a Chianale. Amore eterno! Per l’arguto fidanzato (che nel frattempo è divenuto mio marito) e anche per questo paesino montanaro, che sarà sempre nel mio cuore come una dei luoghi più suggestivi della mia vita. Ecco, da quella mini fuga romantica in avanti torniamo spesso a Chianale, che in ogni stagione ci accoglie con il suo fascino quieto, e con il suo profumo di resina.
Il paese è costituito da due nuclei di case sorte ai lati del torrente Varaita, collegati dal bel ponte di pietra che stupisce e incanta tutti i visitatori del borgo. Deliziosa la piazzetta con la fontanella, e deliziose entrambe le chiesette alpine – Sant’Antonio e San Lorenzo. La prima delle due, quella che incontrate entrando in paese sulla sinistra è Sant’Antonio, e questa cappella romanica è davvero uno dei luoghi in cui lo spirito è un po’ più vicino al cielo. Costruita nel XIV secolo, la chiesa è stata la Parrocchiale di Chianale dal 1459 fino alla fine del Seicento. Dal piazzale di parcheggio all’inizio del paese si notano l’abside e il caratteristico campanile a vela bifora, mentre sul davanti, in prossimità del ponte di pietra, si nota subito il portichetto d’ingresso con il portale romanico. L’interno, poi è un vero gioiello dell’arte medievale alpina. Nel 2003 la rimozione dell’intonaco ha rivelato un bellissimo affresco raffigurante il Giudizio Universale e i regni dell’Aldilà. L’autore è ignoto, ma l’opera è datata 1430. Purtroppo l’affresco presenta numerose lacune ed abrasioni (manca, tutta la zona dell’inferno), ma quel che resta rende benissimo la vivacità di quello che doveva essere uno spettacolare “giudizio finale”. Io sono un po’ fissata con queste “letture”, e ogni volta passo delle mezz’ore a individuare scala santa, pesatura delle anime, Gerusalemme Celeste e concertus angelorum, con relativi strumenti musicali, sfidando la dolcemetà in improbabili esercizi di paleografia!
Degne di nota anche le mensoline che reggono gli archi trasversali della volte a botte, scolpite con le caratteristiche têtes coupées (testoline mozze, probalile retaggio dell’arcaica cultura celtica). Bhe, se proprio l’arte non è il vostro forte, apprezzerete comunque la bellezza semplice del luogo di culto e i segni della devozione popolare ( la statua della vergine con le lucine azzurre intorno mi commuove sempre).
Al di là del torrente si trova invece la più recente parrocchiale di San Lorenzo, che conserva all’interno un altare barocco del 1726 con colonne tortili intagliate finemente nell’essenza locale di pino cembro.
Dopo queste due doverose note artistiche concedetemene una storica: fino alla vigilia della revoca dell’editto di Nantes, Chianale fu l’unico centro della valle in cui fosse consentita la libertà di culto. Perciò non stupisce che prima della chiesa romanica di Sant’Antonio si incontri il Monastero dei Cappuccini (cui la controriforma aveva affidato il compito di restituire alla fede cattolica i numerosi protestanti presenti in Valle Varaita), e poco oltre, sulla via principale, ci sia Casa Martinet (al civico 17) ovvero ciò che resta del tempio Calvinista.
Insomma, la Storia è passata per Chianale nei modi più curiosi, e nella stessa maniera io vi consiglio di perdervi nelle sue stradine scoprendo dettagli, intagli, passato e presente di questa manciata di case che ogni volta mi dà l’impressione di essere l’ultimo bastione della civiltà prima delle vette, quelle vere, silenziose e ostili.
Non mancano le strutture ricettive, e se amate le camminate Chianale è l’ideale per bellissimi trekking (numerose possibilità con difficoltà variabili), o per gite interessanti (solo qualche esempio per rendere l’idea: scollinare verso il Queyras; camminata nel bosco dell’Alevé – il bosco di Pino Cembro più grande de’Europa-; esplorare il vicino vallone di Bellino – anello delle Grange Melezé a caccia di meridiane; oppure in estate prendere la seggiovia che da Pontechianale sale verso il Monviso). Avrete capito che le cosebelle da fare non mancano mai, e la piccola frazione conta su un affiatato gruppo di animatori della pro loco locale, che cura diverse attività durante l’anno (cito solo le più significative: Sant’Antonio, a gennaio, con la benedizione degli animali e l’incanto in piazza, il carnevale alpino , e la festa del Santo Patrono San Lorenzo il 10 agosto, con sfilata in costume tradizionale). Ognuna di queste occasioni festose meriterebbe un post a sé, e non è detto che in futuro non riesca nell’impresa di raccontarvele tutte in maniera approfondita.
Infine, vi saluto con tre luoghi del cuore:
– i prati a valle dell’abitato, che in primavera si coprono di bucaneve sino a sembrare imbiancati (dal parcheggio all’ingresso del paese attraversare il primo ponte -quello in cemento- , poi proseguire sulla strada sterrata accanto al torrente, e infine sul sentiero tra i larici che collega Chiana a Pontechianale sulla destra orografica del Varaita). In alcune serate estive è frequente vedere i caprioli scendere al fiume ad abbeverarsi…cosa che rende ancora più magica la camminata.
-il Museo del costume e dell’artigianato tessile (ospitato nell’edificio dell’antica Chiesa del convento dei Cappuccini). A giugno e a settembre è aperto solo il sabato e la domenica (dalle 15 alle 18), mentre a luglio e agosto è apaerto tutti i giorni (ad esclusione del martedì) sempre dalle 15 alle 18. Per prenotazioni e visite fuori orario contattare: 3478999198.
-il minuscolo, curiosissimo negozietto “A la simo de l’Arbu” in centro al paese -civico 57- sulla via principale. Dentro ci trovate tantissime cose speciali, ma soprattutto ci trovate la giovane proprietaria, che con entusiasmo propone nella sua bottega il frutto degli antichi lavori tradizionali della zona ( pizzi a tombolo, intaglio di pino cembro e larice, lavorazione della lana, restauro dei capi di vestiario e di mobili…senza contare i deliziosi tessili e le stoviglie a tema montanaro…tutte cose sulle quali, da brava foodblogger- perdo gli occhi).
Che dire? Spero di avervi incuriositi, senza avervi rivelato troppo di questo borgo speciale, incastonato sulle Alpi. Tornerò presto con un altro post a tema Valle Varaita (mangereccio però)!
N.B: come sempre TUTTE le fotografie sono mie, per cui non è consentito prenderle senza chiederle cioè rubarle, pena lamaledizionedelletortemosce&altriaccidenti evocati efficacemente dalla sottoscritta. Grazie!
cristina dice
Cara Betulla, anch’io sono un’anima “alpina”. Ho per la montagna un amore sconsiderato e non posso starci lontano a lungo. Come tu cercavi le immagini nella webcam così io quotidianamente appena alzata mi affaccio alla finestra per contemplare la cerchia di montagne che si vedono da casa mia. Sulle montagne del Piemonte non sono mai stata. Ho letto con grande piacere il tuo post: mi son sentita trasportata tra quelle montagne e mi sono immaginata camminare in paesaggi per me assai diversi da quelli che conosco profondamente delle Dolomiti. Mi hai fatto venire voglia di andare in Valle Varaita ! Ciao 🙂
Betulla dice
Oh cara Cristina, che piacere le tue parole: averti fatto vedere anche solo con il mio post la Valle Varaita è una grandissima soddisfazione. Sono posti meravigliosi, come -credo- le tue adorate Dolomiti. E sono sicura che la tua anima montanara apprezzerebbe anche queste Alpi. Un abbraccio di cuore 8con sorriso)!
giovanni dice
chianale è 1 gioiello alpino
1 dei più belli, in assoluto
Betulla dice
Sì, e oltre alla bellezza del borgo mi affascina molto la storia e la cultura di questa piccola comunità. Quest’estate finalmente sono riuscita a visitare anche il museo del costume e dell’artigianato tessile allestito con grande cura nell’ex convento dei frati cappuccini all’ingresso del paese. Una visita molto interessante per approfondire la vita alpina del passato! c’è un video -anche dvd- che lei sicuramente apprezzerebbe…l’ha già visto?
Milli Romani dice
Sono legata alla Valle Varaita da un grande affetto l’ho conosciuta negli anni Grazie a mio marito ho passato bellissime giornate tra queste montagne …….Melle, Frassino, Bellino ,e naturalmente Chianale che è veramente un luogo del cuore! Spero quanto prima di ritornare!!!!
Betulla dice
è proprio vero: sono montagne magiche e borghi bellissimi ricchi di storia e usanze antiche e affascinanti! Io ci torno ogni anno, e anche per me sono luoghi del cuore! Le auguro di tornarci quanto prima, grazie di cuore per avermi scritto e per aver condiviso con me i suoi dolci ricordi. A presto…
Milli Romani dice
Quanti ricordi!!!