Preciso subito, ad uso e consumo dei precisi, che questa Casoeûla non è quella vera. Le mancano i piedini di maiale, le orecchie e la cotenna. Dell’originale rimangono l’unione felicissima tra verza e carne di maiale, ma ho sostituito le parti di “seconda scelta” con costine, capocollo e salsiccia. Diciamo che è una versione “alleggerita” e ammodernata…perché vanno bene le ricette tradizionali, va bene un carnivoro come compagno di vita, ma caduta la necessità antica di consumare ogni parte del maiale, oggi io non trovo ragione alcuna per fare entrare zampette e orecchie del porcello prima nella mia cucina (e poi nel mio stomaco). Va detto che comunque la qui presente versione di Casoeûla vanta anni ed anni di militanza nella famiglia, innumerevoli “cene ben riuscite” in suo onore, e una lunga schiera di amici convertiti. Questi ultimi sono quelli che più mi danno soddisfazione: «credevo che la Casoeûla fosse indigesta e invece… »! Invece nessuna ricetta è tanto sacra da non permetterci di adattarla ai nostri gusti. Detto questo, mi sa tanto che con la Casoeûla comincia l’inverno!
La casoeûla è una sorta di ragoût di parti di seconda scelta di maiale con verze. É un piatto preparato in quasi tutta la Lombardia e in parte del Piemonte, che vanta, sia in Francia che in Germania, due celebri cugini, ovvero Choucroute e Sauerkraut, (i quali però sono entrambi fatti con ingredienti conservati). L’ideale è prepararla il giorno prima, e ancor più ideale è accompagnarla con polenta fumante. A me piace parecchio arrossata dal pomodoro…se diminuite la dose della passata potrete “farla impallidire” a piacere (c’è anche chi mette semplicemente un cucchiaio di concentrato).
Casoeûla
Ingredienti (per 4 persone):
1 verza
500 g di capocollo
500 g di costine
500 g di salsiccia (o luganega se la trovate)
500 g di passata di pomodoro
1 lt di brodo vegetale bollente
3 gambe di sedano
2 carote
1 cipolla
4 spicchi di aglio
un bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva, sale, pepe nero macinato fresco q.b
Procedimento:
1.Mondare la verza, tagliarla a striscioline sottili. Portare a bollore un gran pentolone di acqua non salata e sbollentarvi la verza per circa 3 minuti. dalla ripresa del bollore. Scolarla. Farla raffreddare (meglio in acqua e ghiaccio) e tenerla da parte.
2. Tagliare il capocollo a fette spesse circa 1 cm, farne dei pezzi di 3 o 4 cm di lato, poi tagliare anche la salsiccia a tocchetti della stessa dimensione. Scaldare un cucchiaio di olio extravergine in una padella antiaderente con 2 spicchi di aglio, e farvi cuocere salsiccia e capocollo (dopo la prima rosolatura bagnare con mezzo bicchiere di vino bianco). Poi procedere nello stesso modo con le costine, che hanno tempi un po’ più lunghi. In generale considerare che comunque la carne cuocerà un’altra ora con le verze, quindi questo passaggio deve essere abbastanza rapido.
3.Mentre la carne rosola preparare le verdure: mondare e pelare le carote, sbucciare la cipolla, lavare e togliere i fili al sedano. Tritare il tutto finemente sul tagliere come per fare un soffritto (anche se Masterchef la odia usate la mezzaluna, che è tanto bella, comoda e casalinga)!
4.In una pentola d’acciaio scaldare 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, farvi rosolare le verdure tritate, unire la verza sbollentata. Mescolare bene, e dopo qualche minuto aggiungere la passata di pomodoro. Mescolare di nuovo (con delicatezza per non “spappolare” le verze), e non appena riprende bollore accomodarvi sopra costine, salsiccia e capocollo rosolati. Coprire il tutto con due mestoli di brodo, girare, incoperchiare e fare sobbollire dolcemente per circa 40 minuti (sorvegliare la cottura rimestando di tanto in tanto, e se vedete che asciuga troppo unire -POCO- altro brodo). Trascorso questo tempo, cioè quando il composto avrà assorbito tutti i liquidi, la Casoeûla sarà pronta. Assaggiarla per regolare di sale e pepe. Farla riposare una notte. Poi riscaldarla e servirla con polenta (meglio se fuori c’è nebbia).
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