I souvenirs golosi sono davvero molto graditi in casa Betulla. E chi non sarebbe felice di ricevere direttamente dalle sconfinate terre russe caviale, vodka e un bel libro di cucina? Naturalmente caviale&vodka in altre occasioni mi sembrerebbero uno di quei lussi da oligarchi che è meglio evitare … ma un regalo è un regalo, e il pensiero gentile va onorato fino in fondo. Insomma, pur non avendo il caviale tra i miei pensieri fissi di gourmet, questo dono è diventato la perfetta occasione per pubblicare qui la ricetta dei blini più buoni del mondo. Non perché li ho fatti io 😉 , ma semplicemente perché ho una passione sfrenata per questi dischetti gialli, a metà strada tra le frittelle, i pancakes, la frittata e i panini al latte. Negli anni ho provato davvero tante ricette di blini (veri, presunti ed eventuali…) e come tutte le cose lontane ed esotiche, mi sono resa conto che in questa parte del mondo chiamiamo blini anche ciò che non lo è. Chiariamo: non ho pretese di correttezza filologica (infatti non sono riuscita a capire se questa ricetta si avvicina a quella autentica, e neppure se i blini nani che ho fatto io prendono il nome di “oladi”, il termine è riservato alla versione dolce). In ogni caso questa è la mia ricetta definitiva, e infatti è degna di finire qui sul blog. Ideale non solo per caviale e panna acida (e cioè per gli aperitivi di Natale e Capodanno, o di cene altamente afrodisiache) ma anche per un bel brunch…ovvero con burro, salmone affumicato, marmellate e the nero. A differenza di quasi tutte le ricette di blini, per la cottura si usa il forno, e non la padella/piastra, evitando così quel sapore bruciacchiato che finisce per coprire i sapori delicati. E poi c’è la furbata dello stampo per muffin/whoopie: blini tutti uguali, tondi, perfetti e dorati.
Penserete che io l’abbia trovata sul libro di cucina russa. No. Il libro per ora non è stato ancora arrivato ai fornelli…la traduzione lascia un po’ a desiderare, e certe grammature mi sembrano sproporzionate. Però è uno di quei libriprozac, meglio detto libro-esilarante. A parte che sono orgogliosissima di ogni singolo volume di cucina che arriva da chissà dove nella mia squinternata collezione. Questo però ha un posto d’onore per la grafica. DEVO condividere per farvi capire il mio entusiasmo. Apri e trovi lui: il luogo comune, l’orso ballerino russo che serve la vodka.
Ora, io avrò anche una fantasia fervida, ma ve l’immaginate il fotografo che ha sistemato questo povero orso impagliato con un vassoio in mano? Ma perchè?? Comunque con un soggetto così bello a disposizione non si poteva non abbondare: styling aggressive e orso con canino in primo piano anche per l’insalata di funghi.
E poi c’è lui…altro luogo comune, il Russo, da me ribattezzato Sergei…il prezzemolino del libro. Qui pela le patate (come ci si aspetta da un vero luogo comune sulla Russia) ma saltella allegramente in ogni pagina come filo conduttore che accompagna il lettore nella gastronomia più tradizionale e autentica.(sig)!
Infine…questo è per tutte le amiche foodblogger, quelle che si dannano l’anima per i props, per quelle che credono nel food styling, per quelle che mangiano cibi freddi, o non mangiano neanche, alla vana, gloriosa rincorsa della foto perfetta. Ragazze: mayonese! E anche la testa di un povero maialino sembrerà un pizzo.
Sì, invidiatemi…per il caviale, per la vodka, ma soprattutto per questa chicca libresca sulla cucina di tutte le Russie!
Blini
(per circa 30 pezzi da 5 cm di diametro)
Ingredienti:
200 g di farina
400 ml di latte
100 ml di panna
2 uova
3 g di lievito di birra disidratato
un cucchiaino di zucchero
sale q.b
burro per ungere le teglia
N.B: i blini che vedete nelle mie foto sono cotti in una teglia per muffin o per whoopie, ma vengono egregiamente anche cotti in una padellina antiaderente -come quella per crepes-.
Procedimento:
-In una ciotolina mescolare 200 ml di latte a temperatura ambiente (o appena intiepidito) con 15 g di farina, un cucchiaino di zucchero e il lievito. Stemperare bene il tutto, poi lasciare la ciotola coperta a riposare in un luogo tiepido al riparo da correnti d’aria per almeno due ore.
-Trascorso questo tempo unire alla pastella la farina rimanente (setacciarla), i due tuorli, e gli altri 200 ml di latte. A parte montare a neve ferma gli albumi (con un pizzico di sale), incorporarli al composto principale, e infine unire anche la panna. Fare riposare il tutto per almeno 30 minuti.
-accendere il forno e portarlo a 180°. Mescolare bene il composto prima di colarlo nella teglia da muffin imburrata (in ogni spazio colare la pastella per uno spessore tra i 5 mm e 1 cm). Cuocerli in forno caldo per 15 minuti circa (la superfice deve essere dorata). E procedere così sino all’esaurimento dell’impasto.
-Servite tiepidi con panna acida, caviale o salmone e burro. Sono buoni anche se intiepiditi nel tostapane o nel forno.
Ahahah il maialino con la mayonese in testa è il massimo. Te lo “invidio” proprio quel libro !! Grammature sbagliate a parte…non oso immaginare le ricette. Se avessi saputo che raccogli orgogliosamente libri anche stravaganti di cucina ti avrei mandato i miei che ho eliminato perché certa che non li avrei mai utilizzati. Non ho mai fatto nè mangiato i blins..pensa un po’. Ciao Betulla :)) E’ sempre un grande piacere leggerti
Cristina, la prossima volta che vuoi fare pulizie in biblioteca ricordati di me: accolgo libri stravaganti, reietti e dimenticati!