Curcuma: “ Mi avvicino a lei e sento subito l’odore della curcuma, anche se mi ci vuole un attimo prima che il cervello ne registri l’aroma sottile, lievemente amaro come quello della pelle e quasi altrettanto familiare. Tilo mi invita ad accarezzarne la superficie con la mano: “Lascia che la polvere gialla ti infarini il palmo e i polpastrelli: è polvere d’ala di farfalla.” Poi anche lei fa scivolare il palmo della mano sulla superficie serica della spezia e l’avvicina al volto, strofinandosi le gote, la fronte e il mento. “Per millenni prima dell’inizio della storia, le spose – e le fanciulle che aspiravano a maritarsi – hanno fatto lo stesso. È la spezia della bellezza, più soffice del raso. Se la tengo tra le mani, la curcuma mi parla, con una voce di crepuscolo che riecheggia l’inizio dei tempi. La curcuma, chiamata anche halud, giallo, il colore dell’alba e dello squillo delle conchiglie suonate sul far del giorno. La curcuma capace di conservare, di mantenere sano il cibo in una terra di calore soffocante e di fame. La curcuma, spezia della fortuna, spalmata sulla fronte dei neonati in segno di sparsa sulle noci di cocco al momento della puja, strofinata lungo gli orli dei sari nuziali. Sei la curcuma, scudo ai dolori del cuore, unguento per la morte, speranza di rinascita.”
Zenzero: “Oggi aprirò le ali, forse per spezzare tutti i gusci ed emergere negli spazi infiniti del mondo esterno. L’idea mi spaventa un pò, devo ammetterlo. E quindi ricorro all’aiuto dello zenzero. Radice di contorta saggezza,[…] chiuso nella buccia di lamina bruna, aiutami in questo mio tentativo. Soppeso sul palmo della mano la tua chiazzata solidità. Ti lavo tre volte in acqua e calce. Ti affetto sottile e trasparente quanto la cortina tra la veglia e il sogno. Adrak, zenzero stai con me”.
“ultimo sapore sulla lingua[…] e primo sapore in gola, zenzero granuloso e dorato.”
da La maga delle spezie, di Chitra Banerjee Divakaruni
Oggi interpretazione personale di un piatto tipico mediorientale: “agnello con albicocche” alla Betulla (e cioè con le mie due spezie preferite!!!). La frutta secca smorza un po’ il sapore forte dell’agnello, lo zenzero rende il tutto piccantino, e la curcuma colora, e profuma. È un secondo originale con cui fare bella figura se si hanno ospiti (si può trasformare in piatto unico servendolo accanto ad una ciotolina di riso basmati o thai saltato in padella con burro). Senza contare che mangiare cibo giallo, secondo me, mette di buon umore.
AGNELLO alle ALBICOCCHE, CURCUMA e Zenzero
Ingredienti: (per 4 persone)
8 hg di agnello (coscia a fette)
2 pomodori
8 albicocche secche
Burro
Curcuma in polvere (la punta di un cucchiaino)
Zenzero in polvere (la punta di un cucchiaino)
un ciuffetto di prezzemolo
4 o 5 spicchi di aglio
una noce di burro
olio extra vergine
Procedimento:
-In una tazzina miscelare la curcuma con lo zenzero. Due o tre ore prima della cottura sistemare la carne in un piatto largo. Insaporire la carne da entrambi i lati spolverandola con la miscela di spezie. Salarla con sale fino. Sbucciare gli spicchi d’aglio, spaccarli in due o quattro parti e sistemarli sulle fette di Agnello. Pulire, lavare e asciugare anche il prezzemolo. Cospargere la carne con le foglioline di prezzemolo. Coprire il piatto con un foglio di carta alluminio e riporre in frigorifero.
-Sbollentare i pomodori in acqua bollente e privarli della buccia. Privarli dei semi e tagliarli a dadini (concassè). Fare o scaldare circa mezzo litro di brodo vegetale. Tagliare a dadini le albicocche secche e metterle da parte.
-In una padella antiaderente bassa e larga sciogliere il burro. Farvi rosolare l’agnello (entrambi e lati delle fette). Aggiungere il pomodoro concassè. Bagnare con del brodo vegetale caldo e coprire la padella. Lasciare cuocere a fiamma dolce per circa 30 minuti, girando le fette di tanto in tanto, e facendo attenzione a non fare mai asciugare troppo. Dopodichè aggiungere le albicocche secche a dadini. Continuare la cottura per altri 20 minuti circa, mantenendo l’agnello sempre umido (albicocche e pomodori diventeranno una salsina dorata grazie alla curcuma). Aggiustare di sale e condire con un filo di olio d’oliva extra vergine crudo prima di servire. Eventualmente impiattare con qualche granello di sesamo accanto a riso basmati.
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